21 ottobre – Una fondazione a ricordo del sen. Girolamo Tripodi: così oggi pomeriggio Polistena ricorda il “suo” indimenticabile sindaco, con un convegno alle 16.30 che vedrà le testimonianze di giornalisti, amici e compagni di lotta. “Mommo” Tripodi ha lasciato un segno indelebile non solo a Polistena e nella Piana, ma in tutta la Calabria per il suo impegno costante a favore della popolazione meridionale. È stato un grande politico, con una visione realistica del Mezzogiorno, dei suoi malanni e delle cure necessarie. Ha saputo interpretare con grande senso civico l’impegno politico sia a livello locale che nell’aula del Senato, conquistandosi il rispetto e la stima anche degli avversari politici. La Calabria non deve e non può dimenticarlo e la nascita della fondazione rappresenta il primo passo verso iniziative che facciano conoscere ai giovani e a quanti non l’hanno mai incontrato, il senso della sua lotta politica sempre a difesa dei più deboli, dei contadini e delle popolazioni dimenticate dallo Stato centrale. La Calabria gli è debitrice e la sua figura dovrebbe essere presa a modello dalle nuove generazioni che aspirano a fare politica.
Quello di oggi, perciò, non sarà un convegno meramente celebrativo, tra mestizia e ricordi, ma un punto di partenza per ricostruire e rilanciare l’avvenire politico della regione. Modera l’incontro Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI) e intervengono il giornalista e regista Paolo Bolano, già caporedattore Tg2 Rai, il giornalista e scrittore Marcello Villari, già inviato del TG5, Francesco Cosentino, già sindaco di Vibo Valentia, l’ing. Alberto Ziparo, docente dell’Università di Firenze, il sen. Luigi Marino. Porteranno la loro testimonianza Marcello Borgese, don Pino Demasi, Giovanni Mileto, Patrizia Napoli, Silvana Nasso, Antonio Rodiò e Giuseppe Sorace. Le conclusioni sono affidate a Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI. Saranno anche proiettati stralci dell’intervista a Girolamo Tripodi realizzata nel 2005 da Maurizio Marzolla. Introduce con i saluti il sindaco di Polistena, Michelangelo Tripodi, figlio del compianto senatore. (rrc)
REGGIO – Il cartellone del Teatro Gentile di Cittanova
27 settembre – Incontro, stamattina alle 11, presso la sala Giuditta Levato del Consiglio regionale di Reggio per la presentazione della nuova stagione del Teatro Gentile di Cittanova. Presente il direttore artistico del Teatro, l’attore e regista Antonio Salines, con il sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, e il presidente dell’Associazione culturale Kalomena Girolamo Demaria. Partecipano il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e il sindaco della Città metropolitana di Reggio Giuseppe Falcomatà.
Prosa e balletto, teatro classico e commedie divertenti, musica: si preannuncia un cartellone ricco e importante.
Il Teatro Gentile è una delle realtà culturali più interessanti dell’area metropolitana: recentemente ha prodotto, in occasione dei 400 anni della cittadina della Piana, il grande spettacolo teatrale “Nascita e resurrezione di Cittanova” che ha registrato un ampio successo popolare, rimarcando la qualità che caratterizza l’attività organizzata da Kalomena e diretta con passione ed entusiasmo da Antonio Salines. (rrc)
CITTANOVA, NASCITA E RESURREZIONE IL 12 AGOSTO IN PIAZZA
8 agosto – Presentata a Cittanova nella Sala del Consiglio Comunale, dalle Associazioni Culturali Kalomena e Cittanuova la produzione teatrale originale “Nascita e Resurrezione di Cittanova”, allestita per celebrare i 400 Anni della nascita della città. Lo spettacolo andrà in scena domenica 12 agosto alle ore 21.30 in Piazza San Rocco.
Alla Conferenza stampa hanno partecipato i Presidenti delle due Associazioni, Girolamo Demaria e Clelia Bruzzì, il regista Antonio Salines, il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, il Sindaco Francesco Cosentino. Presenti anche le attrici e gli attori interpreti dell’opera teatrale.
Si tratta di un gran bel progetto drammaturgico che non intende limitarsi ad una semplice rievocazione storica dei personaggi e degli eventi salienti che hanno caratterizzato l’evoluzione della comunità di Cittanova, ma a ricostruire dalla storia medesima le linee fondamentali per un percorso di sviluppo solido e visionario al tempo stesso. La memoria recuperata, infatti, non è fine a se stessa, ma è lo specchio su cui proiettare l’avvenire.
L’opera che sarà rappresentata, a celebrare i 400 anni della nascita di Cittanova, non si articola perciò, semplicemente, in una dimensione cronologica interna al percorso storico del paese, ma attraverso continui intarsi temporali e richiami analogici mira a costruire una dialettica tra personaggi di diverse epoche caratterizzati da un comune sentire etico.
La scrittura del testo e la sua traduzione drammaturgica sono affidate a Giuseppe Manfridi, uno dei più grandi autori teatrali italiani contemporanei, definito “capofila della nuova drammaturgia italiana”.
La regia porta la firma di un vitalissimo Antonio Salines, direttore del Teatro Belli di Roma e direttore artistico della Stagione Teatrale di Cittanova, che ha curato con particolare dedizione l’allestimento, nel solco di una altissima maturità artistica e una competenza senza eguali. Il cast con gli interpreti principali è composto da attori e attrici di esperienza e spessore nazionale: Debora Caprioglio, Francesca Bianco, Barbara Bovoli, Fabrizio Bordignon, Walter Cordopatri, Susy Sergiacomo, Giuseppe Cattani e Francesco Rizzo. Partecipano gli allievi della Scuola di recitazione della Calabria. Scene e cvostumi di Annalisa Di Piero, aiuto regista Carlo Emilio Lerici.
L’accompagnamento musicale sarà del Complesso bandistico di Cittanova, con i solisti Francesca Bruzzese (violino) e Silvia Morano (voce).
Molto importante sarà il contributo delle esperienze maturate in ambito teatrale e musicale da parte dell’associazionismo cittadino, che sarà ampiamente coinvolto in modo originale e significativo all’interno dell’evento.
L’obiettivo convinto e radicato del Progetto teatrale per celebrare i 400 anni di Cittanova, oltre che a fare partecipare la comunità cittadina e gli emigrati presenti ad un momento di coralità storico-emozionale, è teso a realizzare, partendo da un’idea di sé, la dimensione collettiva di una Cittan(u)ova, più coesa socialmente e più dinamica culturalmente.