All’Ite Piria-Ferraris/Da Empoli di Reggio Calabria, guidato dalla dirigente scolastica Anna Rita Galletta, si è tenuto un convegno per celebrare la Giornata internazionale dello scrittore, che ricorre il 3 marzo, incentrato sul tema dell’Intelligenza artificiale.
Hanno partecipato al convegno nella qualità di suoi organizzatori il Satellite dei Diritti umani con l’avv. Eliana Carbone suo presidente e il Lions Reggio Calabria Rhegion rappresentato dal suo vicepresidente avv. Massimo Serranò e come relatore è intervenuto il prof. Stefano da Empoli che ha presentato agli studenti del prestigiosissimo suddetto istituto il suo libro “L’economia di ChatGPT. Tra false paure e veri rischi”.
Ha inoltre presenziato anche la vicepreside prof.ssa Patrizia Praticò. Il dirigente scolastico avv. Anna Rita Galletta ha aperto i lavori dando il benvenuto al presidente ed al vicepresidente dei Lions Club ed all’illustre relatore discendente diretto di Attilio da Empoli e ha continuato affermando l’importanza dell’argomento trattato in detta sede in particolare per i giovani, essendo cura della scuola attenzionare la formazione dei ragazzi anche in ambiti extracurricolari.
L’ avv. Eliana Carbone nei suoi saluti oltre che accennare all’importanza oggigiorno dell’intelligenza artificiale in grado di generare in pochi secondi testi, immagini, video, codici ha fatto un esplicito riferimento al Deepfake una tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale, usata per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video ed immagini originali, tramite una tecnica di apprendimento automatico, nota come rete antagonista generativa che è stata usata per creare falsi video pornografici ritraenti celebrità ma usata anche per il revenge porn e può essere usato anche per creare fake news, bufale e truffe, per compiere atti di cyberbullismo o per altri crimini informatici di varia natura.
L’avv. Massimo Serranò nei suoi saluti invece ha sottolineato come pure avendo l’uso della telematica e dell’intelligenza artificiale ampliato in modo considerevole la possibilità di accesso ad informazioni e conoscenze difficilmente raggiungibili con i canali tradizionali del sapere scientifico e tecnologico si può a causa di ciò incorrere in un rischio gravissimo e cioè la possibilità che tale processo possa far perdere il senso del limite oltre il quale la tecnologia inevitabilmente ci proietta, o peggio ancora il rischio della perdita e/o dell’allontanamento dal concetto di umanità per come era stato fino ad oggi inteso e per tale motivo l’unica via d’uscita sarebbe la prevenzione nell’abuso della tecnologia oltre ogni ragionevole accettazione e il ritorno all’esercizio di attività ataviche legate all’evoluzione dell’uomo e del pensiero umano, quali le attività a contatto con la natura, la coltivazione della terra, lo sport, la caccia ossia attività in cui l’uomo deve inevitabilmente confrontarsi con se stesso e con gli altri…
Il relatore Stefano da Empoli relazionandosi con gli studenti presenti in Aula magna ha loro riferito che l’IA generativa è arrivata sui nostri dispositivi con soluzioni che a volte farneticano e spesso dicono banalità, ma che certo rispondono a un mix di sofisticazione contenutistica e stilistica, velocità di esecuzione e facilità d’uso senza precedenti nella storia umana e che il libro narra questa rivoluzione e le sue possibili implicazioni economiche nei prossimi anni e decenni.
Guardando ai possibili benefici, in particolare sulla produttività e dunque sulla crescita, ma anche ai rischi, che tuttavia almeno nel breve periodo non sono quelli che ci propongono i film di fantascienza, prevalentemente legati alla perdita di controllo degli esseri umani sui robot e al conseguente sopravvento di questi ultimi. I pericoli sui quali concentrarsi sono già presenti tra noi, dall’uso ingannevole dell’Ia (es. i cosiddetti“deep fakes”) alla sicurezza informativa, dalla privacy al diritto d’autore.
Poi da Empoli ha continuato la sua relazione soffermandosi sui profili geopolitici ed in particolare ha detto: «Se l’Ia generativa ripropone gli Stati Uniti in una posizione di netto vantaggio rispetto alla Cina, spicca l’assenza dell’Europa, dalla quale pure provengono molti degli scienziati e alcuni dei manager protagonisti di questa rivoluzione».
«Ma l’Ue e i suoi Stati membri – ha continuano – hanno deciso di puntare gran parte delle proprie fiche sulle regole (si sta avviano a conclusione il percorso che porterà nei prossimi mesi all’approvazione definitiva in Europa dell’Ai Act, la prima regolamentazione onnicomprensiva degli usi della tecnologia), destinandone troppo poche agli investimenti, pur essendo le prime e i secondi su un piano gerarchicamente paritario e complementare nei principali documenti strategici europei dal 2018 al 2020. In questo contesto già difficile per il nostro continente, l’Italia non ha ancora oggi una vera e propria strategia per l’Ia, che per essere definita tale dovrebbe avere orizzonte temporale e spaziale sufficientemente ampi, oltre a un budget dedicato e a obiettivi e tempi di attuazione definiti».
«Una situazione che – ha concluso da Empoli – potrebbe cambiare a breve, già nelle prossime settimane, quando l’attuale governo annuncerà la nuova strategia, ci auguriamo su basi e con ambizioni diverse da quelle del passato”. Il convegno si è concluso con un breve dibattito e la massima soddisfazione di tutti partecipanti per le importanti riflessioni ed argomentazioni trattate. (rrc)