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San Luca

L’OPINIONE / Capire la Calabria partendo da San Luca e Corrado Alvaro

di EMILIO ERRIGO – La Calabria va capita, amata e rispettata. Ai Calabresi diceva Corrado Alvaro, occorre saper parlare e avere la capacità di ascoltarli , guardandoli in faccia, anzi guardarli al centro degli occhi, senza alcuna distrazione.
Capire il carattere e il modo di pensare, agire e ragionare di una persona è già veramente difficile, se poi questo interlocutore è nato e cresciuto in Calabria, per comprende il senso del suo dire e non dire è come tentare interpretare i sogni notturni.
Se eventualmente si è decisi di vivere questa avventura psicoanalitica, potrebbe sicuramente aiutarci nell’iniziativa meravigliosa sotto ogni profilo umano e culturale, leggere attentamente (studiare) una buona quantità di libri di storia antica e contemporanea della Calabria, a iniziare dalla Storia di Polsi, scritta nel 1912, da Corrado Alvaro, ancora studente liceale su input di Sua Madre, Antonietta Giampaolo-Alvaro.
La vita in Calabria è dura senza se o ma, credetemi i miei corregionali soprattutto i più giovani, si trovano ogni giorno al cospetto di una realtà complessa e complicata.
Non sanno cosa fare!
Un mio amico che è nato, cresciuto e vissuto fino a dopo la maggiore età in Calabria, decise di iscriversi in Università a Milano, dopo alcuni esami universitari tutti con il massimo dei voti, rivolti al conseguimento della laurea specialistica in scienze politiche, presso l’Università Cattolica , ha deciso per seri motivi famigliari di interrompere gli studi a Milano, rientrare in Calabria e proseguirli fino alla tanto desiderata laurea conseguita presso l’Università di Messina.
Ora questo amico è un noto studioso di sociologia meridionale e attento ricercatore della vita dei Minori in Calabria.
Ieri nel tardo pomeriggio mi ha partecipato un Suo ambizioso progetto polivalente ad altissimo valore sociale e occupazionale.
Dire che ho provato un nodo alla gola è cosa da poco.
Il nostro Sociologo dei Giovani, intende se supportato dalle Istituzioni, sostenuto nei termini essenziali da uomini e donne di buona e sana volontà, nate in Calabria e cooperato dalla Comunità territoriale rientrante quasi interamente nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, portare avanti con tutte le Sue forze pacifiche , questa progettualità che potrebbe trovare il naturale sviluppo economico.
Sono fermamente convinto che ne sentiremo parlare in bene presto di questa encomiabile iniziativa sociale.
So che il Garante della Città Metropolitana dell’Infanzia e dell’adolescenza di Reggio Calabria, sia molto sensibile e condivida il progetto.
Lui il Sociologo dei Giovani è uno dei tanti figli della Calabria, che non ha posizionato le vele in favore di come girava il vento della convenienza e dell’opportunismo , anzi ha fatto di più, camminando con una straordinaria determinazione controvento, ha cercato di capire la Calabria, di ascoltare attentamente i reali bisogni dei Giovani Calabresi, con la C maiuscola e minuscola, non si è fermato ai tanti incalzanti se, ma, e ai però, ha continuato deciso a camminare e navigare controvento per Mare e per Monti della Calabria, a testa e vela alzate, senza nulla chiedere in cambio, con l’unico obiettivo di raccontare il vero, il bene, la fede, nel tentativo di aiutare le Comunità Complesse e Complicate che cercano di vivere una qualità della vita migliore in Calabria.
Capire la Calabria si può se si vuole! (ee)

[Emilio Errigo è nato in Calabria, Docente universitario e Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza]