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Carlo Guccione

Sanità, Guccione (PD): Si faccia sul serio sulla ricognizione del debito

Carlo Guccione, responsabile PD Sanità per il Mezzogiorno, ha auspicato che il commissario ad acta, Roberto Occhiuto, abbia ragione in merito alla ricognizione del debito che, a detta di Occhiuto, dovrebbe avvenire «entro dicembre, e sono convinto che alla fine di questa attività si vedrà che questo debito monstre in Calabria nemmeno c’è».

Per Occhiuto, infatti, non ci sarebbe «perché quando riconcilieremo i conti del tesoriere, della banca, con i pagamenti effettivamente realizzati alle cliniche private e agli operatori che dicono di avere crediti si verificherà che in molti casi i crediti sono stati pagati non una volta ma due o tre volte e quindi invece di avere creditori scopriremo di avere dei debitori».

Guccione, infatti, ha detto che «finalmente anche lui (Occhiuto ndr) si è reso conto che troppo spesso una stessa fattura è stata pagata due o addirittura tre volte per centinaia di milioni di euro. È quello che abbiamo sostenuto con insistenza in questi anni, denunciando anche il fatto che da anni molte Asp e Aziende ospedaliere non approvano bilanci, alcune addirittura dal 2013».

«Ricordo che l’ultimo commissario, Guido Longo, ha bocciato 15 bilanci su 18 approvando solo quelli dell’Azienda ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria (Bilancio d’esercizio 2017 e il Consuntivo 2018) e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza (Bilancio d’esercizio 2018)», ha aggiunto Guccione.

«Non si può commettere l’errore di pensare – ha proseguito – che il debito sia solo frutto di doppie e triple fatturazioni o pensare di mettere in atto, come è già accaduto in passato, una politica di ricognizione del debito che cerca di nasconderne l’ammontare mettendo la polvere sotto il tappeto. Ci auguriamo che questa volta si faccia sul serio visto che la quantificazione del debito era uno degli obiettivi che i commissari, nominati dal Governo, dovevano raggiungere. Ma nessuno l’ha fatto o ha voluto farlo in questi dodici anni di commissariamento della sanità calabrese».

«Vorrei solo ricordare – ha detto ancora – che nell’audizione della Commissione speciale di Vigilanza della Regione Calabria, tenutasi a settembre 2020, è emerso che l’Asp di Reggio Calabria aveva un debito di 920 milioni e non approva Bilanci dal 2013, mentre all’Asp di Cosenza, al 31 dicembre 2019, non risultavano approvati i Bilanci consuntivi 2018 e 2019. Bisogna poi aggiungere la mancata approvazione dei Bilanci consuntivi 2020 e 2021».

«Inoltre – ha detto ancora – non dimentichiamo che già nel 2019 la terna commissariale dell’Azienda sanitaria dello Stretto – guidata dal prefetto Giovanni Meloni, aveva avanzato una proposta di dissesto. Dunque, dove sta la verità?»

«Invece, per quanto riguarda il decreto con cui il commissario dà un ultimatum per la redazione dei Piani dei fabbisogni di personale e del Piano delle assunzioni nel sistema sanitario regionale – ha aggiunto – sarebbe stato opportuno conoscere, come ho già chiesto più volte, quante assunzioni sono state effettuate rispetto a quelle previste nei Piani assunzionali 2019-2021. Perché questo report non è mai stato reso pubblico? Forse sarebbe emerso che molte Aziende sanitarie e ospedaliere non hanno provveduto, come rilevato anche dal Tavolo Adduce, a bandire i concorsi visto che “le assunzioni risulterebbero in grave ritardo o non effettuate”».

«L’adozione del nuovo Piano operativo 2022/2024 – ha concluso – è stata più volte annunciata dal commissario Occhiuto ma tarda ad arrivare, causando gravi ripercussioni sull’intera organizzazione sanitaria regionale. Senza questo Piano non è possibile attivare il Piano straordinario delle assunzioni per la Regione Calabria, né utilizzare le risorse del Contributo di solidarietà stanziate, in base al decreto-legge 150/2020 (Decreto Calabria), al fine di supportare gli interventi di potenziamento del servizio sanitario regionale. In particolare, sessanta milioni è la cifra accantonata per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023. Ci aspettiamo, dunque, parole chiare e concrete che vadano al di là degli annunci». (rrm)