È con la presentazione della riedizione de La fantarca di Giuseppe Berto, in programma questa sera alle 19, che si chiude, a Capo Vaticano, la nona edizione di Estate a Casa Berto, il festival culturale dedicato al ricordo dello scrittore Giuseppe Berto che, da ormai dieci anni, si svolge nel giardino della tenuta di Capo Vaticano dove Berto scrisse alcuni dei suoi maggiori capolavori.
La manifestazione, promossa dalla figlia Antonia e da Marco Mottolese, è candidata all’Avviso “Eventi di promozione Culturale 2024″ finanziato con risorse Pac 2014/ 2020- Az. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. La nona edizione è realizzata con il patrocinio del Comune di Ricadi, in collaborazione con Taurianova Capitale del Libro 2024 e grazie al sostegno del main sponsor Distillerie Caffo, produttore del rinomato “Vecchio Amaro del Capo”, del contributo di Altrama Italia e degli sponsor tecnici Marchisa Vini, Cantina Masicei ed Enotria.
Tra i più importanti autori della letteratura italiana del Novecento, l’eredità culturale lasciata da Berto si riconferma di anno in anno sempre più attuale, facendo emergere ancora una volta la grande capacità dello scrittore di cogliere le sfumature e la complessità del contemporaneo e al tempo stesso percepire e anticipare il “sentiment” di ciò che sarebbe stato per lui (e per gli altri) il futuro.
Con “La fantarca” Berto esce dai propri schemi e da quelli dell’epoca e scrive un sagace ed ironico testo, forse a suo modo tragicamente visionario, che affronta problematiche ancora oggi irrisolte, come la questione meridionale.
A parlarne lo scrittore Diego De Silva, che nella prefazione alla riedizione del testo scrive: «Ne La fantarca non esiste il bianco e nero, non esistono il bene e il male, solo una gamma di grigi che però, illuminati dalla lingua di Berto, diventano colori, amori che nascono, ragazze che si struggono, speranze che crollano o che rinascono, fantaccini che si scoprono eroi quasi per ripicca».
Insieme a lui Pierfranco Bruni, presidente della Commissione del Ministero della Cultura per la nomina della Capitale Italiana del Libro 2024; l’etologo Enrico Alleva; lo scrittore Antonio Armano, Carlo Ducci, ex features director per Vogue Italia e Marco Mottolese, giornalista e co-direttore del festival.
Durante la presentazione del libro, verranno proiettate alcune scene dell’omonima opera musicale della Rai, realizzata con le musiche di Roman Vlad per la regia di Vittorio Cottafavi nel 1966, con il libretto scritto dallo stesso Berto in collaborazione con Pier Benedetto Bertoli e la direzione d’orchestra di Nino Sanzogno.
Nel corso della serata, lo scrittore Diego De Silva firmerà, in anteprima per casa Berto, le copie del suo nuovo lavoro “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi), in uscita il 10 settembre.
Chiusura in musica con il live “C’era una volta…Cap1°” degli Isobel Kara conosciuti al grande pubblico per la loro partecipazione all’ultima edizione di X-Factor. A casa Berto presenteranno uno show che unisce musica, rivisitazioni e cover, poesia e teatro, dalle suggestioni antiche e contemporanee allo stesso tempo. Una rilettura del fiabesco che indaga su cos’è che, dopo millenni di racconti, ancora parla all’uomo delle sue ombre e delle sue origini.
Anche durante le ultime due giornate si potrà assistere alla mostra fotografica “Cemento amato” a cura di Angelo Maggio, che raccoglie alcuni degli scatti più significativi sul “non finito” calabrese colti dal fotografo etnografico.
Stasera, invece, si consegna il Premio Letterario “Giuseppe Berto”, il più importante riconoscimento italiano dedicato alle opere prime di narrativa edite. Giunto alla 31ma edizione, il Premio gode infatti del regolare alternarsi, di anno in anno, tra la città natale dello scrittore, Mogliano Veneto (TV), e il suo “luogo dell’anima”, Ricadi, dove scrisse alcuni dei suoi maggiori capolavori e dove oggi riposa.
La premiazione sarà condotta dal giornalista Giancarlo Loquenzi (Zapping, Rai Radio1), che dialogherà con i cinque autori finalisti: Andrea Bazzanini, “L’ultima stagione” (Oligo); Fiammetta Palpati, “La casa delle orfane bianche” (Laurana Editore); Giulio Spagnol, “Charlie palla di cannone” (Mondadori); Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia” (TerraRossa); Samuele Cornalba, “Bagai” (Einaudi). Insieme a lui il Premio Strega 2021 Emanuele Trevi, presidente della rinnovata Giuria del Premio e tra i massimi conoscitori dell’opera di Berto. Le letture del testo vincitore sono a cura dell’attrice Anna Ammirati.
Tra i componenti della giuria 2024, presente alla cerimonia anche la scrittrice Elena Stancanelli che, al suo esordio, vinse il Premio Berto 1998 con il romanzo “Benzina”, poi divenuto film, e sarà proprio lei a consegnare il Premio a chi vincerà la 31ma edizione.
Sguirà, poi, la proiezione della puntata dedicata alla Calabria del documentario “Viaggio nel Sud: la questione meridionale” di Virgilio Sabel, un’inchiesta Rai del 1958 commissionata agli scrittori Giuseppe Berto e Giose Rimanelli. Andato in onda in 10 puntate nel 1958, il lavoro di Sabel indaga con rigore e con testimonianze dirette i mutamenti e le contraddizioni del Sud negli anni del boom economico.
A prendere parte all’evento anche una delegazione di Taurianova, la città “Capitale Italiana del Libro 2024”, con la quale è stata attivata una collaborazione per la realizzazione di “Estate a casa Berto 2024”
In onore del Premio Berto 2024, e in anteprima speciale per il festival, durante la serata verranno serviti i nuovi cocktail in lattina a base di “Vecchio Amaro del Capo” prodotti da Distillerie Caffo. Partendo dal cuore di Capo Vaticano, i cocktail “del Capo” verranno poi distribuiti in tutto il mondo. (rvv)