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jorit al settembre rendese

RENDE (CS) – Settembre Rendese, Jorit consegna la sua opera “19.83”

Al Palazzetto dello Sport di Rende, l’artista Jorit ha consegnato la sua opera di urban art 19.83, che è stata realizzata sulla facciata dell’opera.

19:83, questo il titolo che lo stree-artist, ricordando il tempo record realizzato da Tommie Smith, ha voluto dare all’opera raffigurante gli atleti che, alle olimpiadi del ’68 a Città del Messico, sul podio a capo chino, alzarono in segno di protesta il pugno chiuso in nome dei diritti civili negati agli afroamericani.
Un’ opera che hanno voluto ammirare anche il sottosegretario al ministero dell’Università e della Ricerca Giuseppe De Cristofaro e l’assessore regionale Sandra Savaglio, concordando entrambi sulla universalità del messaggio di impegno e speranza per un futuro che ponga al centro l’essere umano.
«Non poteva che concludersi così Settembre Rendese – ha dichiarato il sindaco di Rende, Marcello Manna – epilogo e insieme ripartenza in un’epoca storica che richiede a noi tutti il massimo impegno affinché l’uguaglianza sociale, l’inclusività e la valorizzazione dei diversi patrimoni identitari della nostra comunità siano sistema valoriale condiviso».
La live performance, ripresa in time-laps e seguitissima sui social network, ha ricevuto grande attenzione anche da parte dei media nazionali: «Il nostro non è un lascito alla città – ha spiegato il primo cittadino – ma a tutte le generazioni future che in questa iconica immagine devono riconoscere le radici del genere umano e da qui ripartire. Come Smith e Carlos ebbero a forza di mostrare al mondo quali ingiustizie il loro popolo stesse subendo, noi tutti dovremmo avere il coraggio di compiere scelte che pongano al centro del nostro agire quotidiano la valorizzazione dei principi democratici ad ogni latitudine».
«L’arte, così come lo sport – ha proseguito il sindaco Manna – possono essere in questo senso veicoli privilegiati di un messaggio di speranza e, insieme, visione di un futuro che, anche attraverso i segni sfumati di una bomboletta spray, sa parlare ancora la lingua della nostra costituzione: pari dignità e l’uguaglianza davanti alla legge per tutti, senza di estinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». (rcs)