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Appunti

REGGIO – Successo per il webinar sulla transizione digitale dei Giovani industriali calabresi

Successo per il webinar promosso al Gruppo Giovani di Unindustria Calabria, dal titolo Essere 4.0, benefici, opportunità e
tempi del nuovo piano nazionale
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I lavori sono stati coordinati dal presidente Umberto Barreca, che ha posto al centro il quadro delle opportunità e gli scenari futuri legati ai temi della transizione digitale, dell’innovazione e delle connesse
possibilità di sviluppo derivanti dal Next Generation Eu.

Presenti all’incontro Giuseppe Gualtieri di Leonetti & Gualtieri Srl, che haillustrato il quadro delle agevolazioni fiscali, dal credito d’imposta al bonus Sud; Agnese Alessia Marsei di EcoStruxuture Technology Advisor, che ha approfondito i sistemi 4.0 all in; Tito Polimeni di Policom Srl, intervenuto sui temi dell’implementazione del sistema 4.0 in ambito agroalimentare; Giorgio Franzese di Italbacolor Srl, che ha descritto il sistema degli impianti e macchinari 4.0 in ambito metalmeccanico, e infine Dario Benedetto di Db Elektra, che si è soffermato sulla tecnologia al  servizio dell’uomo.

«Oggi siamo di fronte ad una grande sfida culturale – ha affermato in
apertura il presidente Umberto Barreca – il mondo sta cambiando ed è
necessario vestirsi di digitale per poter affrontare adeguatamente i
cambiamenti in atto. La competitività impone la conoscenza approfondita delle nuove tecnologie e la Calabria in questa direzione può dire la sua perché possiede capacità, competenze e modelli virtuosi che già hanno acquisito un posizionamento importante in questo ambito».

«Le misure messe in campo – ha poi aggiunto Barreca – sono destinate a dare ulteriore impulso a questa nuova stagione ed è fondamentale che il tessuto produttivo sia ricettivo, pronto e preparato a cogliere ogni singola opportunità. Il Recovery Fund è una leva straordinaria ma sarà
necessario spendere bene, perché si tratta di investimenti a debito che
dunque dovranno innescare percorsi di sviluppo virtuosi, sostenibili e
soprattutto capaci di durare nel tempo».

«Il tema della transizione 4.0 è assolutamente in sintonia con le
attività e gli indirizzi che la nostra associazione sta adottando – ha
ricordato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria –. Basti
pensare al Recovery Plan che destina 46 miliardi di cui ben 26 destinati alla transizione digitale per il mondo produttivo. Il futuro si giocherà proprio su questo e interesserà da vicino la manifattura e le filiere industriali. Pertanto è necessario farsi trovare pronti all’appuntamento con la trasformazione digitale, che ormai è un driver che ha mutato radicalmente il Dna delle dinamiche produttive. Su questi temi,noi siamo pienamente operativi, abbiamo partecipato
alla redazione del documento su come costruire il Mediterraneo che fa
parte di una strategia più ampia che pone proprio le infrastrutture
digitali al primo posto. Abbiamo intere aree della nostra regione ancora
carenti di infrastrutture essenziali per cui questo è un tema che
richiede la massima attenzione. È necessario che il tessuto produttivo
aumenti la consapevolezza circa la centralità di queste tematiche per il
futuro e la competitività».

La trasformazione digitale è il vero motore della crescita, di questo si
è detto convinto Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria
Cosenza, evidenziando che «l’innovazione è ormai una questione cruciale per il mondo imprenditoriale. Le misure a sostegno dello sviluppo come il Next Generation Eu collocano l’innovazione come il più grande strumento di sviluppo economico e sociale che la società abbia in suo possesso. L’innovazione è un elemento da sempre presente nel mondo del lavoro e delle imprese. Le aziende più grandi al mondo, che hanno meno di 30 anni di vita, sono nate proprio da una grande spinta innovativa, basti pensare a Elon Musk, Bezos, Jack Ma, colossi con fortissima capacità innovativa».

«L’Italia ha mancato questa sfida – ha sottolineato Amarelli – pur avendo grandissime e storiche aziende. Dunque la nuova sfida oggi è questa, saltare sul treno dell’innovazione cercando di cogliere le nuove opportunità e sfruttando le misure in campo per creare anche una cultura dell’innovazione. La nostra associazione in questa
direzione dovrà dare una spinta rilevante, favorendo i punti di contatto
tra domanda e offerta di innovazione». (rrc)