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Magorno (IV): I sindaci e il Sud non possono essere lasciati soli

Il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, intervenendo in aula nel corso della discussione generale sul Def, ha ribadito la necessità di non lasciare soli i sindaci e il Sud, «eroi costretti, spesso, a lottare da soli, a mani nude fuori trincea contro un nemico invisibile che semina morte e contro uno Stato che più che lontano è sembrato essere nemico».

«Lo scostamento di 55 miliardi – ha proseguito il senatore Magorno – rappresenta un passaggio importante per affrontare la crisi legata all’emergenza Covid-19. E, se da un lato le misure volte a non lasciare indietro nessuno rappresentano solo un primo passo, dall’altro non posso non rimarcare la necessità di porre attenzione sulla situazione dei comuni in particolare degli enti più piccoli. I sindaci, in queste settimane, hanno svolto un grande lavoro, sono stati il punto di riferimento accogliendo e cercando di dare una risposta concreta alle necessità più disparate di ogni singolo cittadino».
«Ma servono maggiori risorse – ha proseguito il senatore Magorno – e, per questo, non si può non sostenere l’appello dell’Anci che chiede 5 miliardi da destinare ai comuni.
Il fondo da 3,5 miliardi pensato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri non è sufficiente per garantire il corretto funzionamento dei comuni che rischiano, concretamente, il default ovvero il fallimento di un intero sistema volto ad assicurare i servizi essenziali ai cittadini: penso ai trasporti, ai servizi sociali e alla raccolta dei rifiuti. Insomma tutto l’insieme dei servizi necessari per affrontare la quotidianità. Il minimo».
«In questi giorni le casse comunali, sostanzialmente – ha proseguito il senatore Magorno – non hanno registrato entrate e, quindi, non si può perdere tempo e non si può donare ai sindaci meno di quanto richiedono. Un altro punto riguarda la possibilità di controllare capillarmente il territorio e per questo serve una presenza maggiore di forze dell’ordine, l’ultimo Dpcm dà ai sindaci l’onere dei controlli sul territorio ma non si sa con chi. In queste settimane le forze dell’ordine hanno svolto un lavoro straordinario, ma, soprattutto al Sud c’è bisogno di assumere vigili urbani per rafforzare gli organici che, in alcuni comuni, non vedono neanche un solo agente di polizia municipale e non sono pochi i casi in cui i sindaci stessi si sono improvvisati vigili per effettuare i controlli e colmare un grave vuoto. Come, purtroppo, si è palesato un vuoto grave relativo alle linee guida per affrontare la fase 2».
«L’ultimo Dpcm – ha proseguito il senatore Magorno – scarica tutto sui sindaci senza però dar loro le norme da adottare. Matteo Renzi, in tempi non sospetti, è stato il primo a focalizzare l’attenzione sulla ripartenza, bisognava ascoltarlo. Ora tutti si concentrano su questo punto e per settori come il turismo rischia di essere troppo tardi. Servono subito regole chiare per far aprire le attività turistiche che sono vitali per intere zone del nostro Paese».
«Sempre a proposito di turismo – ha proseguito il senatore Magorno – non posso non porre all’attenzione la questione relativa al fondo di solidarietà comunale. Istituito  con l’articolo 1, comma 380, lettera b della legge 24 dicembre 2012 n. 228, che è alimentato con una quota dell’imposta municipale propria (IMU) di spettanza dei Comuni. Gli enti, soprattutto quelli costieri pertanto avevano alimentato servizi prendendo a base i citati introiti ( rifiuti, idrico in primis). Dall’entrata in vigore del citato balzello, i comuni devono rendere i servizi nei confronti di una popolazione estiva ABNORME senza incassare le somme di ” prima”».
«Gli appelli lanciati a più riprese da tanti primi cittadini – ha proseguito il senatore Magorno – non possono cadere nel vuoto. In particolare, consideriamo necessari i seguenti provvedimenti da parte dello Stato: la riduzione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità dal 95% attuale al 50%; il ristoro totale a fondo perduto delle perdite secche derivanti dal mancato incasso dei tributi comunali (tari, sevizio idrico, ecc) e dei tributi minori (tosap, cosap, ecc) per tutto il 2020; l’aumento dell’anticipazione di tesoreria a 7/12 e riconoscimento di un contributo a copertura dei maggiori interessi; la sospensione delle rate di restituzione delle anticipazioni di liquidità derivanti dai contributi dati ai Comuni in dissesto o che hanno sfruttato ad esempio il DL 35; l’accelerazione con le banche di accordi che superino i problemi burocratici in essere che stanno impedendo la sospensione delle rate mutui nei confronti dei creditori dell’ente; l’emanazione di norme più snelle per la concessione e/o gestione di tutto il patrimonio pubblico (parchi, ville, palazzi antichi), al fine di creare occasioni di sviluppo e lavoro; lo sblocco delle risorse per liquidare attività professionali già svolte relativamente allo studio di vulnerabilità sismica per i comuni con Durc non regolare; un contributo per i maggiori oneri derivanti dall’adozione di piani di sicurezza in interventi e opere già in itinere o finanziati e ridefinizione del cronoprogramma dei lavori il cui mancato raggiungimento comporta la perdita del finanziamento». (rp)