CATANZARO – Dagli anni ’80 a oggi, il Marca celebra l’arte di Berlingeri

Da visitare al Museo Marca di Catanzaro, alle 18.00,  la mostra che celebra l’arte di Cesare Berlingeri, uno degli artisti calabresi più apprezzati e conosciuti del panorama delle arti visive nazionali ed internazionali.

Dal titolo Forme nel tempo, e curata da Maurizio Vanni, la mostra è organizzata dalla Fondazione “Rocco Guglielmo” e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l’Associazione Spirale d’idee e l’Archivio Cesare Berlingeri – e presenta ben 50 opere, di cui alcune realizzate per l’occasione, che raccontano il percorso creativo dell’artista, dagli anni Ottanta ad oggi.

L’esposizione, articolata in tre piani del Museo, si apre con alcune delle installazioni più significative, per poi proseguire con un “dialogo” tra le opere storiche della collezione del Marca e quelle prodotte per questa occasione.

«Berlingeri – ha spiegato il curatore Maurizio Vanni – non cerca un omaggio al passato e non vuole certo sfidare i grandi nomi che l’hanno preceduto. Piuttosto è come se volesse completare lo spazio con un colloquio con il tempo, con forme che cercano una connessione con l’essenza delle opere presenti, attraverso un “effimero sospeso” che permette al visitatore di vivere la collezione attraverso ottiche inedite».

«I lavori di Berlingeri – ha proseguito il curatore Vanni –  hanno il potere di rimettere in discussione la realtà, lo spazio e il tempo e di ridefinire il tutto, individuando elementi di senso nuovi destinati a modificare teorie e pensieri codificati».

«Berlingeri – ha spiegato il curatore Vanni – non lavora partendo dall’idea di qualcosa che è già successo, ma quasi come in un rito propiziatorio si proietta su ciò che deve ancora accadere. Ne scaturisce un’evoluzione artistica costante dove nulla è mai uguale a se stesso e anche se lo fosse la nostra intelligenza emotiva non lo riconoscerebbe a distanza di tempo perché essa stessa è trasformata. Tutto risponde a un’effimera matrice che si sintetizza in una o più azioni, piegature, avvolgimenti, istallazioni più cerebrali che fisiche, legate a forme che esaltano maggiormente la concezione ciclica del tempo che non lo spazio».

La mostra si potrà visitare fino al 15 aprile 2019. (rcz)