Domani mattina, a Taverna, alle 11, al Fata Museum, s’inaugura la mostra personale La Quinta Essenza – L’Intangibile di Rosa Spina.
L’evento, patrocinato dal Comune di Taverna, si realizza in collaborazione con la Minotauro Fine Gallery di Palazzolo sull’Oglio, Brescia, e il F.A.T.A. Museum Sila Science Park, e prevede gli interventi di Sebastiano Tarantino, sindaco di Taverna, Luca Mazzetti project manager Sila Science Park, Giovanna Vecchio, artista e critico d’Arte, Mario Iannelli, presidente Associazione Jone, Antonio Falbo, critico e storico dell’Arte, alla cui curatela è affidata la mostra.
Un titolo impegnativo, su cui ci sarà sicuramente da riflettere per le implicazioni che assume, coniato e non a caso, considerati i tempi, da Antonio Falbo, critico e storico dell’Arte, direttore della Minotauro Fine Art Gallery di Palazzolo sull’Oglio, Brescia, il quale, citando Leonardo da Vinci, così si è espresso: «La pittura è poesia che si vede in luogo d’esser sentita e la poesia è pittura che si sente in luogo d’esser veduta».
Concetto, questo, che fornisce l’incipit per definire in modo compiuto la personalità dell’artista, Rosa Spina, e l’unicità del suo stile nel comunicare con l’Arte la sua immensa poetica. Le sue straordinarie installazioni e le sue opere testimoniano di una genialità della quale, però, si può avere “compiuta intelligenza” solo attraverso l’osservazione diretta e la conoscenza della sua storia personale e di contesto.
Un’eccellenza artistica, nel panorama internazionale delle Arti visive, che si esplica in tutta la sua pienezza e si svela in creazioni originali, alcune di diverse datazioni, altre più recenti, appositamente realizzate per questo evento che, afferma Falbo, rappresenta l’occasione per puntare i riflettori sull’antica, millenaria, questione dell’interdipendenza tra i quattro elementi (Fuoco Aria Terra Acqua) e la Quinta Essenza “che coesistono in noi e muovono le dinamiche di creazione-preservazione-distruzione della vita”.
E Rosa Spina, continua Falbo, «veicola le virtù della saggezza realizzando, con i suoi fili intrecciati, percorsi intangibili, senza forme permanenti” e lasciando le sue reti fluttuare nell’aria in piena libertà».
Artista autentica, nonostante la notevole maturità, seguita a sperimentare, ricercare, e sorprendere con le sue novità, pur mantenendo intatto il suo linguaggio espressivo. (rcz)