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L'OPINIONE / Pasquale Iannuzzi: Orgoglioso di essere meridionale

L’OPINIONE / Pasquale Iannuzzi: Orgoglioso di essere meridionale

di PASQUALE IANNUZZIRicordo che  nel  giornalino che, un po’ più che locale, dirigevo negli anni Novanta, già parlavo  della tendenza del meridionalista per il Nord: «ossia  il politico del momento o l’uomo di cultura che, per non sentirsi inferiore a chi proponeva progetti, iniziative ecc., che avrebbero contribuito a cambiare il volto del nostro Mezzogiorno, si prodigava, con tutte le sue forze,  conoscenze e strutture a propria disposizione, per affossare, non far realizzare o distruggere i vari progetti, solo per il motivo di non sentirsi inferiore o incapace rispetto a chi li aveva proposti o li stava realizzando». 

Nel mio comune (Altomonte) negli anni ‘60, l’Iri (Istituto Ricostruzione Industriale) tramite la Sme (Società Meridionale Elettricità) in un ampio progetto – dal produttore alla trasformazione e infine al consumatore –, interessando importanti aziende come Cirio, Findus ecc.., investe e crea una delle più grandi aziende agricole meridionali per la produzione di pesche, dando lavoro a centinaia di operai. Solo quando l’Iri decise di dismettere investimenti in tali attività agricole, tagliando i rami verdi e non quelli secchi. Ci fu il silenzio totale  del sindacato e  della politica sia locale che regionale.

Ancora, ricordo quando, il parlamentare Costantino Belluscio, nel 1983 propose in Parlamento la istituzione di Castrovillari provincia, cosa che sarebbe stata all’epoca possibile. I primi ad opporsi alla realizzazione furono  i politici del territorio

Per non parlare di Giacomo Mancini, sia per la realizzazione dell’autostrada sia nel castrovillarese per la tessile Inteca. Oppositori agguerriti per la prima: per danni ambientali, per la seconda: definita una cattedrale nel deserto.  

Nel 1991 si stava progettando nel mio comune un termovalorizzatore, che più di trenta anni fa veniva chiamato Inceneritore ma le funzioni erano identiche (trasformare la nettezza urbana in  energia e calore), previsti più di 150 posti compreso l’indotto. Fu subito una rivolta popolare manipolata.

Andiamo dunque ai giorni nostri.

La Baker Hughes, vuole investire nel porto di Corigliano Rossano 60 milioni di euro ( produzione di moduli per la compressione del gas per produrre energia) con una 

occupazione di 200 unità. Subito pronta la opposizione con formazioni, così come si dice oggi, dei famosi comitati per il NO. Vedremo come andrà a finire.

Finalmente si parla con concretezza della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, con migliaia di unità lavorative ma la suonata non cambia: politica, sindacati e comitati per il no nascono come funghi.

Parlare un po’  di sanità in Calabria non guasta, oggi che, dopo moltissimi anni, si comincia a muovere qualcosa, escono gli oppositori del momento, che sono tutti coloro che nei decenni precedenti non sono riusciti a proporre o realizzare niente. 

La storia cambia, il tempo passa  ma la mentalità resta quella di sempre

A questo punto e per non citare altri e tanti episodi dico: orgoglioso di essere un Meridionale, ma non meridionalista per il Nord. (pi)

[Pasquale Iannuzzi è già assessore comunale e sindacalista]