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Pasquale Alcaro

SOVERATO (CZ) – La petizione per l’intitolazione dell’Ospedale al dott. Pasquale Alcaro

Intitolare al dott. Pasquale Alcaro l’Ospedale di Soverato. È questo l’obiettivo della petizione lanciata dal sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, a cui si sono associati anche i direttori/responsabili del Presidio ospedaliero, «nella certezza che la proposta troverà sostegno nella cittadinanza e nelle istituzioni di Soverato e del suo comprensorio».

«Un medico – ha scritto su Facebook il sindaco Alecci – dalla grandissima professionalità ed umanità. Innamorato del suo lavoro e capace di trasformare il reparto di pediatria di Soverato in un’eccellenza sanitaria, di fama nazionale. Il dott. Alcaro è stato un uomo onesto, un professionista competente e diretto, che non faceva sconti a nessuno, che si trattasse di colleghi, di rappresentanti istituzionali, di genitori dei pazienti. È stato un riferimento per moltissimi pediatri, che ancora oggi applicano sul territorio i suoi insegnamenti con risultati eccezionali».

«Di questo ha bisogno la Calabria – ha aggiunto – di persone capaci ed oneste che dedichino la loro vita al proprio lavoro e alla propria comunità. Non abbiamo bisogno di eroi, ma solo di gente onesta e capace, nessuna formula magica, nessuna guerra civile, ma una semplice piccola rivoluzione, quella della meritocrazia. Per questo credo che questo sia il momento giusto per l’intitolazione del nostro Presidio Ospedaliero al dott. Pasquale Alcaro, come rappresentante di tutti quei medici che hanno lavorato e lavorano nella nostra Regione con competenza, passione e spirito di abnegazione. Sarebbe certamente un segnale importante per tutti quei calabresi che ancora credono in una Calabria migliore».

«Giorno 20 Novembre – hanno scritto i direttori/responsabili dell’ospedale – è venuto a mancare il dott. Pasquale Alcaro. Dal  1981, anno della sua apertura, al 1999 ha guidato il reparto di Pediatria del Presidio Ospedaliero di Soverato. Da quel posto, negli anni, è riuscito a diventare un punto di riferimento per tutta la pediatria della regione e della pediatria nazionale. Fin da subito, ha costruito relazioni professionali con i migliori centri pediatrici nazionali dove lui stesso e  i suoi collaboratori si recavano periodicamente per aggiornamento».

«È stato promotore – hanno aggiunto – di iniziative di formazione, primo tra tutti il ‘congresso di Copanello per i pediatri delle regioni meridionali’, che presto è diventato uno degli appuntamenti più frequentati a livello nazionale. È stato tra i fondatori, e per anni componente del comitato editoriale, della rivista Medico e Bambino che da 40 anni è la rivista più letta dai pediatri italiani. È stato il fondatore del centro regionale di riferimento e  l’iniziatore della cura della Fibrosi Cistica in Calabria, quando la malattia era ad esito altamente infausto nei primi anni di vita. Ha formato una generazione di pediatri che negli anni hanno avuto il privilegio di lavorare con lui. Ha costruito, fin dall’inizio, la pediatria del territorio, con dei giovani pediatri di famiglia che da anni costituiscono una apprezzata rete sanitaria».

«Ha rappresentato – hanno detto ancora – un modo originale di fare il Pediatra e il suo motto ‘’fare di più (meglio) con meno (risorse) è stato coerentemente applicato in tutto il suo percorso professionale. Oggi, nel momento in cui la sanità calabrese versa in una situazione di  grave crisi, la sua storia professionale è l’esempio di come anche da qui, dalla nostra regione, si possa fare buona sanità. Non ultimo il suo impegno sociale quale fondatore del circolo culturale ‘Augusto Placanica’ di Catanzaro, la collaborazione al periodico cosentino ‘Ora locale’, la promozione di molteplici iniziative culturali sul territorio». (rcz)