La Calabria tra le prime in Italia a ricorrere alla deroga al dibattito pubblico: Sarà usata per la ss. 106

La Calabria sarà tra le prime, in Italia, a ricorrere alla deroga al dibattito pubblico per la realizzazione delle opere di interesse e di rilevanza sociale.

Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, che ha spiegato che «con la deliberazione 3 dello scorso 13 gennaio, la Giunta regionale ha, infatti, identificato, ai sensi del Dl 76/2020, l’intervento sulla Strada Statale 106 di competenza Anas (Itinerario in variante su nuova sede Catanzaro-Crotone dallo svincolo di Simeri Crichi (Cz) al km 17+020 della Ss106 Var A allo svincolo di Passovecchio (Kr) al km 250+800 della Ss106), in forza delle sue caratteristiche, quale grande opera infrastrutturale di rilevanza sociale, avente impatto sull’ambiente e sull’assetto del territorio di particolare interesse pubblico e rilevanza sociale».

«Un’opera – si legge in una nota – che interessa un ampio e importante tratto della 106, ossia l’arteria stradale che, percorrendo la costa jonica calabrese, serve oltre 500mila cittadini residenti. Queste prerogative dell’opera, formalmente sancite dalla Giunta regionale, anche a seguito di richiesta e condivisione con gli enti locali interessati, consentiranno di procedere ai sensi del medesimo art. 8 comma 6bis del Dl 76/2020, accelerando le procedure per le successive fasi progettuali».

Acquisito il parere formale favorevole della maggioranza delle amministrazioni provinciali e comunali interessate, con successivo atto, Anas verrà autorizzata a derogare dalla procedura di dibattito pubblico sugli studi progettuali in corso. Già nei prossimi giorni il competente dipartimento regionale avvierà il relativo iter tecnico-amministrativo.

L’assessore Catalfamo ha evidenziato «l’importanza della scelta adottata in maniera pioneristica dalla Regione Calabria».

«D’intesa con Anas – ha aggiunto – potrà essere evitata una procedura che solitamente dura dai 6 ai 12 mesi, accelerando il complesso iter per la realizzazione di una grande opera attesa da tempo e che contribuirà a un concreto impulso allo sviluppo socio-economico del territorio interessato».

«La semplificazione del complesso iter autorizzativo per l’avvio dei lavori – ha concluso l’assessore Catalfamo – è inoltre coerente con l’obiettivo primario dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e Lavori pubblici che mira allo snellimento delle procedure e all’accelerazione della realizzazione delle opere, fruendo di ogni possibilità giuridica contenuta nel decreto “Semplificazione” in materia di contratti pubblici».

Scontento è stato espresso dal Comitato Magna Graecia, in quanto c’è stata la «mancata considerazione ed il conseguente disconoscimento dell’asse Sibari-Crotone, totalmente cancellato dalle mappe», che riferiscono di aver lasciato il Comitato «attonito e basito».

«Su deliberato della Regione Calabria – si legge in una nota –è stato bypassato il dibattito pubblico circa la progettazione della nuova SS106 in variante tra Simeri Crichi ed il Bivio Passovecchio. Sia chiaro, come Comitato non siamo mai stati contrari alle nuove opere! Tuttavia corre l’obbligo far notare, ancora una volta, come tale progetto, privato di una sua naturale logica prosecuzione verso nord e parimenti dicasi per il terzo megalotto verso sud, rappresenti l’ennesima battaglia vinta dal centralismo».

«Nessuno, ancora ad oggi – continua la nota – chiarisce il perché si prediligano interventi di piccoli segmenti infrastrutturali, avulsi dal concetto di territorio, uccidendo, di fatto ogni velleità di crescita armoniosa dello stesso, continuando, pertanto, in una becera visuale centralista che foraggia esclusivamente gli interessi in auge ai capoluoghi storici».

«È stato finanziato – continua il Comitato – il progetto Roseto-Sibari ed inaugurato il cantiere già lo scorso maggio. Identica pianificazione per la tratta Crotone-Catanzaro, che incassa il parere favorevole della Regione Calabria. Sul punto notiamo la solerzia con cui l’assessore regionale Catalfamo parla di scelta pionieristica dell’asse Crotone-Catanzaro, preannunciando operazioni di snellimento delle procedure. Chissà perché, la stessa attenzione non sia prestata alla Sibari-Crotone! Atteggiamento vergognoso, discriminatorio, che conferma l’attuazione di un disegno precostituito di isolare la tratta jonica da ogni processo di sviluppo».

«Sarà l’unica carreggiata – continua ancora il Comitato –che non prevede le quattro corsie, ma solo rotatorie, così da danneggiare i flussi di traffico lungo l’asse magnograeco.   Come Comitato esprimiamo apprezzamenti rispetto al megalotto 3, ed al futuro megalotto 6  ma rilanciamo sull’inoculatezza di non proseguire, contestualmente ai previsti interventi il congiungimento dei lembi di Crotone e Sibari. Magari optando per un tracciato più interno rispetto alla linea di costa, che accorcerebbe i tempi di percorrenza tra le due principali città joniche, rallentando se non debellando la problematica palesata dall’ultimo rapporto Svimez che vede entro il 2050 la soccombenza di ben 30 comunità dell’entroterra jonico da Rocca Imperiale allo Steccato di Cutro».

«Magna Graecia – conclude la nota – dice basta alle progettualità prive di anima, alle proposte irriguardose del territorio ed alla perversa visuale centralista che persevera nel desertificare l’arco Jonico, ferendo la sua spina dorsale: l’asse Sibari–Crotone». (rcz)