SULL’ALTA VELOCITÀ FS SALERNO-REGGIO SERVE UN CAMBIO DI ROTTA DEL GOVERNO

di DOMENICA CATALFAMO – Nonostante i due anni di continui annunci da parte dei Ministeri competenti, al momento nessuna positiva prospettiva sull’Av sulla direttrice Salerno-Reggio Calabria… qualche data che mette in evidenza come solo un immediato cambio di rotta ed un’iniziativa forte e decisa del governo centrale, potrebbe invertire la tendenza attuale e dare prospettive al diritto alla mobilità dei cittadini calabresi (e siciliani…).

Era il maggio del 2020 quando il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli annunciava l’imminente avvio dello studio di fattibilità per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria. Solo per inciso, nello stesso periodo veniva annunciata il rilancio del progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto… (!)

All’epoca, a pochi mesi dall’insediamento della precedente Giunta Regionale, si apprezzava quello che sembrava un rinnovato interesse del Governo verso la nostra Regione e si avviavano le  prime interlocuzioni di approfondimento sui contenuti tecnici di quanto sembrava fosse in fase di avanzata programmazione.

Dopo qualche mese, a settembre 2020, durante un incontro presso la sede centrale di Rfi si constatava con mano che di fatto lo studio di fattibilità non era stato neanche avviato!! Ma, incredibilmente, pochi giorni dopo quell’incontro, il Ministro De Micheli annunciava che entro il successivo mese di novembre lo studio sarebbe stato concluso e addirittura illustrato ai territori e alle competenti Commissioni… (in pratica uno studio non ancora avviato, sarebbe stato concluso in due mesi!!).

Termine ovviamente non rispettato e solo nel mese di aprile 2021 il ministro Giovannini, nel frattempo subentrato al dicastero del MIMS, ha reso pubblico il “Documento di fattibilità delle alternative progettuali – Nuova Linea AV Salerno/RC“.

L’Assessorato regionale, pochi giorni dopo aver ricevuto lo studio, rilevando notevoli criticità tecniche nelle ipotesi progettuali di RFI ha chiesto con insistenza un immediato incontro, poi tenutosi il successivo giugno 2021 sempre presso la sede di RFI alla presenza della Struttura tecnica di Missione.

In quella sede i rappresentanti del Mims e di Rfi, prendendo atto delle criticità esposte, tutte oggettive e inconfutabili, si riservavano approfondimenti e modifiche, chiedendo la formalizzazione delle osservazioni tecniche.

Conseguentemente nel mese di luglio 2021 i competenti Uffici della Regione Calabria inviavano ad Rfi tutte le osservazioni tecniche allegando anche specifica documentazione a conferma di quanto si asseriva e della imprescindibilità della revisione dello studio. Nella lettera sono stati evidenziati i punti fondamentali che rendono il progetto presentato “irricevibile” da parte di questo territorio: – analisi benefici/costi non adeguata alle future potenzialità dell’opera (grave sottovalutazione benefici) e basata sui costi necessari a realizzare una Av mista (passeggeri e merci), molto maggiori di quelli per l’Av passeggeri – palesemente sottostimata la riduzione dei tempi che si potrebbero avere con l’adeguamento della linea Lamezia Terme/Rosarno – carenza di valutazioni intermodali rispetto al nodo di Lamezia Terme.

Questi solo alcuni dei presupposti errati assunti alla base di conseguenti scelte tecniche illogiche. Rfi e Mims, più volte interpellati dopo l’invio delle osservazioni sembravano propensi ad una rivisitazione dello studio prima dell’avvio del dibattito pubblico.

Da allora sono trascorsi ulteriori sette mesi ma il progetto di fattibilità, annunciato più volte per la fine del 2021 non è stato presentato e secondo l’ultimo annuncio dovrebbe essere concluso per giugno 2022. Dunque, se dovesse essere rispettata la scadenza del giugno 2022, saranno passati oltre due anni dal primo annuncio del Ministero ed un anno dalla formulazione delle osservazioni tecniche avanzate dalla Regione Calabria. E dal momento dell’avvio del dibattito pubblico, se lo studio che verrà presentato non avrà recepito le osservazioni formulate si dovrà ancora affrontare una lunga fase di contraddittorio che allontanerà sempre di più il momento dell’approvazione del progetto e dell’avvio dei lavori!

Questi ritardi operativi devono essere letti anche nell’ottica delle conseguenziali gravi incertezze sulla copertura finanziaria prevista al momento solo per la “realizzazione di un primo lotto funzionale” ed infatti l’allegato al Documento di Economia e Finanza 2021, pur indicando l’intera direttrice Salerno-Reggio Calabria fra gli interventi prioritari nel settore ferroviario, considera il Progetto di fattibilità tecnico economico non ancora definito ed il costo di 11,2 miliardi trova solo una parziale copertura nel Pnrr. E, nonostante si rilevi un’altissima vetustà media delle opere strutturali, solo di “primi lotti funzionali” parla anche il Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci del MIMS che ha l’obiettivo di aumentare progressivamente il numero di capoluoghi collegati tra loro in meno di 4 ore e trenta.

Da una lettura incrociata dei documenti di programmazione tecnica con quelli finanziari emerge in maniera chiara che la Calabria ed il Sud potranno realmente ambire ad essere connesse al resto del Paese attraverso le principali direttrici dei corridoi Core della rete Ten T, nei “Dieci anni per trasformare l’Italia” solo se le “Strategie per infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili e resilienti” verranno davvero adottate anche per questa parte dell’Italia.

È giunto il momento in cui il Presidente Draghi deve ascoltare concretamente il Governo regionale, abbandonando le ataviche tattiche dilatorie assunte a livello centrale che in decenni hanno provocato un gap tra le diverse aree del Paese che deve essere immediatamente colmato, passando ovviamente dalle infrastrutture stradali e ferroviarie della jonica e dal sistema aeroportuale regionale.

Se segnali certi e tangibili non dovessero arrivare in tempi brevi, anzi brevissimi, le istituzioni tutte della Calabria e della Sicilia dovranno avanzare le proprie pretese in maniera competente, decisa, e senza ammettere repliche…un’azione di questo genere potrebbe costituire una “prova tecnica” per un fronte comune istituzionale e territoriale che dia forza anche alle legittime aspettative per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera strettamente connessa con l’Av… quella vera che, passando per i principali centri della Regione, garantisca l’accessibilità anche al sud del sud dell’Italia! (dm)

8 Marzo / Domenica Catalfamo: parità di genere tra tenacia e resilienza delle donne

In occasione della festa delle donne, k’assessore regionale alle Pari opportunità, Domenica Catalfamo, ha voluto inviare un messaggio di augurio a tutte le donne calabresi, nel ricordo della compianta presidente Jole Santelli.

«Pensando alle donne calabresi, il termine che trovo più adatto è quello tra i più citati del momento: resilienza. È una parola – spiega Catalfamo – inclusa anche nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che, recependo le indicazioni dell’Europa, ha tra le proprie priorità la parità di genere. La missione numero 5 del Piano riveste, infatti, un ruolo dominante nel perseguimento obiettivi, trasversali a tutto il Pnrr, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto delle discriminazioni di genere».

«Stavolta – aggiunge l’assessore –, la resilienza non dovrà essere soltanto la capacità di recupero superando criticità e difficoltà, ma sarà necessario che, senza rassegnazione, le donne agiscano con dignità e intelligenza, per il perseguimento dei principi di equità cui deve ispirarsi l’intera società civile».

«Le donne calabresi, resilienti e tenaci, con un’azione spesso silenziosa – afferma ancora –, rappresentano l’emblema di quello che una società giusta non può negare. È il momento in cui le donne di Calabria devono utilizzare tutte le proprie capacità per trovare i giusti spazi in una società che valorizzi il loro apporto nel mondo del lavoro, per dire basta alle discriminazioni e alle violenze, ma anche per guardare concretamente al futuro».

«L’8 marzo 2021 – sottolinea Catalfamo – deve essere necessariamente ricordato anche come la ricorrenza di un anno esatto dall’inizio del lockdown. Dall’inizio di un tempo senza tempo in cui le donne si sono ritrovate in prima linea a dover far fronte a tutte le emergenze della vita sociale, gestendo criticità economiche, sanitarie e familiari. Un periodo surreale che, purtroppo, ha visto anche moltiplicarsi i casi di violenza domestica. In questo lungo anno, anche le donne calabresi, come tutte le altre donne del mondo, non si sono arrese e continuano ancora oggi a fornire il loro apporto determinante».

«In una giornata in cui le istituzioni sono chiamate a riflettere sui diritti delle donne, sulla violenza e sulle discriminazioni di genere, è importante – rimarca l’assessore alle Pari opportunità – assumere l’impegno di una strenua attività di programmazione che punti alla piena affermazione del principio costituzionale sulle pari opportunità nel lavoro e sull’equilibrio di genere. Un principio, oggi riconosciuto anche dal Piano di ripresa, che fonda le basi sul riconoscimento culturale e sociale delle donne, per preparare la società in cui le future generazioni della Calabria, dell’Italia e dell’Europa potranno guardare con dignità al resto del mondo, valorizzando ogni singola peculiarità».

«Per tutto questo, vorrei dedicare l’8 marzo 2021 a Jole Santelli: la prima presidente donna della Regione Calabria, con la quale, nei pochi mesi di lavoro insieme, abbiamo condiviso questi principi, immaginando tanti progetti e azioni concrete e positive. Ricordando il sorriso di Jole, donna che dedicava la propria resilienza alla sua Calabria, oggi – conclude l’assessore Catalfamo – un augurio di cuore va a tutte donne calabresi, che dovranno trovare forza e voce nelle istituzioni che le rappresentano». (rrm)

Ciclovia della Magna Grecia: avviato in Regione il progetto di fattibilità

Avviato in Regione il progetto di fattibilità tecnico-economico della Ciclovia della Magna Grecia, una vera e propria “autostrada delle biciclette”. La progettazione dell’importante infrastruttura segue la stipula del contratto con la società aggiudicatrice del servizio, avvenuta lo scorso 23 dicembre.

«La Ciclovia della Magna Grecia – spiega una nota dell’assessorato guidato dall’ing. Domenica Catalfamo  –, che interessa le regioni Basilicata, Calabria e Sicilia, è parte integrante di uno scenario più ampio che vede la stessa Ciclovia inserita negli itinerari ciclabili di lunga percorrenza del territorio europeo. Rappresenta la parte terminale dell’itinerario Eurovelo 7, che attraversa l’Europa per circa 7.400 chilometri lungo la direttrice nord-sud, da Capo Nord in Norvegia fino all’isola di Malta nel Mediterraneo, passando per Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia».

«Nel contesto nazionale – prosegue la nota –, la Ciclovia rientra tra le 10 piste ciclabili del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche mentre in ambito regionale, la Ciclovia rientra nell’ambito del Programma di Attuazione “Piste Ciclabili” del Piano Regionale dei Trasporti ed è compresa nella Rete di primo livello. Verrà progettata attraverso l’integrazione dei principali itinerari di lunga percorrenza che interessano il territorio regionale (promossi a livello internazionale e nazionale), con i percorsi di interesse infra-regionale, locale ed urbano».

«Il tracciato della Ciclovia – è scritto ancora – ha uno sviluppo complessivo di circa 1.130 km e interessa la Basilicata per circa 100 km (di cui 60 km sul versante ionico e 40 km sul versante tirrenico), la Calabria per oltre 800 km (di cui 465 km sul versante ionico e 305 km sul versante tirrenico e 30 km sull’asse trasversale istmo Catanzaro-Lamezia Terme) e la Sicilia per 230 km, per intero sul versante ionico dell’isola. Il tracciato ha come punto di partenza Lagonegro (Potenza) e punto di arrivo Pachino (Siracusa)»

L’assessore Catalfamo evidenzia che «in questi ultimi mesi i confronti con i progettisti sono stati mirati a garantire i requisiti previsti dal Sistema nazionale delle ciclovie turistiche (Snct) che riguardano la sicurezza, l’attrattività, la flessibilità modale, i servizi opzionali e l’economicità».«Per consentire la massima valorizzazione dei territori – aggiunge l’assessore –, l’iter appena avviato prevede anche un’intensa attività di cooperazione e scambio di informazioni con le amministrazioni locali e le associazioni sportive interessate, attraverso una serie di incontri attraverso tra i progettisti incaricati e i soggetti pubblici e privati interessati».

«Si tratta di progetto importante – conclude la Catalfamo –, che punta a creare nel tratto lucano-calabro-siciliano vere e proprie “autostrade delle biciclette” con una straordinaria valenza ambientale e con importanti riflessi socioeconomici connessi al rilancio turistico ed alle ricadute occupazionali».

«Entro il mese di maggio 2021 – viene specificato – è prevista la consegna definitiva alla Regione Calabria del progetto di fattibilità tecnico ed economica della Ciclovia. Per garantire il rispetto del termine fissato, nei prossimi giorni i progettisti incaricati, i tecnici della Regione Calabria e dei Comuni interessati, avvieranno i sopralluoghi tecnico operativi, secondo il seguente calendario: Lamezia Terme 24 febbraio ore 9.30; Soverato 23 febbraio ore 9.30; Roccella Ionica 23 febbraio ore 15.00; Bovalino 26 febbraio ore 15; Motta San Giovanni 25 febbraio ore 15; Reggio Calabria 26 febbraio ore 9.30; Bagnara 25 febbraio ore 9.30; Vibo Valentia 19 febbraio ore 9.30; Paola 22 febbraio ore 9.30; Diamante 22 febbraio ore 15. I sopralluoghi interesseranno anche altri Comuni coinvolti nel progetto». (rcz)

L’assessore Catalfamo: un vertice con l’Anas sugli interventi urgenti per l’A2 e la statale 106

L’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Domenica Catalfamo ha diffuso gli esiti dell’incontro con i vertici di Anas, avvenuto nei giorni scorsi, per fare il punto sugli interventi in corso e sulla programmazione dei nuovi interventi sulla rete stradale e autostradale della Calabria.

L’INTERVENTO SULL’A2 – «Sono attualmente in corso – spiega l’assessore Catalfamo – interventi di manutenzione straordinaria (project review), da nord verso sud, nei tratti Morano-Firmo/Sibari, Cosenza-Altilia, Pizzo-S. Onofrio per circa 330 milioni di euro complessivi. Gli interventi sono mirati al rifacimento delle parti ammalorate, all’allargamento di alcuni della carreggiata e al risanamento sismico dei viadotti più vetusti ed ammalorati».

L’assessore Catalfamo, dopo aver condiviso con i tecnici dell’Anas che «l’A2 costituisca una infrastruttura strategica di penetrazione e accessibilità e che i disagi causati dalla presenza di cantieri abbiano hanno anche rilevanti ripercussioni economiche e sociali», ha evidenziato «l’inderogabile necessità che in tutti i cantieri vengano ridotti i tempi di intervento attraverso il ricorso a turni di lavorazione notturna e festiva e che non vengano programmati interventi nei periodi di traffico intenso».

«L’Anas, – è scritto ancora – ha garantito ogni possibile impegno in tal senso partendo sin da subito nel tratto Cosenza-Altilia, uno dei tratti più pericolosi dell’intera autostrada A2. Negli oltre 20 km di cantiere vi sono lunghe interruzioni per l’esecuzione dei lavori in quanto solo in pochi punti è possibile programmare gli scambi tra le due carreggiate che corrono su piani sfalsati. In questo tratto si interverrà principalmente sulle zone non interessate dalle varianti in corso di avanzata progettazione che saranno oggetto di finanziamento specifico all’interno del prossimo contratto di programma».

IL TRATTO DI REGGIO CALABRIA – «La necessità di profondere ogni sforzo organizzativo per accelerare la conclusione degli interventi in corso – prosegue la nota – è stata particolarmente rimarcata per i cantieri in prossimità di Reggio Calabria, la cui accessibilità è ormai da troppo tempo inficiata dall’esecuzione dei lavori in corso. Anas ha rappresentato che l’intervento sulla carreggiata nord, su cui resta da completare la stesa del tappeto di usura, sarà completato entro la fine del 2020. Nel corso del 2021 dovrebbero essere realizzati ancora altri interventi di ripristino corticale di muri di sostegno, con un disagio certamente limitato rispetto a quello conseguente agli interventi massivi dell’ultimo anno. Per la carreggiata sud, rimarranno da completare nei successivi 2 mesi i lavori sul viadotto Catona, dove sono in corso i lavori di ripristino dei cordoli e di installazione di nuove barriere. Entro la fine di febbraio 2021 dunque l’intero tratto in prossimità delle Città di Reggio Calabria sarà ultimato e riaperto al traffico».

L’assessore Catalfamo ha sollecitato Anas anche «sull’intervento di ripristino della vecchia sede dell’autostrada tra gli svincoli di Scilla e Santa Trada, dismesso nel dicembre 2014. Si tratta di un importante intervento di riefficientamento e messa in esercizio che consentirà di riaprire al traffico locale questo tratto, importante asse di viabilità alternativa anche in caso di emergenza». Catalfamo ha anche ricevuto garanzia da Anas che l’apertura del tratto «potrà avvenire in tempi brevi».

LA STATALE 106 – «Durante l’incontro – ha detto ancora l’assessore – si è discusso anche dei lavori in corso o in programmazione sulla Ss 106. A seguito della registrazione del contratto di programma 2018-2020 da parte della Ragioneria generale dello Stato, avvenuta nello scorso mese di novembre, sono state sbloccate importanti risorse che consentiranno non solo di avviare la progettazione di nuove opere ma anche di procedere con la realizzazione di rotatorie per la messa in sicurezza di alcuni tratti, per un importo di 20 milioni di euro».

I TRATTI INTERESSATI – «Per il tratto tra Catanzaro e Crotone, la Regione Calabria si è resa disponibile ad accogliere la richiesta di Anas e dei Comuni interessati di deroga al dibattito pubblico, utilizzando una misura di accelerazione degli investimenti approvata con il recente decreto “Semplificazione”. Per il tratto tra Crotone e Sibari nelle prossime settimane saranno organizzati incontri con i comuni interessati per condividere le ipotesi progettuali in corso di redazione».

LE CARENZE DELLA 106 – L’assessore anche in questa sede ha ribadito «l’evidente grave carenza nelle precedenti programmazioni di interventi sul tratto di Ss 106 tra Catanzaro e Reggio che soffre di annosi problemi in termini di sicurezza e di capacità non adeguata agli elevati flussi di traffico. In merito a tale condivisa e ingiustificabile carenza Anas, ha assicurato che nel prossimo contratto di programma, in fase di predisposizione, sarà finanziata la progettazione di fattibilità complessiva propedeutica alla concreta programmazione dei relativi interventi. Nel “ripensare” l’ammodernamento della SS106 nel tratto da Catanzaro a Reggio si ripartirà dei vecchi “megalotti” individuati in passato e mai finanziati, Satriano-Roccella Jonica, Roccella Jonica-Ardore, Ardore-Palizzi, Palizzi-Melito P.S. Per tali lotti è stato evidenziato che le progettazioni dell’epoca prevedevano la realizzazione nella fascia pedemontana con costi molto elevati per la presenza di numerosi viadotti e gallerie; una rivisitazione delle scelte progettuali valuterà certamente l’ipotesi di realizzare le arterie in prossimità della costa, riducendo i costi e consentendo di servire anche il traffico locale e non solo quello di lunga percorrenza. In considerazione della complessa analisi e dei necessari approfondimenti, si è anche condivisa l’opportunità di concordare a breve un ulteriore confronto dedicato all’intero tratto Catanzaro-Reggio Calabria».«Gli imminenti incontri successivi – conclude la nota –, come già condiviso con Mit e l’Agenzia di Coesione, saranno mirati a monitorare l’efficace conduzione degli interventi in corso ma anche alla redazione del prossimo contratto di programma che dovrà essere pensato in un’ottica di un sistema dei trasporti integrato e basato su una visione unitaria di funzionamento dell’intera rete calabrese». (rcz)

Il modello Calabria per la scuola post-covid piace alla ministra Azzolina

Un tavolo tecnico regionale sulla Scuola, per discutere delle esigenze dei rappresentanti del territorio. È stato questo il fulcro dell’incontro svoltosi alla presenza della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina a Catanzaro, a cui hanno partecipato il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, l’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio e l’assessore alle Infrastrutture Domenica Catalfamo.

«A settembre ripartiamo, in sicurezza riportiamo i nostri studenti a scuola, come abbiamo sempre ribadito» ha dichiarato la ministra Azzolina, sottolineando che la sua presenza al tavolo è per ascoltare ogni richiesta e ha invitato tutti alla collaborazione e all’intesa sui temi fondamentali, rimarcando che mascherine e banchi adeguati al distanziamento saranno forniti dal ministero, in base al fabbisogno espresso da ogni Ufficio scolastico regionale.

«Il governo – ha proseguito la Azzolina – ha lavorato in questi mesi proprio per garantire la sicurezza di tutti, l’abbiamo dimostrato ahimè anche quando abbiamo dovuto chiudere le scuole. Ma adesso le riapriremo in sicurezza. Stiamo lavorando su tre fronti: utilizzare tutti gli spazi che ci sono, adeguandoli e migliorandoli; se non fossero abbastanza trovarne di nuovi e migliorare gli arredi scolastici».

«La legalità è fondamentale – ha aggiunto il ministro dell’Istruzione – l’educazione alla legalità e la lotta alla criminalità organizzata devono essere valori che accompagnano gli studenti costantemente, per cui la scuola ha un ruolo fondamentale. Lottare contro la criminalità organizzata significa poter essere persone libere, e la scuola insegna anche questo».

«La situazione tra Nord e Sud è molto variegata – ha aggiunto –. Ci sono scuole d’eccellenza al Sud e scuole un po’ più in difficoltà al Nord. Durante il periodo della didattica a distanza abbiamo fatto dei gemellaggi tra scuole che erano un po’ più avanzate e quelle che non lo erano, ma situazioni di eccellenza le trovate al Sud come al Nord».

«L’obiettivo – ha concluso la ministra Azzolina – è quello di confrontarci con Enti locali e uffici scolastici regionali e provinciali, perché se andiamo tutti dalla stessa parte, noi la scuola la riapriamo a settembre in sicurezza e in presenza. Ho visto delle esperienze molto belle di scuola calabrese. Ero già venuta come sottosegretario ma credo che ci siano dei problemi che riguardano tutta la nazione non solo la Calabria».

Parole, quelle della ministra Azzolina, che si scontrano con quelle di Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro che, in un post su Facebook, ha voluto ribadire ciò che ha espresso al ministro: «non basta parlare di interventi, di sanificazione, nuovi banchi e arredi, senza dare una tempistica certa. Ancora oggi non ci sono i finanziamenti, le somme stanziate per le Province irrisorie, e siamo a ridosso di agosto. Per questo motivo chiederemo di slittare l’inizio dell’anno scolastico all’1 ottobre».

«Altra questione – continua il post su Facebook del sindaco Abramo – riguarda la didattica a distanza: le nostre scuole, specialmente nelle aree interne, sono sprovviste di infrastrutture tecnologiche e connessioni ad alta velocità. E ancora, spero una volta per tutte che si smetta di parlare di doppi turni per le classi: il sistema dei trasporti collasserebbe e, soprattutto, il numero degli insegnanti sarebbe insufficiente. Tornando all’emergenza coronavirus, tutta l’attenzione per la scuola è sull’acquisto dei dispositivi di protezione e di nuovi banchi singoli. Tutto giusto, ma visto che la Calabria è a contagi zero, perché non parliamo di una strategia seria di prevenzione? Il pericolo di una nuova ondata non potrà che arrivare da fuori. Il Governo definisca un Piano dettagliato e preciso, perché amministratori e dirigenti scolastici non siano lasciati soli con le loro responsabilità».

Più bilanciata, invece, l’assessore regionale all’istruzione, Sandra Savaglio, che nel suo intervento ha annunciato che «La Regione, oltre ai 5 milioni di euro per i dispositivi utili alla didattica a distanza, ha avviato un accordo nella riprogrammazione del Por di 20 milioni di euro per le scuole calabresi in emergenza Covid».

L’assessore ha, inoltre, ribadito le priorità su cui concentrare gli sforzi: «oltre ai trasporti e agli scuolabus, Piano illustrato dall’assessora Catalfamo, le altre priorità riguardano la salvaguardia dei piccoli plessi (di cui la Calabria è, per configurazione geografica, piena) dalle minacciate chiusure, la tutela dei dirigenti scolastici affinché possano rimanere nelle loro sedi, lo scongiurare del taglio agli organici in modo da favorire la formazione di classi con pochi alunni e il potenziamento del personale Ata».

Tra le affermazioni estremamente positive del ministro, l’esponente della Giunta regionale ha molto apprezzato la proposta applicare il Piano realizzato dall’Ufficio scolastico regionale e dalla direttrice Maria Rita Calvosa – il cosiddetto Modello Calabria – a livello nazionale per la scuola dell’era Covid.

Applaudito, infine, il messaggio di sostegno che l’assessore Sandra Savaglio ha rivolto alla ministra Azzolina per le violente minacce rivolte nei suoi confronti.

L'assessore Catalfamo al tavolo col ministro Azzolina

Durante il suo intervento, l’assessore Catalfamo ha chiesto alla ministra Azzolina, di avere al più presto chiare indicazioni sugli orari di ingresso e uscita degli studenti e se tali orari saranno scaglionati in più fasce, come da ipotesi emerse nei tavoli delle conferenze unificate delle regioni, senza però tuttora certezze di sorta.

«Senza tale indicazione – ha spiegato l’Assessore Catalfamo – non è possibile procedere alla programmazione delle modifiche dei servizi del TPL. L’eventuale incremento dei bus comporterà una spesa aggiuntiva per gli spostamenti casa/scuola di oltre 20 milioni euro/anno che dovrebbero avere la necessaria copertura finanziaria da parte del Ministero».

È stata rappresentata, altresì, l’esigenza di modificare i cronoprogrammi con le scadenze degli interventi finanziati dal MIUR e finalizzati alla riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici scolastici di ogni ordine e grado.

«Tali interventi – ha proseguito la Catalfamo –riguardano ben 750 edifici sui 2400 edifici di competenza della Regione Calabria. È altamente probabile infatti che l’esecuzione degli interventi non si potrà conciliare con le esigenze di maggiori spazi dovuti all’emergenza Covid con conseguenti rallentamenti procedurali. Tali circostanze potrebbero mettere a repentaglio l’erogazione dei relativi finanziamenti da parte del Ministero dell’Istruzione. Il Ministro ed il dirigente scolastico regionale hanno condiviso le osservazioni e le richieste garantendo la massima attenzione». (rcz)