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Museo del Mare

Museo del Mare: tre giorni di studio per dar vita alla grande opera strategica

Si è chiusa, con successo, la tre giorni di lavoro politico amministrativo che si è svolta a Reggio sul Museo del Mare, la grande opera inserita dal governo tra i 14 progetti strategici del Piano per i Grandi attrattori culturali, con uno stanziamento di 53 milioni.

Presenti in conferenza stampa anche l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Muraca, i progettisti Gianni Artuso e Filippo Innocenti, il dirigente comunale settore Lavori pubblici, Demetrio Beatino e il rup Giuseppe Melchini.

«Non è semplicemente museo del mare ma un centro delle culture del Mediterraneo. Simbolo di una storia che rappresenta un intero territorio, crocevia di culture e contaminazioni di cui noi oggi siamo il risultato» ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, aggiungendo che «un Museo del Mare che restituisce alla storia tutto ciò che la storia ci ha consegnato nel corso dei secoli. Ma le nostre radici millenarie non sono un semplice esercizio di stile, semmai la porta d’accesso verso il futuro, partendo da ciò che siamo stati e da ciò che siamo. In altre parole, un centro attrattivo per tutte le culture del Mediterraneo».

«Per questo – ha aggiunto – non bisogna banalizzare l’importanza e la portata di questa opera. E di questo abbiamo acquisito piena consapevolezza proprio nel corso di questa tre giorni. In tal senso voglio ringraziare i progettisti Artuso e Innocenti, i responsabili degli uffici tecnici, Beatino e Melchini, tutti gli assessori e consiglieri che hanno partecipato, ma anche tutti coloro che hanno offerto un contributo professionale in termini di idee e proposte, Ett Solutions rispetto agli allestimenti museali, i gestori dell’Acquario di Genova, il direttore del Museo Archeologico Nazionale, Carmelo Malacrino».

Naturalmente, ha poi rimarcato Falcomatà, «abbiamo anche approfondito aspetti tecnici fondamentali per lavorare sul cronoprogramma degli interventi propedeutici all’avvio della progettazione e poi esecuzione lavori. Vogliamo ragionare da subito sull’utilizzo del museo del mare e quindi tutte queste fasi andranno di pari passo rispetto al processo gestionale. Anche con riferimento all’opportunità di realizzare un Acquario che in realtà è qualcosa di ben più complesso, ovvero un centro studi di biologia marina, aperto al confronto con il mondo dell’università e quindi un luogo per l’approfondimento, lo studio, la formazione e la verifica nell’ambito di percorsi scientifici di alto profilo».

«Intorno a opere strategiche di questa caratura – ha poi concluso il sindaco Falcomatà – tante città nel mondo hanno costruito importanti e duraturi percorsi di crescita, pensiamo, solo per fare un esempio, a Bilbao e all’impatto generato dal Guggenheim Museum. E questa per noi può essere un’occasione centrale e cruciale per il nostro futuro, nel quadro della fase di “rinascimento” che sta attraversando l’intero sistema paese. Un’occasione che dovrà vedere partecipe la comunità cittadina nell’ambito della fase di ascolto e confronto che da oggi si apre intorno al Museo del Mare».

Di una tre giorni utilissima ha parlato l’assessore Muraca, «in cui si sono stabilite e avviate interazioni e relazioni concrete con interlocutori e organismi internazionali ed esperti di settore che possono svolgere un ruolo decisivo in questa grande sfida. Abbiamo le idee molto chiare, anche sul fronte gestionale rispetto ad un Museo del Mare che non sarà un contenitore vuoto, ma un luogo simbolo e di forte richiamo culturale, sociale e scientifico nel cuore del Mediterraneo».

Un’opera importante e complessa hanno poi spiegato Artuso e Innocenti, «destinata a stravolgere in positivo il volto della città e non solo in termini architettonici e urbanistici ma, soprattutto, sotto il profilo dell’immagine complessiva di Reggio. E il coinvolgimento di professionalità di primissimo piano, va in questa direzione. Ma sarà anche fondamentale l’impegno e la condivisione da parte di tutti, dall’amministrazione a tutte le energie sociali del territorio».

I tavoli di lavoro hanno confermato il peso e l’incidenza che quest’opera può avere in termini attrattivi, hanno infine rimarcato Beatino e Melchini, «nel quadro di attività e servizi connessi al Museo del Mare che potranno vivere di vita propria consentendo dei costi di gestione sostenibili nel lungo periodo. E abbiamo potuto verificare che tali condizioni ci sono tutte». (rrc)