COSOLETO (RC) – Riapre il Museo delle Carrozze

S’inaugura domani mattina, alle 11, il Museo delle Carrozze Marchesi Taccone di Sitizano, a Cosoleto (RC).

A fare gli onori di casa, il sindaco Angelo Surace e l’Amministrazione comunale.

Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato: il museo ospita una suggestiva collezione di carrozze d’epoca, capolavori di artigianato realizzati tra il XIX e il XX secolo che raccontano la storia di un’Italia che si muoveva al ritmo dei cavalli.

L’esposizione prende vita grazie alle donazioni della famiglia nobiliare dei Marchesi Taccone che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Cosoleto. 

 

Nel Museo si possono ammirare alcune vetture, di fattura sia italiana che francese, che portano indietro nel tempo quando le carrozze costituivano il principale mezzo di trasporto prima ad uso esclusivo delle famiglie nobili e poi diffondendosi anche nella borghesia.

La collezione è costituita da carrozze risalenti al XIX ed al XX secolo che sono state abilmente restaurate grazie all’intervento di maestranze locali. Ogni carrozza è un pezzo unico, capace di evocare il fascino di un’epoca in cui il viaggio non era solo movimento, ma anche stile e status.

Con questa riapertura il comune di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria, non solo recupera un prezioso patrimonio culturale, ma si candida a diventare un punto di riferimento per il turismo culturale in Calabria, affiancandosi al ristretto novero dei musei dedicati alle carrozze d’epoca in Italia.

Un viaggio nel tempo, dove le ruote delle carrozze tornano a raccontare storie di viaggiatori, di tradizioni, di una nobiltà che sapeva coniugare bellezza e funzionalità. Il Museo delle Carrozze Marchesi Taccone di Sitizano non è solo un luogo di memoria: è un invito a riscoprire le radici di un territorio e a proiettarsi verso il futuro, custodendo il passato. (rrc)

COSOLETO (RC) – “Gente in Aspromonte” in visita al Santo Redentore

L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” organizza una nuova tappa del suo percorso su Le Grandi Vie dell’Aspromonte. Domenica 16 luglio sarà la volta del Santo Redentore che interesserà i Comuni di Cosoleto, San Luca e Samo.

Raduno ore 10:30 bivio Montalto, partenza escursione ore: 10:45, (per quelli della Ionica incontro ore: 9.00 al Centro commerciale Center-Gross – Bovalino; per quelli di Reggio e Tirrenica indicazioni per Gambarie – Montalto).

La cima di Montalto domina con i suoi 1956 m. di altezza l’intero massiccio aspromontano. Da essa, a raggera, si dipartono innumerevoli profonde e strette vallate, una più bella e differente dell’altra, ognuna con una storia da raccontare: quella della “La Verde” e i suoi profondi canyon, quella dell’Amendolea e il suo popolo grecanico che ci ha vissuto per lunghissimi secoli, quella della Bonamico ed il suo lago naturale ormai estinto, tutte valli un tempo navigabili. A fare da cornice a questa spettacolare visuale, il più grande vulcano attivo d’Europa: l’Etna, ed ancora le Isole Eolie e la dorsale appenninica che procede con le Serre, la Sila ed il Pollino.

Il percorso ha anche una valenza religiosa. Era il 23 settembre del 1901. Sulla vetta più alta dell’Aspromonte, Montalto (1956 metri sul livello del mare), la maestosa statua del Cristo Redentore trovava collocazione. Su un terreno donato dal Barone Stranges di San Luca. L’opera in bronzo fu realizzata dall’artista reggino Francesco Jerace, in occasione del Giubileo del 1900 voluto da papa Leone XIII. È una delle 20 realizzate in quell’anno collocate su altrettante vette italiane.

Interesse anche dal punto di vista storico Sulla cima è stato posto un punto trigonometrico della rete geodetica nazionale istituito sin dal 1869, appartenente alla rete fondamentale nazionale. Per festeggiare il Giubileo del 1901 sulla cima è stata posta una statua del Redentore in bronzo (si veda Statue del Redentore per il Giubileo del 1900), il 23 settembre del 1901 dal cardinale Portanova. Quella attuale, invece è stata creata dallo scultore reggino Michele di Raco. Sempre in vetta è posta anche una rosa dei venti in bronzo su base di granito posta dal Gea (Gruppo Escursionisti d’Aspromonte) nel 1994.

Si parte dalla base di Montalto si imbocca il sentiero che si addentra nel bosco delimitato di una staccionata in abbandono, con frequenti aree di sosta fornite di panchine ora in stato d’abbandono, dalla salita molto dolce che si trova a sud – sud ovest – si sale in circa 30 minuti. Qui il panorama è grandioso, i nostri occhi potranno spaziare a 360° (visibilità permettendo) tra i due mari Ionio-Tirreno, da Roccella Ionica al Porto di Gioia Tauro, nonché tra le cime a Nord-Est quali Monte Cannavi, Monte Fistocchio, Monte Scorda, e più a Sud la valle delle Grandi Pietre, Pietra Cappa-Pietra Lunga-Pietra Castello. Saziati i nostri sensi proseguiremo verso la vetta più alta del massiccio dell’Aspromonte dove si erge la statua del Redentore in bronzo, eretta nell’anno 1901. Vi è anche una rosa dei venti in bronzo su base in granito posta dal Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (Gea) nel 1994, inoltre vi è un pilastrino in rappresentante un punto Trigonometrico di Prim’ordine posto dall’Istituto Geografico Militare (Igm) all’inizio del 1900, coincidente con vertice Trigonometrico della rete Catastale.

Anche da qui il panorama sa di magia, se il cielo è sereno, ad ovest è possibile vedere ergersi nella sua maestosità il Monte Etna. Riprendiamo il sentiero che scende verso Polsi al primo tornante giriamo a sinistra e i pochi minuti siamo sulla strada asfaltata si prosegue per un centinaio di metri per prendere la strada che scende a San Luca seguendo il sentiero a sinistra della strada dopo 20 minuti siamo all’indicazione acqua Selvatica, si prosegue sulla sterrata sul sentiero Delianuova – Bova è una carrareccia quasi tutta in piano (molto monotona e rilassante), su questa ci sarà un affaccio verso Puntone l’Albara e più avanti, al bivio per Materazzelli, una ampia e gradevole radura verdeggiante. Pochi minuti di cammino sul sentiero Italia e siamo al punto di partenza. (rrc)

COSOLETO (RC) – Mimmo Luppino è nuovo commissario Udc

Il dirigente della Tim, Mimmo Luppino, è il nuovo commissario Udc a Cosoleto. Lo ha reso noto Paolo Ferrara, commissario provinciale.

«Mimmo Luppino – ha detto Ferrara – è dirigente della TIM e da sempre con lo scudocrociato nel cuore, da oggi è il nuovo Commissario cittadino di Cosoleto. Grande attivista nelle giovanili ai tempi della prima repubblica, rientra nel partito con l’obiettivo di rafforzare la presenza territoriale dell’UDC e costruire una classe dirigente per vincere le prossime elezioni amministrative di primavera».

Luppino ha ringraziato Ferrara «per la stima e la fiducia che ha riposto in me, nominandomi commissario Udc di Cosoleto».

«Sono cresciuto dentro la famiglia dello scudocrociato – ha detto ancora – ed è proprio qui che, oltre a essermi formato, ho vissuto gli anni più belli. È stata una scelta fatta col cuore e ringrazio Paolo che, col suo travolgente entusiasmo, è riuscito a farmi riaccendere la passione e darmi l’opportunità di ritornare nella mia casa. L’impegno sarà costante nel portare avanti gli ideali del partito sul territorio per essere protagonisti già alle prossime competizioni elettorali, nell’interesse di tutti i cittadini e del bene comune». (rrc)

COSOLETO (RC) – Il Premio Letterario Internazionale “Rocco Carbone”

A Cosoleto, arriva la prima edizione del Premio Letterario Internazionale “Rocco Carbone”, organizzato dalla Leonida Edizioni in collaborazione con il Comune di Cosoleto.

Dedicato allo scrittore calabrese prematuramente scomparso nel 2008, il Premio si propone di rappresentare un punto di riferimento per scrittori esordienti oltre che ricordare la figura di Rocco Carbone attraverso una serie di manifestazioni culturali.

Al concorso possono partecipare tutti gli scrittori italiani e stranieri con opere in lingua italiana per le sezioni Narrativa inedita e Silloge inedita. I partecipanti dovranno, entro il 30 maggio, inviare tre copie dell’opera – di cui una con firma autografata -.

I moduli d’iscrizione si possono trovare a questo link. (rrc)