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Briatico

L’OPINIONE / Giusy Staropoli Calafati: Cari viaggiatori state certi che la Calabria vi ruberà il cuore

di GIUSY STAROPOLI CALAFATIAmici, viaggiatori, turisti, villeggianti, gente in viaggio… 

Semmai decidiate di spatriare durante un vostro qualunque tempo di recupero, e venire fino in Calabria a recuperare, alla ricerca di nuovi itinerari da seguire, luoghi autentici da scoprire, e indimenticabili avventure esperienziali da fare, sappiate sarà necessario essere consapevoli che potrebbe accadere. 

Cosa? Che la Calabria vi rubi il cuore. 

Essa ha una speciale carta geografica a calamita, più d’una in qualche caso, che vi potrebbe condurre oltre il suo classico definito luogo geografico. Altrove. Che non è un posto qualunque ma un certo prezioso andare.

È la sua letteratura. La sua storia, il suo Sud reale.

Vi sono infatti uomini, ivi nati e formati, e consapevolmente aderenti al ‘900 storico-letterario italiano, che tra miti racconti e leggende conducono anima e corpo, pure in apnea, fino alle pendici del suo paradiso. 

Eccovi una breve legenda.

Leonida Repaci: esplorazione della Costa Viola, con tutti i colori della creazione e il dolore del pesce spada che decide di arenarsi e morire, pur di seguire la sua femmina arpionata; Corrado Alvaro: atterraggio morbido nel cuore delle Alpi Aspromontane, incontro coi pastori e pellegrinaggio a Polsi, dove l’uomo attraverso la fede esplora il suo inabissato spirito.

Francesco Perri: inoltro fin dentro la valle delle grandi pietre, a Pietra Cappa, il monolite più alto d’Europa; Saverio Strati: ritrovo nell’anima viva di Africo vecchio, tra i resti delle scuole elementari costruite da Umberto Zanotti Bianco; Mario La Cava: avanzamento a piedi nudi lungo i caratteri dello Jonio blu mare, tra le distese miagolanti di spiaggia dorata; Franco Costabile: avvio intorno a tutti gli altari dotati di rosa nel bicchiere della regione, in cui all’inno del canto dei nuovi emigranti, si celebra il Sud reale della via degli ulivi. 

A piè di pagina, di tutte le geo carte a disposizione, ulteriori indicazioni su come raggiungere, ad esempio, la pietrosa di Leonida e Albertina, su come affacciarsi dalle rimembranze di Giuseppe Berto al faro di Capo Vaticano, come arrivare a Scilla fin sopra lo scoglio dell’ulivarella. E ancora: come giocare alle nocciole nella piazzetta di Sant’Agata del Bianco, come accendere una teda nella notte buia della montagna.

Come arrivare a San Costantino di Briatico, ipogeo di Luigi Maria Lombardi Satriani, inclusa la strada per Sant’Irene, lo scoglio e il mare di Ulisse. I tanti paesi natali di tutti, già mappati dal destino. E poi la terra fertile sotto i mandarini della sibarite, l’acqua ribelle del fiume Lao, le cascate del Marmarico, i loricati del Pollino, l’isola di Dino, le valli Cupe, la Ferriera Borbonica, i calanchi bianchi come la neve, Gerace, le processioni di ritorno e le avanzate di Mata e Grifone.

Capo Colonna, Locri di Nosside, l’arco Magno, e tutto il resto che esiste e che non è magari segnalato da Maps, e per non correre il rischio di perdere proprio in Calabria, tra la straordinarietà di questa terra dei viventi, i viaggiatori destinati altrove. Magari tra gli acquerelli del Codice Domenico Romano Carratelli , o del Codex Purpureus Rossanensis. 

A Paola, a Paravati, a Tropea, tra le tante destinazioni, troverete le reliquie del Creatore di questo capolavoro che è la Calabria ruba cuori. A Paola San Francesco, a Paravati Natuzza Evolo, a Tropea Don Mottola. Poi altrove edicole votive e grotte e nicchie.

Ogni destinazione dentro la destinazione sarà a sua immagine e a immagine della Magna Grecia, che non è tragedia ma bellezza. Tanto che i figli di Omero vi accompagneranno a iosa ovunque e altrove. Anche dove lo zoppo fa il suo salto.

Ogni luogo dove le carte vi condurranno sarà una scoperta sorprendentemente istagrammabile. (gsc)