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Saverio Cotticelli

Sanità Calabria bocciata dal Governo: il commissario Cotticelli annuncia le dimissioni

Il Governo boccia la gestione della Sanità in Calabria (un debito spaventoso di 213 milioni) e il commissario ad acta gen. Saverio Cotticelli – secondo alcune voci non confermate – annuncia le dimissioni, imitato dalla sua vice Maria Crocco. Domani Cotticelli sarà ricevuto dal ministro della Sanità Roberto Speranza a cui formalizzerà le dimissioni. Sarà anche l’occasione – ha detto il gen. Cotticelli – per raccontare la sua verità sullo stato della sanità calabrese.

«Dopo 2 anni di lavoro, non ci sto a diventare il capro espiatorio di situazioni a me non addebitali, adesso basta, siamo arrivati al punto di non ritorno. Al ministro illustrerò – ha detto Cotticelli – un quadro gravissimo che definisce gli attacchi nei confronti della struttura commissariale intollerabili e frutto di menti raffinate»

La voce delle dimissioni, comunque, non è stata ufficialmente confermata e, secondo quanto riporta Lacnews24, sarebbero state smentite dal sub-commissario Maria Crocco, che affianca il gen. Cotticelli. RIferisce l’emittente vibonese che – raggiunta telefonicamente – la dott.ssa Crocco ha smentito categoricamente: «Non ci siamo dimessi». La tensione, comunque rimane molto alta.

Nei giorni scorsi c’era stato un aspro scontro tra Cotticelli e i sindacati dei medici. In una nota si legge che Cotticelli «ha sconosciuto che gli interlocutori principali, quelli il cui bagaglio di conoscenze avrebbe potuto e dovuto guidarla nelle sue decisioni, avrebbero dovuto essere i medici. Medici sono infatti i direttori sanitari aziendali, i direttori dei dipartimenti e dei distretti, i direttori delle strutture complesse, i cosiddetti eroi che si spendono quotidianamente in prima linea: quelli che hanno ben chiaro il polso della situazione, conoscono le criticità, possono suggerire le soluzioni. Medici sono dunque i professionisti che gestiscono le singole aziende e che, nonostante le opinabili scelte della Struttura commissariale, si oppongono con i soli pochi mezzi messi loro a disposizione, all’implosione del Servizio sanitario regionale. Quegli stessi medici che più volte Le hanno chiesto di intrecciare una rete di collaborazione, nel solo interesse dei cittadini/utenti e degli operatori. Network la cui azione avrebbe avuto una ricaduta positiva anche sul suo operato».

Pesante il commento del deputato pentastellato Francesco Sapia della Commissione Sanità: «Dopo la annunciate dimissioni da parte del commissario alla sanità calabrese, Saverio Cotticelli, e della sua vice, Maria Crocco, mi auguro che entrambi lascino per sempre la gestione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale. Servono nuovi commissari che conoscano il territorio e non abbiano alcuna riverenza rispetto alla burocrazia ministeriale, ancora guidata dai dirigenti Andrea Urbani e Angela Adduce, di cui ho da tempo chiesto la sostituzione, ritenendoli responsabili quanto Crocco e Cotticelli. Cotticelli è un galantuomo che si è trovato al posto sbagliato nel momento più delicato, la Crocco ha invece il controllo degli aspetti tecnici, sicché sono sue le responsabilità principali dell’andamento della sanità calabrese».

«Se fossero formalizzate le dimissioni di Cotticelli e Crocco, il governo dovrebbe – rimarca il deputato del Movimento 5 Stelle – impedire la colonizzazione della sanità calabrese, peraltro confermata dalla nomina di diversi manager provenienti da fuori, lontani dal contesto sanitario regionale e dai problemi quotidiani. Se Cotticelli e Crocco tornassero a casa, sarebbe un primo, importante risultato – precisa il parlamentare – che rivendico con orgoglio. Infatti sono stato, come noto, il rappresentante del popolo che ne ha rilevato puntualmente ogni errore: dall’anomala determinazione del fabbisogno di personale al disavanzo spaventoso del policlinico universitario di Catanzaro; dal divieto di operare i tumori al seno nelle cliniche private ai rimpalli circa la prosecuzione della radioterapia al Marrelli Hospital; dalla dubbia nomina della Saitta all’Asp di Cosenza all’immobilismo su alcuni primariati, assegnati, stando agli atti, in mancanza dei requisiti di legge. L’elenco – conclude Sapia – sarebbe interminabile. In ogni caso è ormai inevitabile e urgente cambiare la struttura commissariale». (rp)