Si potrà visitare fino al 30 marzo, al Museo Civico di Altomonte, la mostra Calabria Angioina (1266-1328). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo, ideata e curata da Stefania Paone, prof.ssa Associata di Storia dell’arte medievale nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.
Calabria angioina, è un progetto reso possibile grazie al finanziamento della Regione Calabria (PAC 2014/2020-Azione 6.8.3 Eventi culturali 2021), al sostegno e patrocinio del Ministero della Cultura, in collaborazione con i suoi organi periferici, il Segretariato Regionale, la Direzione Regionale Musei e le Soprintendenze, e i contributi di Fondazione Carical e Bcc Mediocrati.
Il successo del progetto espositivo, che racconta il ricco patrimonio artistico della Calabria durante la dominazione angioina, tra la seconda metà del Duecento e la fine del Trecento, ha portato l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianpietro Coppola, a prorogarne l’apertura per consentire una più ampia partecipazione delle scuole del territorio e dei tanti visitatori, parte di un flusso turistico, che si concentra maggiormente nella stagione primaverile.
Si tratta della prima grande esposizione d’arte sul Basso Medioevo calabrese, un inedito allestimento che riunirà ad Altomonte – nella cornice più adatta dal punto di vista storico e artistico – un complesso di opere e manufatti solitamente disgregato sul territorio regionale. Testimonianze spesso dimenticate che, grazie al supporto della tecnologia, “dialogheranno” con capolavori originariamente collocati in chiese distrutte dai terremoti o fortemente danneggiate nel corso degli ultimi sette secoli, guidando turisti e visitatori alla scoperta di un tassello importante della storia della regione.
Il percorso ha inizio nella chiesa di Santa Maria della Consolazione nella stessa Altomonte, uno degli edifici più significativi del Gotico meridionale, commissionata dal conte Filippo Sangineto, Siniscalco di Provenza e uomo di fiducia del r e Roberto d’Angiò. Indossando visori per la Realtà Virtuale i visitatori potranno esplorare la ricostruzione 3D della chiesa, creata da 3DResearch, spin-off dell’Università della Calabria, per scoprire la storia del feudo e l’aspetto originale che l’edificio aveva al tempo degli Angioini.
Il percorso della mostra prosegue nell’attiguo Museo Civico, dove oltre 40 opere, oreficerie, sculture, documenti, monete, affreschi staccati, tavole dipinte e disegni, provenienti da tutta la Calabria e in molti casi mai esposte, saranno organizzate in cinque sezioni tematiche con pannelli didattici e proiezioni multimediali per guidare i visitatori alla scoperta di un tassello importante della storia della Calabria.
Il Sindaco Coppola, ha sottolineato l’importanza della proroga del progetto espositivo che, oltre ad evidenziare il valore storico del nostro territorio, mostra la bellezza fisica e spirituale, visibile ed invisibile delle opere d’arte, restituendo un nodo storico e artistico della Calabria e del Mezzogiorno non ancora sufficientemente indagato.
Inoltre, il sindaco ha espresso un sentito ringraziamento a tutte le Istituzioni che hanno partecipato, alle chiese e ai Musei prestatori delle opere e soprattutto alle persone che, con ruoli e competenze diverse, in un encomiabile sforzo si-nergico, hanno collaborato alla realizzazione e alla proroga di questa importante mostra, accompagnata da un prezioso catalogo a cura di Stefania Paone, edito da Rubettino editore. (rcs)