Il Lido del carabiniere di Copanello è stato negli anni invidiato ed ammirato da tutti, incastonato su uno dei tratti più affascinanti e suggestivi della costa ionica catanzarese. Nel tempo ha accolto diverse generazioni di carabinieri con le loro famiglie per trascorrere le vacanze in un luogo sicuro, divertente, sereno e adatto alla socialità tra grandi e piccoli, ormai divenuto un lontano ricordo a causa di molteplici criticità segnalate alla segreteria provinciale Catanzaro del Nuovo sindacato carabinieri.
Tra le principali criticità segnalate riguarda un tariffario inspiegabilmente esoso, lontano da quel principio di mutualità che caratterizza le strutture gestite dalle forze armate nell’ambito degli organismi di protezione sociale per i militari e loro famiglie, infatti i prezzi dei prodotti commercializzati all’interno del bar del Lido del Carabiniere, noleggio di sdraio e ombrelloni, nonché dei cibi somministrati sono di fatto in linea con quelli delle attività commerciali esterne, soggette a ben altre spese di gestione e tassazioni.
«Abbiamo comparato il tariffario del lido di Copanello – si legge in una nota della segreteria provinciale Nsc di Catanzaro – con quello di altri lidi del Carabiniere di famose località balneari della Campania e della Puglia. Zone ad elevatissima vocazione turistica in cui il benessere del personale è stato preservato mantenendo dei prezzi accessibili ai militari dell’arma nonostante i prezzi “esterni” siano pesantemente lievitati».
Altre segnalazioni giunte indicherebbero il Lido del carabiniere di Copanello non più un luogo sicuro,
tenuto conto dell’apposizione di alcune barriere metalliche che delimitano una porzione di spiaggia ricadente dove giacciono enormi massi di cemento (scogliera artificiale) e detriti, riemersi a seguito delle forti correnti marine che hanno rimosso la sabbia che li copriva. Tale porzione di spiaggia, sprovvisto di qualsivoglia sistema di vigilanza che ne inibisca l’accesso, risulta facilmente raggiungibile dai bagnati, specialmente dai più piccoli.
«La porzione di spiaggia attualmente fruibile, ridotta rispetto agli altri anni, risulterebbe
sporca a causa della superficialità con cui viene effettuata la pulizia – intervengono i dirigenti di Nsc Catanzaro – ci si interroga su quanto viene effettuato il lavaggio e l’igienizzazione delle aree balneabili. Risulterebbero inoltre delle criticità sul funzionamento di docce altri servizi, spesso non funzionanti
completamente prive di acqua calda e maleodoranti a causa di scarsa igiene».
La mancanza di attrezzature ludiche per più piccoli compromette il desiderio dei più piccoli di frequentare il “Lido del carabiniere”, mentre sembrerebbe che i fondi destinati al funzionamento del Lido del carabiniere di Copanello siano stati destinati a dotare le cabine riservate ai vertici dell’Arma calabrese dei migliori comfort che farebbero invidia ai migliori “Resort 5 stelle superior”, come ad esempio cabine climatizzate e ottimamente rifinite.
«Abbiamo fissato tra i nostri obiettivi – interviene la segreteria regionale Nsc Calabria – di porre le condizioni per la riapertura del Lido del carabiniere di Reggio Calabria, troviamo assurdo e iniquo investire i fondi destinati a tali attività per i carabinieri calabresi per una struttura che non può essere utilizzata da tutto il personale, ma che nel tempo è diventata solo ad appannaggio di pochi con una gestione poco trasparente e con evidenti carenze, non all’altezza delle aspettative, sicuramente a seguito della scarso impegno e incompetenza del personale delegato alla gestione della struttura balneare dell’Arma calabrese». (rcz)