Sabato 5 febbraio, a Reggio, alle 17.30, allo Spazio Open, la presentazione del libro Storia della Calabria Partigiana di Pino Ippolito Armino.
L’evento è stato organizzato dall’Anpi di Reggio Calabria in sinergia con lo Spazio Open e rientra tra le attività di memoria attiva. Nei giorni scorsi, infatti, si è svolta la videolezione del prof. Pasquale Amato sul tema La Shoah tra memoria e attualità, una riflessione tra passato, presente e futuro, riprendendo le parole dello stesso storico, sulla «più sofisticata strategia di annientamento dell’uomo sull’uomo mai perpetrata, un’azione aberrante che aveva dei precedenti e la pericolosa tendenza a ripetersi in forme differenti ovunque si creino le condizioni» e sulla «radice profonda che risiede nella malapianta di un razzismo presente dalla notte dei tempi nella storia dell’umanità, da estirpare affinchè non continui più ad avvelenare il mondo». Un intervento, quello di Amato, utile a riprendere storicamente l’aberrazione razziale del nazifascismo e a collegarla a fenomeni come, a esempio, le violenze contro i migranti al confine polacco-bielorusso.
Il libro di Armino è un testo significativo, considerato che, attraverso la raccolta di storie di antifascisti della prima ora, di militari che vollero restare fedeli al loro giuramento, di lavoratori emigrati e pronti a intervenire in armi, in modo per nulla retorico e scontato, si inserisce nel recente riconoscimento del contributo del Mezzogiorno nella guerra di Liberazione che oppose i partigiani della causa italiana alla tirannia nazifascista, rovesciamento dell’opinione che vorrebbe ridurre i partigiani meridionali a militari intrappolati a Nord dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. (rrc)