;
Occhiuto a Siviglia: Per Regione Calabria priorità supportare politiche del Mediterraneo

Lettera aperta / Presidente Occhiuto, non aggiunga altre macerie alla Calabria con l’autonomia

di ERNESTO MANCINIIl primo marzo scorso Lei, Sig. Presidente, in rappresentanza della Regione  Calabria alla Conferenza delle Regioni, ha votato a favore del disegno di  legge Calderoli per l’Autonomia Differenziata.

Non risulta che Lei, in preparazione di questa Conferenza, abbia sentito in  apposite audizioni pubbliche alcuno degli interlocutori istituzionali che su  questa delicata materia avrebbero potuto manifestare il proprio  orientamento così contribuendo ad una decisione sostenuta da adeguata  istruttoria con apporti, anche tecnici e giuridico-costituzionali, che le  sarebbero arrivati da più parti, tutte qualificate, in quanto parti istituzionali. 

Lei non ha sentito l’Associazione dei Comuni, le Associazione del Terzo  Settore, i Sindacati dei lavoratori e le Associazioni datoriali (imprese,  industria, commercio), il mondo scientifico universitario, quello  professionale ordinistico nonché ogni altro organismo o formazione sociale  che dovevano essere sentiti in base ai princìpi sulla partecipazione e dei  corretti rapporti istituzionali su scelte così strategiche.

E così Lei è andato a quella Conferenza forte del suo convincimento  personale e delle direttive nazionali del suo partito ma privo di ogni  contributo qualificato, non importa se favorevole o contrario. Lei si è  espresso su una questione che è strategica più di ogni altra perché tocca gli  equilibri tra Stato e Regioni e perciò, in ultima analisi, l’assetto  costituzionale; si è espresso su una questione che per la Calabria è ancora  più cruciale perché l’Autonomia Differenziata di Calderoli produrrà,  secondo il giudizio di molti, un ulteriore e definitivo distacco delle Regioni  del Sud rispetto a quelle del Nord in termini di assetti sociali ed economici compromettendone ancor di più lo sviluppo. 

Lei sa bene, sig. Presidente, che la partecipazione è un istituto di democrazia ma ancor prima è un istituto giuridico che garantisce l’efficacia dell’azione amministrativa e la fondatezza delle scelte strategiche. La  partecipazione non vincola in alcun caso il decisore finale ma ne  arricchisce l’informazione, ne sostiene le scelte, fa valutare bene le cose  anche per gli aspetti più controversi. Di modo che è proprio l’Amministratore Pubblico, più che i cittadini e le formazioni sociali, che  trae maggior vantaggio da questo istituto ormai introdotto nel nostro  ordinamento da molto tempo. La partecipazione, si può dire, riduce la  possibilità di errore e, all’opposto, aumenta la qualità e la motivazione  delle scelte.

Peraltro, l’attuazione della partecipazione non è solo una questione di “stile  politico ed amministrativo” che un amministratore pubblico può anche  non avere di suo (ahilui!); e non è neppure una graziosa concessione del  sovrano ai cittadini perché questi, invece, ne hanno già diritto pieno. La  partecipazione è un vero e proprio obbligo istituzionale come prevede lo  Statuto Regionale della Calabria il quale valorizza “la partecipazione  popolare e delle autonomie locali alle funzioni legislativa ed  amministrativa, nonché al controllo dell’azione dei poteri pubblici (all’art. 2 comma 2 lettera L Statuto); d’altra parte la legislazione nazionale a  proposito della trasparenza, sollecita tutte le Amministrazioni “a promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e  favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni  istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche (…).La partecipazione è  condizione di garanzia (…)dei diritti civili, politici e sociali, integra il  diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una  amministrazione aperta, al servizio del cittadino” (art. 1 Decreto legislativo  – 14/03/2013, n.33 come modificato ed integrato dall’art. 2 comma 1  Decreto Legislativo 25/05/2016 n. 97 sulla trasparenza). 

Una considerazione va fatta anche sul ruolo del Consiglio Regionale in  questa vicenda. L’art. 16 dello Statuto stabilisce che il Consiglio Regionale  “nella sua funzione di rappresentanza della società calabrese (…) definisce l’indirizzo politico della Regione (…) svolge funzioni di  indirizzo e di controllo sulla Giunta regionale”.

Sennonché il Consiglio Regionale non ha neppure discusso il disegno di  legge Calderoli sull’autonomia differenziata ed anzi ha respinto le pur  legittime richieste dell’opposizione di convocazione straordinaria ad  hoc. Pessima figura! Omissione grave, gravissima che offende questa  Istituzione e tutti i calabresi che l’hanno eletta a prescindere dai loro  orientamenti politici. Credo che i Calabresi non sappiano cosa farsene di un  Consiglio Regionale così omissivo e prono ai diktat di Calderoli & Co. 

Nel frattempo costui, il Calderoli, leghista secessionista della prima ora,  presidente del Parlamento Padano con sede in Mantova (2003, 2007,  2011-…), autore della legge elettorale “porcata” come da lui stesso definita,  già condannato in primo grado per le offese razziste alla Ministra Kienge  (da lui paragonata ad un orango), fomentatore di odio religioso (vedi  episodio della maglietta blasfema anti-islam esibita in TV che provocò  proteste e disordini a Bengasi con undici morti; vedi pure episodio del maiale da lui portato ad urinare in un terreno lombardo destinato ad una  moschea per provocare il massimo del sacrilegio e di offesa per quei  credenti), gode del voto favorevole della nostra Regione e corre come un  treno. D’altra parte, il rapinatore ha fretta di portare a termine la rapina. E  tanti stanno con le mani in alto a farsi rapinare. 

Sig. Presidente,  

Lei ha più volte detto dall’inizio della sua legislatura di avere trovato la  Calabria in macerie. Condivido il suo pensiero ma le raccomando, non  faccia in modo che si aggiungano alle macerie preesistenti altre macerie  stavolta procurate da Lei e da Lei soltanto. (em)

[Ernesto Mancini è avvocato del Foro di Verona, già dirigente della Pubblica Amministrazione]