OCCHIUTO FIRMA UN CIS DA 215,5 MILIONI
VUOL RIFARE L’INTERA RETE AEROPORTI

di SANTO STRATI – Cosa si può fare per gli aeroporti calabresi con la vagonata di milioni (215,5) ottenuti dal Presidente Roberto Occhiuto dall’uscente ministra per il Sud e la Coesione Teritoriale Mara Carfagna? Tanto, tantissimo, a cominciare col mettere a rete (nel senso pieno dell’operatività, non solo a parole) i tre scali calabresi che viaggiano ognuno per conto suo. Anzi mentre Lamezia gongola e vede crescere ogni giorno di più il traffico aereo, gli altri due, Crotone e Reggio languono e soffrono, quasi certi della fine prossima. Tanto pessimismo non è adeguato, vista la cifra messa a disposizione dal Contratto interistituzionale di Sviluppo (“un colpaccio di Occhiuto” secondo qualcuno) che non poche opportunità per rivoluzionare il trasporto aereo in Calabria.

Il problema, bisogna dire, è soprattutto politico e di manca di visione strategica: fino ad oggi lo scalo lametino (nonostante l’inadeguatezza dell’aerostazione e la scarsità dei servizi ai passeggeri) è stato al centor di qualsiasi piano di sviluppo dei voli da e per la Calabria. Crotone declassato ad aeroporto “estivo” quando serve per soddisfare la richiesta di charter che servono i villaggi turistici dell’Alto Jonio e Reggio, una “cenerentola” del trasporto aereodi tutto il Mezzogiorno. Nonostante le grandi opportunità di traffico che potrebbero arrivare dalla dirimpettaia Messina e malgrado i felici trascorsi di tanti anni fa, quando c’era soddisfazione piena per i viaggiatori (con orari comodi da e per Roma e Milano), occupazione garantita per il personale di terra, ormai di alta specializzazione per la competenza acquisita negli anni e un futuro nell’aviazione civile prevedibilmente roseo. Poi venne l’aeroporto “internazionale” di Lamezia terme, uno scalo strategico vista la sua centralità nella regione, ma la miopia di diversi governanti che si sono succeduti al governo regionale ha indirizzato ogni sforzo, ogni iniziativa, ogni invetsimento per Lamezia, destinando a fine certa soprattutto Reggio. L’Aeroporto dello Stretto è diventato una sorta di gallinaio, deserto per mancanza di traffico e di voli. E, per fortuna, sono stati corretti gli orari impossibili che rendevano inutile l’utilizzo dell’aereo per spostarsi da Reggio.

E dire che nell’agosto 2019 l’allora presidente Sacal Arturo De Felice e il deputato reggino Francesco Cannizzaro  (formidabile di un emendamento in Finanziaria da 25 milioni per l’aeroporto) avevano presentato un piano “strategico” che avrebbe rilanciato lo scalo e reso più moderno e funzionale. A parte i discutibili nove progetti presentati su cui ci sono autorevolissimi pareri in forte dissenso, qualcuno sa che fine ha fatto quel finanziamento? Tranquilli, è ancora in piedi, non è stato revocato, anzi ha trovato qualche altro milione aggiuntivo, peccato che dopo tre anni – sottolineiamo tre anni – ancora non sono nemmeno stati fatti i bandi di gara.

E questo lascia giustamente perplessi chi immagina che per utilizzare i fondi messi a disposizione dalla Carfagna ( ma secondo il PD reggino si tratta di stanziamenti vecchi solamente accantonati e rimessi a nuovo) ci si troverà di nuovo impelagati in pastoie burocratiche e lungaggini che avranno solo il risultato di vedere chiudere per sempre lo scalo di Reggio.

Il Presidente Occhiuto, affiancato dall’amministratore della Sacal Mario Franchini, ha mostrato soddisfazione un grande ottimismo: «Abbiamo sempre detto che gli aeroporti sono un asset strategico per lo sviluppo della Calabria e oggi dimostriamo il nostro impegno con la firma del Cis che investe 215 milioni per rifare l’intera rete aeroportuale, in una regione che si candida di essere meta del turismo del Mezzogiorno. A queste risorse vanno aggiunti altri 40 milioni che utilizzeremo per rendere più attrattivo venire in Calabria, attraverso incentivi alle compagnie aeree. Sono poi in atto le gare per gli oneri di servizio di Reggio e Crotone, per altri 28 milioni già stanziati. Un grande investimento, dunque, per gli scali aeroportuali e per la Calabria». Benissimo, purché si faccia in fretta. Chi vuole può scaricarsi e leggere l’intero piano.