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Inaugurata la mostra "I passi della rimembranza"

REGGIO – Inaugurata la mostra “I passi della rimembranza”

È stata inaugurata, a Reggio, al Castello Aragonese, la mostra personale I passi della rimembranza dell’artista Miriam Jaskierowicz Arman, curata da Mario D’Ascola.

Nei giorni scorsi, la mostra e’ stata presentata nel corso di una conferenza stampa moderata dalla giornalista Gabriella Lax, ed a cui erano presenti oltre all’artista e ambasciatrice di pace Universale Peace Federation italia (UPF), l’assessore comunale all’istruzione e cooperazione per i diritti umani Lucia Anita Nucera e il curatore della mostra Mario D’Ascola.
Miriam Jaskerovic è un’artista cosmopolita ha vissuto e viaggiato molto: Israele, Messico, Stati Uniti, Ungheria, Ucraina, Italia, Svizzera.  Da qualche anno vive e fa l’insegnante di canto a Reggio Calabria. La città dello Stretto  segna un passaggio importante il ritorno delle esposizioni dei suoi quadri, materia vivente, grido dell’animo. Un urlo di dolore e di rinascita che, nell’arte, diventa dono da condividere.
«A Reggio parla l’anima delle persone, è il punto di riferimento della mia anima  – ha spiegato la Jaskerovic – nella sinagoga di Archioderi ho ritrovato un pezzo della mia anima. Ho lasciato Israele, sogno della mia vita, per venire qui ad agganciare un sogno. A Montevideo hanno preso i miei quadri e hanno fatto una mostra e lo stesso in Tiberiade. Ma non c ‘era la mia anima, avevo difficoltà a tirare fuori tutto dopo la morte di mia figlia nel 1996. Adesso mi spinge qualcosa di enorme a dare vita alle opere».
Opere che però, per scelta precisa dell’artista, restano senza titolo.
«È un privilegio ammirare  questa mostra – ha dichiarato Lucia  Nucera – Miriam è un’artista e una donna di profonda cultura che ha scelto la nostra città.  Non è stata una vita semplice la sua. E adesso mette a nudo la sua anima. Gli occhi che ci osservano sono un ricordo del suo percorso e della sua infanzia, dietro ci sono volti e nomi. Per la città è un valore in più».
Mario D’Ascola ha colto la sintesi umana della mostra: «Fare un viaggio nelle opere di Miriam è stato come fare un viaggio nei film. Le opere riportano ad un mondo terribile di esperienze passate, da svelare, lasciano sgomenti. Lasciano profondi interrogativi. L’invito che faccio è di andare al di là delle forme e dei colori: dietro alla superficie, abbandonarsi a una ricerca degli stati emotivi».
Intanto, il 23 giugno alle 17:00, sempre al Castello si svolgerà  un incontro aperto al pubblico con l’artista per parlare di arte e pace. (rrc)