L’OPINIONE / Pino Campisi: Dopo due anni non è stato costituito il Distretto del Cibo Lametino

di PINO CAMPISI – A distanza di due anni, non c’è stata nessuna costituzione del Distretto del Cibo Lametino. Una partita quasi persa.

Acli Terra Calabria nel 2018 intuì la valenza economica dei Distretti del Cibo, perché come scritto nella legge istitutiva del 2017 si pongono obiettivi strategici per «promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale, attraverso le attività agricole e agroalimentari; contribuire al mantenimento ed alla crescita dell’occupazione, sostenendo la proiezione sui mercati nazionali ed internazionali dei sistemi locali di riferimento e delle imprese, favorendone la concentrazione dell’offerta in logica di filiera e di multi filiera».

Si tratta di un vero programma di progettualità e visione che andava trasferito sui territori regionali e farlo camminare per produrre beni, tutela ambientale, nuove opportunità di crescita delle imprese e  nuove opportunità di lavoro. In buona sostanza con i Distretti del Cibo, Lamezia e il Comprensorio hanno l’opportunità di rilanciare un piano di investimenti e di lavoro per lo sviluppo locale integrato in una prospettiva di crescita, innovazione, competitività e sostenibilità economica. Invece niente, siamo fermi. In questo territorio manca una strategia, l’intrapresa, i tempi di attuazione saltano, non si converge per accompagnare un territorio dalle ricchezze naturali straordinarie che da almeno quindici anni non possiede un piano di sviluppo economico-industriale-agroalimentare della Piana e dell’Istmo. Sicuramente per mancanza di un forte partenariato istituzionale, con imprese e Associazioni professionali di categoria.

Eppure a Lamezia potrebbe sorgere il più importante Distretto del Cibo della Calabria perché ci sono le condizioni migliori per sorreggerlo sin dalla sua costituzione, a partire dal sostegno di Lamezia Europa Spa, Agenzia di Sviluppo in particolare di Agriexpo-Patto Territoriale Agrolametino. Su questo territorio sono operative le più importanti ed innovative aziende agricole dell’intera regione, una fortissima rete di servizi e collegamenti ai fini della commercializzazione dei prodotti, una posizione straordinariamente unica tra la Piana di Lamezia e le zone montane e collinari, laddove vi è un patrimonio antico di produzioni di altissima qualità. Ne verrebbe fuori una ripresa socio-economica tramite la spinta auto-propulsiva del Distretto del cibo e dalla rinascita della Fiera Agricola.

Tutto questo lo sostengono da tempo le Associazioni professionali agricole e gli imprenditori che non hanno mai fatto mancare il sostegno a questo strumento di sviluppo che abbraccia diversi ambiti della crescita di un territorio: agro alimentare, sviluppo della montagna, turismo esperenziale. E ancora,  il rilancio del settore olivicolo e dell’oleoturismo che per la Piana lametina crediamo siano il pilastro  su cui poggiare lo sviluppo economico. Se tutti questi punti di forza sono sotto gli occhi di tutti ci chiediamo quali sono gli ostacoli per dare una risposta immediata, da parte dell’Amministrazione comunale capofila del Distretto del Cibo, ai numerosissimi partner che hanno bisogno di rilanciare su scala nazionale ed europea le loro imprese ed i loro prodotti. Da qui nasce la necessità di costituire l’Associazione del Distretto del Cibo del lametino per creare e pianificare una strategia, utilizzando il marchio brand distretto e nel contempo partecipare a tutti gli eventi e avvisi pubblici regionali con fondi comunitari ove siano previsti benefici economici per il territorio e per le imprese del Distretto.

Gli esperti del Crea ci dicono che i Distretti sono partenariati  nati con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico delle aree agricole, favorire la redditività, la sostenibilità e la socialità. Rafforzare la coesione territoriale, nell’ottica di promuovere la crescita e contribuire alla conservazione di saperi e tradizioni produttive. Per attuare tutto questo abbiamo fatto nascere un confronto dal basso che permane da due anni, mettendo in rete differenti competenze di imprenditori, Associazioni e giovani che voglio impegnarsi e favorire lo sviluppo della straordinaria area del lametino, che ha potenzialità come nessun’altra in Calabria. Possiamo perdere anche questa opportunità? (pc)

[Pino Campisi è presidente regionale Acli Terra Calabria e segretario regionale Ucid]

LAMEZIA – La prima assemblea del Distretto del Cibo

Questo pomeriggio, alle 18.00, a Lamezia Terme, nella sala municipale del Comune, l’assemblea di insediamento del Distretto del Cibo del lametino.

All’ordine del giorno dell’importante incontro è previsto il confronto con l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, sulle prospettive della nuova legge regionale sui Distretti del Cibo in Calabria; il modello di governance territoriale, con l’indicazione delle linee di indirizzo del Comitato di Distretto sul ruolo dell’area del Lametino nella costruzione della rete regionale dei Distretti del Cibo in Calabria; la definizione del regolamento di funzionamento delle attività del Comitato di Distretto del lametino; le modalità di adesione alla costituenda Società di Distretto e l’approvazione del verbale riferito all’incontro del 29 maggio 2020.

L’idea del Distretto del Cibo è nata dal partecipato incontro di Partenariato locale promosso dall’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme lo scorso 29 maggio, a conclusione del quale è stato affidato all’amministrazione guidata da Paolo Mascaro il compito di coordinare le attività di organizzazione e avvio operativo del Distretto, così come previsto dalla normativa vigente.

Per il sistema territoriale del Lametino, il Distretto del Cibo costituisce un’importante opportunità di sviluppo a favore della comunità locale, che con la condivisione della Regione Calabria, si candida a essere riconosciuta tra i sistemi locali accreditati come soggetto attuatore delle politiche agro-alimentari, dello sviluppo rurale e dello sviluppo sostenibile, nell’ambito degli strumenti di programmazione di livello regionale, nazionale e comunitario. (rcz)

LAMEZIA – Verso la costituzione del Distretto del Cibo del Lametino

«La costituzione di un Distretto del Cibo nella nostra area è fondamentale per la strategia di rilancio del territorio lametino» ha dichiarato il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, nel corso dell’incontro con i rappresentanti istituzionali, quelli associativi di categoria e dell’impresa agricola locale, per le prime determinazioni operative utili per la costituzione del Distretto del Cibo del Lametino.

«Questo modello – ha proseguito il sindaco Mascaro – basato su un partenariato pubblico-privato locale e su un sistema di governance multilivello, che vogliamo strutturare e realizzare in tempi celeri e con azioni ben definite e trasparenti, oltre a rappresentare un valido strumento di amministrazione dei sistemi rurali va considerato soprattutto come una scelta innovativa di tutto il nostro territorio. Costituiremo un tavolo tecnico operativo e in tempi brevissimi delineeremo le linee di intervento su cui costruire il futuro di questo importantissimo strumento».

All’importanza iniziativa proposta dal primo cittadino di Lamezia Terme, erano presenti i sindaci di Curinga, Conflenti, San Mango d’Aquino e Maida (il sindaco era presente anche in rappresentanza dei colleghi dell’Unione dei Comuni “Monte Contessa”, che oltre a quelli già presenti include i comuni di Cortale, Jacurso e San Pietro a Maida) e i responsabili e rappresentanti di Acli Terra Calabria; Arsac; Fondazione Terina; Coldiretti Calabria; Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria; Rete Calabria Condivisa; Associazione Caduceo; Lamezia Europa SPA; Sacal; FederAgri (Mcl); Consorzio Dop Lamezia; Parco Agricolo Calabria; Associazione Revolution; Circolo Acli “Don Saverio Gatti”.

Esplicativo l’intervento del presidente regionale di Acli Terra Calabria, Pino Campisi, che ha dichiarato come «già da due anni ci si impegna su tutto il territorio regionale per promuovere la cultura e la nascita dei Distretti del Cibo, strumenti di progettazione di sviluppo locale in rete che possono far dialogare tutti gli attori di promozione sociale e di presenze socio-istituzionali-imprenditoriali per istituzionalizzare un nuovo modo di fare sviluppo e una nuova generazione di operatori economici».

Il modello dei Distretti del Cibo, che nascono nel 2017 con una narrativa legislativa, traccia molteplici obiettivi, descritti per l’occasione ai presenti dall’esperto di politiche di sviluppo territoriale, Cosimo Cuomo: «Questo importante strumento, da istituire a breve su tutto il territorio calabrese secondo quanto stabilito dalla legge nazionale e dai riferimenti regionali esistenti a riguardo, soprattutto per usufruire dei fondi messi a disposizione dal Mipaf con appositi bandi, ha come principale finalità la promozione dello sviluppo locale-territoriale, da unire alla creazione di relazioni sociali dal basso in un contesto produttivo di qualità, per sostenere la coesione e l’inclusione sociale. Oltre alla creazione di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro, la peculiarità di questo modello – ha detto Cuomo – sta nel favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, che possono garantire una maggiore sicurezza alimentare e far diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, riducendo lo spreco alimentare e salvaguardando il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari».

Nasce, da questa serie di prospettive, incluse nella creazione dei Distretti del Cibo, una strategia finalizzata alla formulazione di specifici progetti, che dovranno coinvolgere un’ampia rosa di soggetti che operano nei comparti del turismo enogastronomico.

Visione, operatività ed elementi organizzativi sono stati illustrati dall’esperto di marketing territoriale, Valerio Caparelli, che ha prospettato ai partecipanti come prevedere una serie di possibili interventi nella struttura dei Distretti del Cibo, che possono rappresentare anche un luogo-attrattore per il rilancio dei beni culturali e di quelli religiosi del territorio.

«Insieme alle amministrazioni comunali – ha dichiarato Caparelli – creando un brand identitario da esportare a livello nazionale e internazionale, si metteranno in rete le imprese agricole artigiane, i cittadini, le associazioni professionali e socio-culturali, con l’obiettivo di rilanciare un’economia di qualità del territorio, sia entro i confini regionali e nazionali, sia attraverso l’esportazione delle produzioni».

Un messaggio di sostegno all’iniziativa è stato inviato per l’occasione da don Fabio Stanizzo, responsabile dell’Ufficio Problemi Sociali e del Lavoro della Diocesi di Lamezia Terme, e da referenti dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro(rcz)

In copertina, una parte della delegazione all’incontro.