Il consigliere metropolitano e comunale Nino Minicuci ha scritto al prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani per una serie di inadempienze di cui si sarebbe reso responsabile l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà.
Egregio Signor Prefetto – scrive Minicuci –, tre anni fa mi sono ritrovato in una situazione simile alla Sua. Appena partito per le ferie, una tragedia ha lacerato la comunità che servivo da rappresentate delle istituzioni. Nel mio caso si è trattato del crollo del Ponte Morandi a Genova, nel Suo caso la devastazione infernale degli incendi che ha causato vittime e un disastro ambientale. Senza pensarci nemmeno un attimo, tre anni fa rientrai repentinamente dalle ferie, obbligato dal senso del dovere che mi spingeva a essere fisicamente presente nei luoghi del dolore.
La invito, Signor Prefetto, a compiere lo stesso gesto. Il mio invito nasce alla luce di quanto espresso dagli amministratori metropolitani nel corso dell’ultima assemblea sull’emergenza incendi, tenutasi due giorni fa. I rappresentanti delle amministrazioni metropolitane dell’area Grecanica hanno lamentato un’insufficiente presenza della Prefettura relativamente all’emergenza incendi.
Convinto che la Sua presenza, dall’alto del prestigioso incarico istituzionale che ricopre, sia fondamentale in questa fase di emergenza e difficoltà, La invito ad una personale valutazione anche in considerazione del fatto che nei prossimi giorni è attesa un’ondata di caldo infernale nel nostro territorio, e quindi purtroppo di nuovi roghi e incendi.
Proprio alla luce dell’emergenza che sta soffocando il polmone verde della Calabria e in particolare della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ho rappresentato al sindaco metropolitano Falcomatà l’assoluta necessità di andare incontro alle necessità della popolazione che vive i luoghi martoriati dagli incendi, chiedendo la destinazione di una somma pari a 2 milioni di euro.
Il sindaco Falcomatà ha risposto positivamente rispetto alla nostra richiesta affermando che si adopererà in tal senso. Non possiamo aspettare gli aiuti da parte della Regione o del Governo, dobbiamo fare la nostra parte e in modo urgente.
L’altro argomento alla base della mia lettera, Egregio Signor Prefetto, riguarda la nomina ad interim del dirigente Pietro Foti ai vertici della Polizia Metropolitana di Reggio Calabria. A seguito di scrupolose verifiche infatti, ho appreso che il signor Foti non dispone dei requisiti necessari per ricoprire tale incarico, ne può farlo da altro settore.
Sia la legge quadro nazionale che la legge regionale del 2018, la quale disciplina i servizi di polizia locale, all’art. 7 comma 2 dispone che il personale di polizia locale non può essere destinato a svolgere funzioni diverse rispetto a quelle previste dalla legge quadro nazionale.
Il dirigente Pietro Foti inoltre risulta sprovvisto di laurea in disciplina giuridico-economica, oppure titoli accademici di scuola di formazione militare, così come previsto dal regolamento della polizia provinciale, art.18 del 10\12\2015. In assenza del Comandante inoltre, sempre secondo quanto disposto dal predetto regolamento, esercita le funzioni il vice Comandante, che dispone dei requisiti necessari, ovvero di titoli accademici di scuole di formazione militare. Egregio Signor Prefetto, non esiste dunque alcun presupposto di legge a giustificare la nomina ad interim del dirigente Pietro Foti al vertice della Polizia Metropolitana di Reggio Calabria.
Infine, rispetto al tipo di lavoro svolto dal personale della Polizia Metropolitana, ci risulta che buona parte di esso è impegnato nel servizio del controllo del traffico nell’area degli imbarchi a Villa San Giovanni, riteniamo invece che sarebbe decisamente più opportuno impegnarlo nei luoghi martoriati dall’emergenza incendi. In tal senso la invito a fornire un’indicazione chiara nel corso delle prossime riunioni, così da destinare le risorse della Polizia Metropolitana in favore delle popolazioni in enorme difficoltà a causa del dramma incendi. (rrc)