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Magorno

Magorno (IV) chiede chiarezza sulla data del voto: presenterò interrogazione

Il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, ha sottolineato che «serve chiarezza sulla data delle elezioni regionali in Calabria e su un loro possibile rinvio».

«Invece, da giorni – ha aggiunto – assistiamo a un irresponsabile gioco delle parti tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, ancora una volta consumato a danno dei calabresi con il rischio di compromettere non solo il loro diritto alla salute ma anche la più alta espressione della democrazia, che è il voto».
«Il comitato tecnico scientifico – ha dichiarato Magorno – si è ufficialmente espresso per un rinvio, in ultimo l’Istituto superiore della sanità ci ha detto che in Calabria ci attendono ancora giorni duri e complicati sul fronte dell’emergenza sanitaria e però Governo e Regione sembrano giocare a nascondino e, invece di decidere, si intrattengono in un odioso rimbalzo di responsabilità. Quanto al Governo, è mia cura presentare un’interrogazione urgente per sapere se e quali determinazioni intenda assumere per la Calabria, se alla luce delle indicazioni di Cts e Iss ritenga ci siano le condizioni per votare il prossimo 14 febbraio, uscendo così dall’incertezza e dai silenzi che avallano solo chi in queste ore sostiene che la Calabria sia una sorta di strumento a servizio proprio del Governo per destreggiarsi in dinamiche politiche nazionali».
«Alla Regione – ha concluso il senatore – chiedo altrettanto chiarezza, perché il presidente f.f. ha tutta l’autorità di decidere in autonomia, senza cercare alibi nel Governo utili solo a coprire gli evidenti problemi politici del centrodestra calabrese. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo è avvilente e ancor di più pericoloso, ancora una volta la Calabria e i diritti dei calabresi vengono disillusi e ignorati e immolati sull’altare di non meglio specificati interessi di parte. Quel che è certo, è che Italia Viva sarà in prima linea anche in questa vicenda per dare voce a questa terra, imponendo un processo di cambiamento così come abbiamo fatto con la questione dei lavoratori precari Lsu/Lpu». (rp)