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Klaus Davi ed Eduardo Lamberti Castronuovo

L’esordio di Klaus Davi in politica: «Ho un progetto per Reggio»

La sfida del massmediologo Klaus Davi ai “nemici” della Calabria  si arricchisce di un nuovo tassello: la candidatura a sindaco di Reggio. Non soltanto una provocazione, com’è abituato a fare con i suoi colpi mediatici ad effetto, ma anche un modello di riferimento per la città e i calabresi. Non dimentichiamoci cosa ha fatto per San Luca: dopo 11 anni di assenza totale di candidati a sindaco, il suo impegno personale e il metterci la faccia ha prodotto lo sconquasso di cui si sentiva bisogno. Lui è diventato consigliere comunale a San Luca, dichiara continuamente il suo amore per questa terra – che stupidamente non l’ha ancora “adottato” come figlio illustre – ha preso casa nel quartiere “pericoloso” di Archi, regno dei boss ndranghetisti più temibili della città, e ha convocato all’Hotel Excelsio un incontro per presentarsi alla città.  «Non sono contro nessuno. Sono qui per dare una mano. Sono qui per collaborare» ha esordito il massmediologo e giornalista, che ha deciso di scendere in campo nelle elezioni comunali in programma il 20 e il 21 settembre.

Introdotto dallo psichiatra Nicola Pangallo, Davi ha spiegato che «non faremo parte di nessun schieramento, non perché siamo contro la politica. Saremo il risultato di un percorso civile che raccoglie le istanze della gente. Ma sarà anche un tentativo per salvare la politica – ha aggiunto il massmediologo – mortificata dai nomi che sono stati finora indicati alla carica di Sindaco».

Tre le liste civiche a sostegno della candidatura di Davi, «con dentro il meglio della società civile, di qualsiasi fascia sociale. Ho molte adesioni di operai, professionisti, commercianti, tanti giovani. Ho un sogno per questa città, che è la città della multiculturalità, dell’accoglienza, la città di Gianni Versace. La mia sfida è raccontare questa città e portare delle opportunità di lavoro, di futuro, di prospettiva».

Tanti gli obiettivi indicati da Davi – che si è definito un «liberale di sinistra» – una scuola di moda a Reggio, sulla quale c’è anche il sostegno, riferisce il massmediologo, di Santo Versace fratello dell’inimitabile Gianni, e la creazione di un network dell’offerta turistica, mentre le priorità sono «portare via l’immondizia, creare l’opportunità per i giovani, come stiamo facendo a San Luca con l’arrivo di una multinazionale con capitale privato che, di concerto con il primo cittadino, sta dando delle chance di lavoro ai ragazzi. Stessa cosa con il modello Aponte fatto per il porto di Gioia Tauro».

«In questo territorio – ha detto – non c’è da inventare nulla, a differenza di altre zone d’Italia che devono inventarsi la cultura. Non saremo contro nessuno. Penso che trasversalmente prenderemo voti dall’area Pd, dal centrodestra e dal non voto».

Davi, comunque, è pronto al dialogo con tutti: «Ci sarà in campo un centrodestra – dice – molto agguerrito. L’onda d’urto del centrodestra sarà forte. Io voglio diventare Sindaco, ma se non ce la dovessi fare, collaborerò con la città. Siamo qui a dare una mano, non ad occupare scranni».

Ad ascoltarlo, all’Excelsior, fra i tanti anche Eduardo Lamberti Castronuovo, il medico reggino “non candidato” ma a disposizione della Città, «se dovesse servire». «È una battaglia di civiltà candidarsi per guidare la città di Reggio» – detto nel suo intervento.

La mossa di Klaus Davi porta uno scossone alla campagna elettorale del capoluogo: tanti candidati, programmi generici o vicini al nulla, rissa continua tra la destra che non trova pace. Tutti ingredienti per un pasticcio dove non ci saranno vincitori, ma a perdere rischia solo la città dello Stretto. (rrc)