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I giardini della biodiversità

REGGIO – Il seminario “I giardini della biodiversità: fichissimi”

Questa mattina, a Reggio, alle 11.00, presso il Dipartimento di agraria, il seminario I giardini della biodiversità: fichissimi! L’esperienza del Conservatorio Botanico “I giardini di Pomona”.

L’evento è il primo appuntamento del nuovo ciclo di seminari della Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria intitolato quest’anno RETI: Racconti di Esperienze, Territori, Imprese  e organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Reggio Calabria.

L’iniziativa, che partecipa alla campagna nazionale Il maggio dei libri 2019 e prevede la presentazione di volumi collegati da un comune filo tematico, attraverso l’incontro con gli autori. Il ciclo si articola in quattro seminari nei quali verranno presentate esperienze che nel mondo rurale (e non solo), a partire dalla condivisione di un chiaro orizzonte etico, stabiliscono trame di relazioni che vanno ben oltre il semplice networking, contribuendo a costruire spazi vivibili, innovando le espressioni del lavoro e offrendo esempi concreti di socialità rinnovata.

Ospiti dell’evento, Paolo Belloni e Anna Ferro, fondatori de I giardini di Pomona conservatorio botanico realizzato in Puglia, in valle d’Itria. L’evento sarà, inoltre, occasione per per approfondire il tema della biodiversità frutticola, rappresentata da oltre mille varietà di piante da frutto antiche provenienti da tutto il mondo, molte delle quali salvate dall’estinzione. Nell’ambito del seminario verrà anche presentato il testo “Fichi di Puglia: Storia, paesaggi, cucina, biodiversità e conservazione del fico in Puglia”, di cui Belloni è co-autore.

Tra esse il cachi di Nagasaki, figlio di una piantina scampata alla bomba atomica esplosa sulla città giapponese nel 1945 e ritrovata fra le macerie. I dieci ettari del Conservatorio, condotti con metodo biologico, abbinano la conservazione della natura ad esperienze didattiche e all’accoglienza turistica a basso impatto, in un contesto paesaggistico di grande fascino. Tra le collezioni, le più importanti per interesse scientifico e fascino, sono quelle di melograni, peri, meli e agrumi. La collezione principale è dedicata alla specie Ficus carica: 600 tra fichi afgani, bosniaci, francesi, portoghesi, albanesi, israeliani, italiani… che stanno in pacifica convivenza fra loro. Si tratta di una collezione fra le più importanti d’Europa e del bacino del Mediterraneo, per qualità e varietà. (rrc)