LA PRESIDENTE SANTELLI HA DENUNCIATO LA PRESENZA DI TROPPI PERSONAGGI “OBLIQUI” NELLA CITTADELLA;

Jole a caccia dei ‘fantasmi’ di Germaneto
Vanno eliminate le zone grigie in Regione

di SANTO STRATI

Quando lunedì scorso, in Consiglio regionale, la presidente Jole Santelli ha parlato di “zone grigie” e di “personaggi obliqui”, diversi consiglieri, forse distratti, non hanno seguito il filo del suo discorso. Denunciava la presidente Jole la presenza di enti in liquidazione da otto anni che continuano a fare assunzioni e faceva riferimento a circa 800 “fantasmi” che sono in carico alla Regione ma di cui si sa poco o niente. Se non che vengono regolarmente retribuiti. A far cosa ce lo dovranno spiegare la Giunta e il Consiglio, perché è intollerabile che ci sia ancora un sottobosco che dopo anni di scorrerie e gestioni allegre del personale, oggi questi “personaggi obliqui” possano pensare di continuare a farla franca.

Ma la Santelli ha, per la verità, parlato non di fantasmi, bensì di cassetti, cercando sponda presso l’opposizione. Le risorse comunitarie destinate al Sud sono a rischio (vedi calabria.live del 19 aprile) e la Presidente vorrebbe un fronte unitario per battere i pugni col Governo centrale di fronte al nuovo tentativo di rapina autorizzata. E ha chiesto di aprire i cassetti della Regione perché ci sono troppe carte ingiallite dal tempo che nascondono amare verità su scansafatiche e privilegiati dello stipendio “a gratis”.

Naturalmente, chi ha voluto intendere il senso del suo ragionamento non è rimasto a guardare. Pippo Callipo, leader di Io resto in Calabria e capo dell’opposizione, ha lasciato passare qualche giorno, poi ha attaccato a testa bassa: «Ho voluto riflettere qualche ora – ha dichiarato – sulle parole pronunciate dalla presidente della Regione Jole Santelli in Consiglio regionale perché, non essendo un politico navigato, ho ritenuto necessario fare una valutazione ponderata. La presidente della Regione ha rivolto a me e all’opposizione un invito alla collaborazione per aprire i “cassetti” e combattere il “grigio” che si annida tra le stanze della Cittadella. Lei stessa sa bene, come sanno tutti i calabresi, che se c’è da combattere la zona grigia, quella che da anni chiamo “mafia con la penna”, io sono e sarò sempre in prima linea. Lo dice la mia storia e non mi tirerò indietro certo ora. Apra subito quei “cassetti”, la presidente Santelli, denunci pubblicamente ciò a cui ha fatto velato riferimento in Consiglio, traduca in fatti le sue parole e io farò la mia parte».

«Però – aggiunge Callipo – bisogna parlare chiaro e non nascondersi dietro gli annunci. Invece di scaricare sugli altri le responsabilità si diano risposte sul piano economico, si dia concretezza al piano “Riparti Calabria” da 150 milioni di euro che finora è rimasto solo un atto di indirizzo politico, mentre migliaia di calabresi sono letteralmente sul lastrico. Si eviti di far passare messaggi utili solo a sviare l’attenzione su determinate situazioni; la vera bomba sanitaria sono quelle Rsa diventate un focolaio di Coronavirus».

«Dunque apriamoli, questi “cassetti”, smantelliamo i carrozzoni inutili piuttosto che pensare a creare nuove Commissioni in Consiglio per soddisfare gli appetiti di pezzi della maggioranza. Facciamo pulizia, portiamo il confronto alla luce del sole rispettando ruoli e prerogative dell’opposizione invece che attuare blitz in Consiglio, facciamo una battaglia comune affinché il Sud non subisca l’ennesimo scippo. Se su queste essenziali rivendicazioni di civiltà – conclude Callipo – la presidente della Regione è disposta a tradurre in fatti gli annunci troverà in me pieno sostegno. Altrimenti rischiamo di consegnare alla storia del regionalismo calabrese l’ennesima occasione persa e io, di fronte a ciò, non starò certo in silenzio».

Il Movimento Cinque Stelle ha colto la palla al balzo e ha subito rintuzzato alla Presidente per voce dei suoi parlamentari calabresi Francesco Sapia, Paolo Parentela, Giuseppe d’Ippolito e Bianca Laura Granato. «La presidentessa della Calabria, Jole Santelli, faccia i nomi degli 800 “imboscati” negli uffici regionali. Così, al di là dei colori e degli steccati politici saremo al suo fianco nella denuncia dei responsabili, per voltare pagina una volta per tutte. La Regione ha bisogno di una riorganizzazione capillare degli uffici. A riguardo bisogna subito eliminare gli abusi. Occorre mandare a casa, come abbiamo sempre detto, chi non serve all’amministrazione e magari continua a lavorare con qualche trucco grazie a vecchie spinte politiche. Apprezziamo dunque le recenti dichiarazioni di Santelli e siamo pronti ad appoggiarla in una vera opera di pulizia degli uffici della giunta e del consiglio calabresi». «Come noto, nei decenni la Regione – proseguono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – è diventata un pozzo senza fondo per comitati d’affari e interessi elettorali. Abbiamo a lungo denunciato retribuzioni pubbliche da capogiro, ingiustificabili, l’assegnazione di premi di produttività senza risultati, l’uso di risorse regionali a beneficio della gola e della gloria di interi carrozzoni politici, incarichi clientelari basati sulla fedeltà a partiti e altre situazioni molto gravi che hanno determinato l’apertura di inchieste da parte della magistratura ordinaria e contabile». «Oggi – concludono i 5 Stelle – registriamo con favore l’indirizzo espresso dalla presidentessa Santelli e mettiamo a sua disposizione, quindi a vantaggio dei cittadini, tutte le competenze acquisite con la nostra attività di controllo della spesa pubblica regionale, condotta con costanza pur senza avere nostri rappresentanti nell’assemblea legislativa calabrese». (s)