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Paolo Mascaro

Paolo Mascaro batte Pegna e ritorna (da indipendente) sindaco a Lamezia

Il maltempo di ieri ha sicuramente limitato l’afflusso alle urne, ma il risultato del ballottaggio a Lamezia Terme è schiacciante: Paolo Mascaro, ex primo cittadino, ritorna sindaco – da indipendente sostenuto da due liste civiche –  doppiando le preferenze di Ruggero Pegna (sostenuto dal centrodestra). I dati: hanno votato 18.654 su 62.214 aventi diritto e Mascaro ha riportato 12.317 voti (pari al 68,9%) contro i 5.559 di Pegna (31,1%). Al primo turno aveva votato il 54,9 % degli aventi diritto. Mascaro si è presentato con due liste civiche Orgoglio LameziaInsieme Mascaro, senza partiti a sostegno della sua candidatura. Nel 2015, invece, era stato sostenuto da tutti i partiti del centro destra. Come si ricorderà, il Comune di Lamezia era stato sciolto per sospette infiltrazioni di natura mafiosa. Dopo due anni finisce il commissariamento e c’è di nuovo un consiglio comunale e ritorna un sindaco: Paolo Mascaro dovrà risanare i conti ed affrontare, tra l’altro, la condizione di pre-dissesto. Ma non si spaventa: le prime parole del nuovo primo cittadino, emozionato e visibilmente soddisfatto del risultato, sono state per Lamezia, «da domani – ha detto – si cambia, si lavora tutti per Lamezia».

Ruggero Pegna, dal canto suo, ha dichiarato di essere comunque soddisfatto di questa esperienza elettorale.

«Si è conclusa, per me, una nuova avventura – ha dichiarato Ruggero Pegna – inimmaginabile fino a un mese e mezzo fa. Essere stato candidato a sindaco della mia città da alcuni partiti, in un momento difficile della sua storia, è stato un atto di stima, un pensiero che ho apprezzato, una scelta che ho accettato per dna, sempre pronto a dire sì ad ogni nuova sfida quando penso di poter contribuire a qualcosa di utile; mai a tirarmi indietro. Ho applicato a questa esperienza, in maniera del tutto naturale, il mio modo di essere, ciò che ho e ciò che mi ha insegnato la ricca esperienza messa insieme nel lavoro, nelle mie passioni, negli accadimenti della mia vita; con coraggio, mai con compromessi, mai al ribasso, in modo onesto, leale e trasparente».

«Ho imparato negli anni – ha proseguito Pegna – che è importante essere se stessi, non perdere la proprio dignità, i propri valori, la propria storia e, sicuro di questi principi, ho condotto una campagna elettorale semplice, sobria, pacata, rispettosa di ogni altro concorrente, ma con il dovere di raccontare la realtà sotto gli occhi di tutti coloro che, con la mia stessa lucidità, hanno saputo e sanno coglierla. Una concezione che ho cercato di trasmettere ai miei tanti giovani candidati, nuovi amici, ai quali auguro un grande futuro».

«In un solo mese, arrivare al ballottaggio su sei candidati forti e agguerriti – ha proseguito Pegna – far conoscere altri aspetti di me, ricevere stima e affetto, e’ stata una inattesa vittoria, una grande e indimenticabile esperienza! Ho conosciuto tanti giovani, molte parti della mia città che non conoscevo, i problemi di tanta gente. Ne esco arricchito, seppur mortificato da tante offese gratuite lette sui social per il solo fatto di essermi candidato. Il rispetto della persona, dei sacrifici di una vita, dell’impegno culturale, umanitario, sociale e civile, che ho sempre profuso in ogni mi attività, in ogni mio scritto e testimonianza, avrebbero meritato il rispetto di tutti, sopra ogni cosa e sopra ogni tifoseria, queste più da curva ultras che da competizione politica. Il mondo social, che Umberto Eco aveva ben etichettato, non risparmia cattiveria a nessuno, portando tutto al livello più infimo dell’animo umano. Questo è un aspetto su cui, oggi, bisogna molto riflettere, perché la libertà di espressione della rete non deve mai essere un pericolo per la democrazia, una gogna per nessun uomo che si presta al servizio di qualsiasi causa, seppur in contrapposizione ad altri».

«Ora torno a tempo pieno al lavoro che amo – ha concluso Pegna – ai miei tanti eventi e impegni, al mio nuovo romanzo quasi concluso, ai miei affetti! Il prestito della mia figura, che ho dato per l’immagine e la rinascita della mia città, è stato ripagato da un risultato inaspettato e dalla stima di tanti che porterò per sempre con me, nuovo dono prezioso di una bella, spesso sorprendente ed emozionante, storia personale. Alla Città porgo l’augurio di crescita, soprattutto culturale e del senso civico, veri antidoti ad ogni negatività e a tutti gli eletti auguro buon lavoro». (rcz)