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San Francesco di Paola

L’OPINIONE / Emilio Errigo: l’orgoglio della Calabria spiega perché siamo forti

di EMILIO ERRIGO – I Calabresi sono forti! Sì sono forti i Calabresi e amano il prossimo come se stessi, in fede e senza nulla chiedere in cambio. Uso la “C” maiuscola impropriamente, Accademia della Crusca permettendo e chiudendo poco poco un occhio, per rafforzarne il senso storico e il loro bel destino di essere nati in Calabria.

A una prima lettura di questi due periodi, puó apparire incomprensibile e non rispondente al vero quanto viene dallo scrivente affermato, può essere erroneamente considerata una vampata di orgoglio incontrollato, tipico della bella Gente di Calabria.

Il vero se esiste e quando esiste, va diffuso e divulgato come il bene, senza alcuna modestia o reticenza.

Il vero che le persone nate in Calabria sono geneticamente forti, non è da considerarsi una novità è così e basta.

La verità è come la bontà e là solidarietà, se esistono e quando esistono, vengono percepite a pelle dai non vedenti e ascoltate da chiunque.

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco non di chi non intende vedere.

È così!

La verità che questa antica razza di esseri umani nati è cresciuta prima sulle coste dello Ionio e Tirreno, poi per naturale necessità difensiva, insediatasi sulle alture aspre e difficilmente raggiungibili, della Sila e Aspromonte, che parrebbero graziati da Dio, razza questa che dagli studi di numerosi storici e antropologi è emerso che ha caratteri di rarità e unicità. Nel tempo oramai remoto ha destato attenzione e attrae ancora molto l’interesse scientifico tra gli studiosi di biologia, chimica e genetica avanzata.

Tanto risulta vero quanto si va ad affermare, che tanto per citarne alcuni di questi noti studiosi di fama internazionale, come il “ Lombroso”, il “Lamark” e “Darwin”, ed altri per meno nobili cause di studio delle evoluzione delle razze umane per fini bellici, ne hanno studiato la composizione dei loro neuroni e vivisezionato le loro strutture craniche e disarticolato la conformazione ossea resistente e con maggiori capacità calcificante allora inspiegabilmente possibile.

Che dire, sarà stata opera divina dello Spirito Santo?

Consci che questa ancora inestinta e difficilmente distruttibile, specie umana ancora esistente forse in ogni parte del creato , non rimane altro da fare per dare appagamento alla diffidenza degli increduli e miscredenti, di prendere atto e convincersi del vero.

I Calabresi sono forti si voglia o meno!

Ma chi sono stati, lo ancora sono e lo saranno, questi esseri umani nati in Calabria?

Sono le stesse persone di oggi, esseri con il cuore forte, il sangue ricco di ossigeno, i polmoni con gli alveoli ipertrofici, il cervello con una enorme quantità numerica di cellule neuroniche definite immortali, i muscoli elasticizzanti inatrofizzabili, una eccezionale capacità visiva che supera l’orizzonte e penetra l’oscurità della notte più buia in assenza di luna, un udito naturalmente sviluppato come i non vedenti di nascita.

Ecco detto e partecipato al clemente lettore di questo scritto, la parziale spiegazione del perché i Calabresi sono considerati dalla scienza umana e dalla genetica, una specie vivente indominabile e indistruttibile.

Senza immergersi nel mondo antico o nel passato remoto, limitando per ragioni di spazio disponibile, al passato remoto e recente, mi vengono in mente la forza interiore definita miracolosa dei Santi Calabresi, San Francesco di Paola in primis, la resistenza alle sofferenze inflitte al fisico e alla mente del filosofo Calabrese Principe dell’Utopia, Tommaso Campanella di Stilo, alla forza creativa economica dei Pescatori come Paolo e Vincenzo Florio di Bagnara Calabra e loro discendenti, la forza muscolare instancabile del vogatore oceanico e pescatore come Vincenzo Fondacaro, quello del “Leone di Caprera”, anch’egli figlio di uno dei tanti e oggi a volte dimenticati Pescatori di Bagnara, “Lanzaturi di Draffinera” (attrezzo da pesca antico forgiato dal fuoco e costruita a mano e utilizzata per la cattura del Pesce Spada, ancora utilizzato nella Antica Comunità della Marineria di Bagnara in Calabria). 

E che dire della resistenza e forza psicofisica ineguagliabile dei “Guerrieri Calabresi” impiegati in prima linea sulle coste e sul mare, in tutte le tantissime  guerre contro gli stranieri invasori  via mare della nostra Calabria, o inviati a combattere al fronte corpo e corpo, contro i nemici aspiranti e crudeli conquistatori della nostra Patria, in Russia nella prima guerra o richiamati alle armi nella seconda delle guerre mondiali.

I Calabresi sono stati e sono ancora forti si è vero!

Occorre solo non sottovalutare mai questa loro naturale potenza e intelligenza, si commetterebbe un grave errore di valutazione insanabile dalle conseguenze imprevedibili, per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Occorre solo volergli bene, amarli, rispettarli, riconoscendo loro pari diritti universali e pretendere corrispondenti doveri previsti dalla Carta Costituzionale della Repubblica, come ogni essere umano, ovunque egli sia nato a Trieste, Milano, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze,Pisa, Roma, Salerno, Amalfi, Sapri, Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, in Sicilia, Sardegna, o in una delle tantissime piccole Isole italiane, Toscane, Pontine, Campane, Eolie, Egadi, Pelagie o Tremiti.

L’Italia è una sola e gli italiani abbiamo tutti un unico tricolore che ci dovrebbe unire sempre e comunque, da nord a sud, Isole comprese.

I Calabresi sono figli della nostra Italia, in ogni latitudine o longitudine oggi sono presenti per destino favorevole, avverso o per libera scelta. 

La Patria è una e indivisibile e deve rimanere e considerata tale: la nostra bella e amata Italia, Calabria compresa!    (ee)