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L’OPINIONE / Lucia Anita Nucera: Calabria maglia nera su bonus per materiale didattico

Di LUCIA ANITA NUCERA –Il caro scuola sempre più grave e le istituzioni regionali purtroppo sempre più inadeguate a programmare il necessario supporto alle famiglie che si apprestano ad avviare il nuovo anno scolastico. Recenti comparazioni pubblicate da organi di stampa regionali indicano la Calabria come la regione che applica la soglia isee più bassa per l’erogazione del bonus per l’acquisto di materiale per la scuola. Nella nostra regione potranno accedere al bonus, attraverso il bando in scadenza il prossimo 9 settembre, esclusivamente le famiglie che non raggiungono i 6mila euro di isee, mentre in altre regioni la soglia isee varia dai 10mila ai 15mila euro. Una circostanza quindi molto limitante ed oggettivamente inspiegabile per una regione come la nostra dove è alta la soglia del bisogno e le famiglie vanno incontro in queste settimane a veri e propri salassi per l’acquisto del materiale didattico.

Non capiamo quindi la ratio che sta dietro una soglia isee così bassa, che di fatto costituisce un ingiustificato sbarramento per migliaia di famiglie calabresi, che in questo modo non avranno facoltà di accesso al bonus per l’acquisto di materiale didattico. A fronte di un aumento complessivo del 4% per l’acquisto dei libri di testo, che va di pari passo con un generale aumento dei costi per tutto il materiale scolastico, la Calabria è tra le poche regioni, se non l’unica, ad andare addirittura indietro, negando di fatto a tante famiglie in difficoltà, con redditi superiori ai 6mila euro, di accedere al bonus ministeriale. Cosa che non avviene in regioni come Lazio, Toscana, Campania o Sicilia, dove la soglia per l’accesso al bonus è in alcuni casi quasi il triplo di quella calabrese.

E se la politica regionale alla guida della Cittadella non sembra accorgersi di quest’assurda circostanza, a segnalare l’illogicità del parametro ci stanno pensando in queste ore tante famiglie che fanno notare l’esiguità della soglia.

Il Governatore Occhiuto e la Vicepresidente Princi si ravvedano e modifichino il grossolano errore commesso. Le famiglie calabresi meritano gli stessi diritti di quelle delle altre regioni. Altrimenti dovremmo pensare che i vertici della Cittadella stiano già applicando nei fatti, almeno nel campo della scuola, quel regionalismo differenziato che sarebbe un colpo mortale all’intero tessuto sociale calabrese e che lo stesso Occhiuto ha avallato non più di qualche mese fa. (lan)