Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha ricordato come «fra cinque mesi si voterà per le elezioni europee ed essendo un sistema proporzionale ognuno di noi, legittimamente, lavorerà per sé e per portare consensi al proprio partito».
«Fdi è parte integrante nel progetto politico regionale e non vuole sottrarsi alle sfide che si porranno in questo anno. La Giunta regionale – ha ricordato Antoniozzi – sta lavorando bene ed è nostro compito far si che lavori ancora meglio e colga gli obiettivi della legislatura. Capisco che il tema sanità sia preminente ma non esiste solo quello: c’è la questione lavoro, rispetto alla quale proprio come partito, attraverso i due assessori regionali, Giovanni Calabrese e Filippo Pietropaolo, stiamo agendo, lavorando per svuotare il precariato storico e per assumere nuovo personale pubblico».
«C’è un approccio diverso al tema ambientale – ha proseguito il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia –, con un rilancio forte di Arpacal, che ha già dato risultati confortanti in materia di depurazione e di difesa delle coste. Ci sono tanti altri tavoli aperti sui quali confidiamo che si giunga a risultati intermedi positivi. Fdi sta concludendo la stagione dei congressi all’insegna dell’unità e della serietà di tutti i dirigenti e amministratori locali».
«La Calabria – ha ricordato – rappresenta un investimento strategico per il governo Meloni perché è fondamentale nelle politiche attive per il Sud e per la sua posizione nel Mediterraneo. Le elezioni europee sono storicamente le meno partecipate, ma in una gerarchia di importanza forse occupano il primo posto. Le politiche di manovra finanziaria governativa, i fondi di coesione regionali, la politica dei tassi Bce passano attraverso la presenza di un’Europa diversa da quella attuale. Ma anche le Regioni devono poter cambiare passo se è vero, come ha ricordato il nostro europarlamentare Denis Nesci, calabrese, che l’Italia spende il 34% di queste risorse, mentre Paesi come la Polonia arrivano addirittura al 100%».
«Serve la politica e una concertazione che in Calabria esiste. E serve dare consenso a Fdi che può diventare il primo gruppo parlamentare in tutta Europa. Per avere un continente diverso – ha concluso Antoniozzi – che guardi alle singole nazioni con l’umiltà e la forza di saperle valorizzare». (rp)
di SANTO STRATI – Un paese normale: benvenuti a San Luca che ha, di nuovo, dopo 11 anni, un sindaco democraticamente eletto, Bruno Bartolo, infermiere di 70 anni, sanluchese al 100%. Bisogna dire grazie al mass-mediologo Klaus Davi che ha sposato l’incredibile situazione del paese natìo di Corrado Alvaro, più volte commissariato e con le urne deserte per mancanza di candidati da molti anni, creando un movimento d’opinione i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. È il segnale più bello e significativo di queste elezioni di metà primavera, che passeranno alla storia per le tante contraddizioni, soprattutto in Calabria, dove l’ex sindaco di Riace, Mimì Lucano, è stato “tradito” dalla sua stessa città, non venendo rieletto nemmeno come consigliere comunale. Hanno preferito la lista vicina a Salvini, bocciando, a questo punto, il cosiddetto modello Riace.
Inaspettatamente, la Calabria si è rivelata la regione più grillina d’Italia (e dire che i calabresi non hanno accolto con entusiasmo l’elemosina del reddito di cittadinanza, chiedendo, invece, concrete opportunità di lavoro) e la Lega ha colto a piene mani in una terra che ha sempre guardato con (giustificato) sospetto le sue lusinghe. E che dire del PD che si rivela il primo partito in provincia di Reggio, recuperando a piene mani una situazione che pareva destinata al disastro. Il vero exploit – questo aspettato, vista la frenetica attività del coordinatore provinciale on. Francesco Cannizzaro e del sen. Marco Siclari – è stato il risultato di Forza Italia nella Città Metropolitana di Reggio: il doppio della media nazionale. Altro risultato positivo – anche questo prevedibile – hanno riportato Fratelli d’Italia: una crescita costante, che attira sempre più “profughi” del centro-destra attirati dal sovranismo ultradestrorso di Giorgia Meloni. Da non dimenticare, in questa rapida sintesi di risultati, il successo “storico” a Cinquefrondi della Sinistra (21,48%).
La Calabria manda a Bruxelles due europarlamenti. Laura Ferrara (M5S) e Vincenzo Sofo (Lega). La Ferrara è stata premiata con 77.970 preferenze: i calabresi hanno riconosciuto il grande impegno della giovane napoletana di origini cosentine durante il precedente mandato a Bruxelles. Laura Ferrara ha meritato la riconferma: si è dimostrata molto attiva e sempre presente per la Calabria in Europa. Il suo lusinghiero successo personale, peraltro, spariglia il quadro delle prossime elezioni regionali. Il Movimento Cinque Stelle, fino ad oggi, era rimasto in religioso silenzio sulle eventuali candidature grilline per la poltrona di Germaneto, lasciando cadere, en passant, l’eventualità di candidare Laura Ferrara.Tutto era stato rinviato ai risultati del 26 maggio. Nemmeno i deputati grillini calabresi si aspettavano un en plein di voti, in controtendenza ai risultati nazionali, ma ieri mattina hanno brindato alla regione più grillina d’Italia (26,69% in Calabria, primo partito alle Europee).
Adesso, il quadro si fa molto più nitido: Laura Ferrara (sempre che non preferisca restare a Bruxelles) sarà la candidata ufficiale di Cinque Stelle, portando non poca angoscia alle due formazioni (Forza Italia e PD) che davano per scontato una sfida a due per il governo della Regione. I Fratelli di Giorgia, in Calabria, col 10,26% dei voti, non hanno la forza per imporre la, pur ottima, candidata Wanda Ferro nella sfida per la Regione, salvo a voler suicidare tutto il centro-destra con una lista di disturbo. L’offensiva – a tanti sembrata decisamente esagerata – della magistratura nei confronti dei due candidati, il governatore uscente Mario Oliverio e l’aspirante azzurro Mario Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza, non ha smorzato gli entusiasmi e l’ottimismo dei due papabili. Con una evidente differenza, però. Oliverio vede un partito in risalita che non sembra intenzionato a giocarsi la sua carta per un rinnovo (che si preannuncia difficile), Occhiuto, invece, ha dalla sua il positivo risultato degli azzurri nella regione e ha coinvolto un gran numero di liste civiche pronte a sostenere la sua candidatura, ma dovrà fare i conti in casa leghista dove dovranno decidere se sostenerlo o presentare un proprio candidato (altro suicidio garantito).
Per tornare a parlare di Europa, c’è da dire che l”altro prossimo inquilino di Bruxelles è Vincenzo Sofo, un milanese con origini calabresi, più famoso per essere il fidanzato di Marion Le Pen che per le sue idee politiche. Imposto, pare, da Salvini ha prevalso sul crotonese Giancarlo Cerrelli, che, comunque, può registrare un’ottima affermazione personale. È comunque un altro calabrese che siederà in Europa e c’è da augurarsi che due parlamentari a Bruxelles possano dare un ottimo impulso al rilancio della Calabria, in chiave europea, innanzitutto difendendo a spada tratta le tipicità regionali, troppo presse di mira da falsi e produzioni taroccate (pecorino, ‘nduja, bergamotto di Reggio Calabria) e intollerabili importazioni di agrumi che danneggiano gli agricoltori locali. Senza contare i milioni di euro dell’Europa, restituiti al mittente, per mancato utilizzo. La Calabria, che crede nell’Europa, ha bisogno dei suoi rappresentanti, gli elettori che hanno premiato Laura Ferrara e Vincenzo Sofo ci contano. (s)
Nella foto di copertina: Klaus Davi, il sen. Marco Siclari e il neo-sindaco di San Luca Bruno Bartolo. Il sen. Siclari (FI), in una nota ha voluto rimarcare il ruolo di Davi: «Dopo anni torna la democrazia con l’elezione del sindaco Bartolo. Un grazie per aver permesso che si tornasse al voto va a Klaus Davi che, sono certo, anche dai banchi della minoranza continuerà la sua battaglia di legalità per riscattare questa terra».
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