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Quinta dimensione di Corrado Calabrò

Quinta Dimensione – Poesie scelte 1958-2018 di Corrado Calabrò

Chi pensa che i libri di poesia non abbiano mercato o siano soltanto destinati a un pubblico troppo ristretto dovrà ricredersi di fronte a Quinta dimensione – Poesie scelte 1958-2018 di Corrado Calabrò. Basterebbe il lungo e appassionato poema Roaming che apre la raccolta a motivare la lettura delle altre 245 liriche di questo straordinario volume di oltre 300 pagine (Mondadori editore). Corrado Calabrò è un poeta sui generis: ha saputo in sessant’anni di poesia coniugare il rigore dell’uomo di legge e delle istituzioni con l’incanto di una poetica non convenzionale, molto spesso destinata a scuotere sentimenti e passionalità con la suggestione di versi che illustrano, raccontano, costruiscono e disfano. Il Calabrò giurista è un alter-ego del Calabrò poeta o è vero il contrario: le due vite non s’incrociano, come rette parallele, binari di un’esistenza vivida e ricca, però aiutano a comprendere l’uomo, con i suoi echi millenari della Magna Grecia o i profumi della sua Calabria.

50 anni di uomo di legge e 60 anni di poesia, con una (fortunatamente) mancata contaminazione delle parti. Corrado Calabrò giurista, presidente AGcom, più volte capo di gabinetto e infine consigliere di Stato è la fotografia di una vita al servizio delle istituzioni e del Paese; Calabrò poeta è una sinergica realtà che smuove passioni, esalta la carnalità dell’amore, ispira i sensi, provoca commozione, scatena sentimenti. Il poeta sa farsi tramite dei luoghi della vita, delle sensazioni, dei sogni, impossibilitato a non mutuare con il lettore lo spirito del tempo (Zeitgeist) e la pratica del vivere quotidiano. Il risultato è una gradevole sensazione di intimismo condiviso che avvolge nello scorrere dei versi chi cerca nella poesia i segni vitali dell’essere uomo. E chi è il lettore di poesia? È sicuramente ben diverso dal lettore di romanzi o di saggi: è in realtà un sognatore o forse soltanto un avventuriero letterario in cerca di parole solo a lui comprensibili e riservate.

Se guardiamo bene, l’opera poetica di Corrado Calabrò si muove su tre piani: l’amore, il mare, la Calabria. Che poi sono una sola cosa: Il mare di quella Calabria che gli ha dato i natali è l’immenso oceano dell’amore che caratterizza gran parte della sua produzione poetica. Calabrò è il cantore dell’amore e quindi della vita, della passione, della sofferenza, della morte: i suoi versi non offrono indulgenze al lettore, lo rapiscono senza farsene accorgere, lo trascinano in abissi di suggestioni e sensazioni che solo il vero poeta riesce a trasmettere, a suscitare. Il poeta Calabrò non declama, ma offre il dialogo col suo lettore, che – senza saperlo – esprime il suo impalpabile feeling al poeta.

Si diceva prima di Roaming: è straordinario questo lungo poema che in 602 versi racconta una vita, tra sogno e realtà, tra desiderio e passione, tra modernismo e tradizione. Quasi una trasmissione televisiva, in versi, che spazia in lungo e in largo, senza soluzione di continuità, a inseguire eventi e avvenimenti, persone reali e forme idealizzate dal sogno, in un affascinante delirio di passione quando “sotto stupite stelle / si smarrisce per noi la distinzione / tra provenienza e destinazione”.

Si farebbe un torto, però, al poeta Calabrò se si riducesse l’attenzione al solo Roaming: Quinta dimensione è un libro da tenere sul tavolo o sul comodino, un pronto soccorso al desiderio di indifferenza, alla malinconia, alla voglia d’amore, al bisogno di fuga, all’esigenza di stabilità. Sfogliando le pagine s’incontrano affreschi di sentimento che disarmano l’innocua paura della parola scritta. Non è facile sfuggire ai versi di Calabrò che, inesorabile, colpisce – com’è d’obbligo al poeta – ferisce e risana. Il tocco del poeta è lieve, ma le parole sono macigni, incantano, affliggono, esaltano e inteneriscono. È una giostra di stimoli differenti che s’inseguono con l’obiettivo di scavare a fondo nell’animo di chi è pronto a rivivere il senso dei versi e nutrirsi della loro inesauribile efficacia.

Non è  un mestiere per tutti il poetare, ma la parola che si fa verso illude e riesce a scuotere sentimenti che s’immaginavano repressi o del tutto assenti. È la magia di chi – davvero pochi, in verità – sa costruire con le parole un universo dove ognuno riesce a individuare una o più stelle di riferimento. In una “quinta dimensione” che Corrado Calabrò dona con questo libro, con le sue liriche, parlando al cuore perché la testa intenda, tra sperimentazione e classicismo. Forte di una maturità poetica di cui non capiterà mai di stancarsi. (Santo Strati)

Corrado Calabrò
Quinta dimensione
Mondadori editore,
304 pagg, 18 euro