PIZZO: IL BRIGANTINO D’ORO, UN PREMIO CHE ONORA LA CALABRIA

8 agosto – Archiviata con successo la V edizione del Premio “Brigantino d’oro”celebratosi a Pizzo Calabro, con piena soddisfazione dei promotori (l’Associazione Radicando presieduta dall’avv. Vincenzo Fulvio Attisani) per l’ottimo esito della serata, grande ed entusiasmante. E già si pensa al futuro: il Premio si allargherà al territorio circostante, alla regione, ma anche a tanta parte d’Italia e di mondo in cui la “risorsa” calabra, la storia calabra, e la forza, la vicinanza, la partecipazione amichevole dei migliori calabresi della diaspora, potranno costituire fattore decisivo per comprendere meglio, denunciare, combattere lo “status quo” malevolo e fraudolento che attanaglia il territorio. E al tempo stesso, per trovare, valorizzare, convogliare forze verso il sostegno, la spinta, il cambiamento, la crescita economica e civile che la Calabria attende e non può più rinviare.
È stata un’edizione apprezzatissima, con un en plein di caloroso pubblico assiepato nel Castello Murat, location a dir poco spettacolare, con la sua ampia terrazza affacciata sul mare e col bel percorso museale interno. Giustamente entusiasta anche il sindaco Gianluca Callipo, che in apertura ha sottolineato la validità, l’originalità e il significato del Premio, ringraziando per l’incredibile carrellata di ospiti illustri giunti da tutt’Italia e dall’estero a raccontare e “omaggiare” la buona Calabria e poi a discutere, nello specifico, di questione ambientale, salute, ricerca, architettura, diritto. Oltre che, appunto, dell’indifferibile necessità di una forte e collettiva presa di coscienza del fatto che una Calabria libera, forte, giusta e ricca, può generarsi solo grazie ai calabresi stessi. Ad una spinta autopropulsiva e non più eterodiretta. Ad una volontà di farcela da soli, sulla base delle proprie risorse, forze e “vocazioni”.


Il Premio di Pizzo, condotto dal giornalista Roberto Messina, è diventato ormai un “cult”, un appuntamento di indubbio spessore dell’estate calabrese, e anche stavolta, come e più del solito, ecco in campo nomi d’eccellenza scelti tra grandi chirurghi, ricercatori, storici dell’arte, architetti, magistrati, docenti universitari, personalità istituzionali e del sociale provenienti da tutta Italia e dall’estero, con Attisani e Messina animatori e conduttori\intervistatori sagaci, puntuali e anche “leggeri” e divertenti come occorre essere in una serata\evento di pieno agosto.
La lotta contro tutte le mafie, è dunque il quid sottinteso di questa manifestazione: «Un elemento – ha spiegato Attisani – che riteniamo assolutamente necessario ed irrinunciabile, augurandoci la più ampia partecipazione dei Calabresi onesti e rispettosi della legge, che sono la stragrande maggioranza. Una lotta ‘collettiva’, condivisa e universale, nella quale ognuno è chiamato a fare la sua parte: la cultura, il mondo imprenditoriale, quello dell’amministrazione pubblica, il mondo della scienza, della ricerca e della medicina, le associazioni, le istituzioni».
Il palmares del Brigantino d’oro, nutritissimo nelle passate quattro edizioni, si è arricchito con la consegna dei premi a:
Michele Cannatà e Fatima Fernandes, titolari dell’omonimo studio di architettura di Oporto, in Portogallo;
Caterina Ermio, Presidente Associazione Italiana Donne Medico e Direttore Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale di Lamezia Terme;
Antonio Falbo, storico dell’arte;
Sean Ryan Fanello, informatico e ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale;
Giovanni Milito, chirurgo gastroenterologo, professore universitario a Tor Vergata, specialista in chirurgia dell’apparato digerente ed endoscopia digestiva;
Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia, cardiologo e professore universitario a Tor Vergata;
Domenica Taruscio, direttore Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore Sanità;
Diego Verdegiglio, attore e saggista.
Un importante premio “Alla memoria” è poi andato ad Aldo Corasaniti, fine giurista, Presidente della Corte Costituzionale nel 1991 e poi “politico d’altri tempi” quale Senatore della Repubblica eletto nel 1994 in Calabria, sua regione di origine e del cuore (era nato a San Sostene, Cz, nel 1922). A ritirare il riconoscimento, il figlio del compianto Aldo, il dott. Giuseppe Corasaniti, magistrato e docente universitario di altrettanto spessore, già Sostituto Procuratore Generale della Procura generale della Repubblica presso la Corte Corte Suprema di Cassazione, e da giugno scorso Capo del Dipartimento Affari di Giustizia del Ministero della Giustizia, studioso tra i più esperti di problemi giuridici della comunicazione e dell’informatica e di Diritto informatico, con un cursus honorum vastissimo e non solo nel diritto, ma in vari altri ambiti culturali, tra cui il cinema, l’arte, il giornalismo.
Con un davvero denso e toccante intervento, il “figlio” ha dunque raccontato il “padre” maestro di diritto e testimone di buona politica, e la sua lezione umana, etica, professionale, rimarcando il grande attaccamento alle radici calabre e lo sconfinato amore per i giovani con la passione e disponibilità per ogni forma ed iniziativa a fini educativi e formativi.
Messina e Attisani hanno annunciato a tal riguardo (a loro cura e dell’Associazione Radicando) la preziosa pubblicazione, a breve, di un volume che raccoglierà alcuni scritti di Aldo Corasaniti dedicati appunto a “giovani e costituzione”: «Un libro-pamphlet di evidente importanza e significato – ha chiarito Messina – che ci proponiamo di diffondere e veicolare fattivamente nel mondo della scuola, luogo deputato per gli approfondimenti e le riflessioni importanti e decisive in tema di civismo, sulle quali la scuola italiana è rimasta assai dietro, e del cui recupero c’è bisogno e urgenza».
La serata, condotta abilmente e anche simpaticamente e in leggerezza da Attisani e Messina è volata via in un baleno, tra sorprendenti racconti di emigrazione di successo, traguardi professionali raggiunti, mete conquistate, carriere tenacemente e volitivamente costruite. Ma sempre, una volta arrivati “in cima”, con il desiderio di veder progredire la regione d’origine, e crescere, sviluppare, migliorare e finalmente “sorridere”, la terra calabra.
Attisani e Messina hanno insistito su questo tema “clou” della necessità non più procrastinabile di attivarsi, tutti, per invertire la rotta, per riscattare una Calabria vessata per troppo tempo, mortificata, che “inizia a rinascere” anche con un’iniziativa come il “Brigantino”, che al di là del successo evidenzia di sapere unire nella progettualità, convogliare, appassionare, stimolare. E senza grandi organizzazioni, staff, patrocini, partnership o budget basati su contributi pubblici o prevalenti tali. Ma su una generosa, entusiasta, convinta, anche affettuosa partecipazione libera e senza doppie o recondite finalità, di cittadini, intellettuali, professionisti, imprenditori illuminati, uniti in uno spirito fattivo, collaborativo, di volontariato associativo.
Il Premio Brigantino segna, in questo, una novità importante, e porta senza dubbio una ventata d’aria fresca a confronto di un certo stantio tra le manifestazioni locali. Ha un sua autonomia, unicità, autenticità, e ora anche una sua acclarata “storicità”. E un’assoluta indipendenza, con entusiasmo, dentro e intorno alla manifestazione, sincero, palpabile, vitale. E, appunto, autopropulsivo, che sembra autogenerarsi. Ed è proprio questo di cui, come detto, c’è assoluto bisogno. (rvv)

Nella foto: Roberto Messina e Vincenzo Fulvio Attisani consegnano il Premio alla memoria di Aldo Corasaniti al figlio Giuseppe

SOVERATO: UN SUCCESSO LA FESTA DELLE PRO LOCO CATANZARESI

2 luglio – La festa delle Pro Loco del Catanzarese che si è svolta ieri a Soverato ha raccolto molti consensi e anche gli eventi collaterali hanno chiamato a raccolta un grande pubblico. Interessante il dibattito su Turismo e sviluppo, al quale ha partecipato anche il presidente della Regione Gerardo Mario Oliverio.
«Negli stand che ho visitato – ha detto Oliverio – c’è una ricchezza nascosta, l’artigianato artistico che va oltre quelle che sono le tradizioni e la valorizzazione dei patrimoni della nostra regione che spesso ignoriamo. Ritengo che il ruolo delle ProLoco sia insostituibile per coprire quella nicchia di valori che è l’anima dell’offerta turistica». Il presidente ha poi tracciato il lavoro messo in campo dall’Amministrazione regionale in questi anni «con l’obiettivo di puntare sulla qualità e sulla ricettività turistica attraverso una programmazione a 360 gradi». In tal senso ha ricordato proprio uno degli ultimi Bandi pubblicati per la valorizzazione dei Borghi per i quali sono stati investiti 100 milioni di euro, mentre un altro è in fase di pubblicazione, con un impegno di spesa di 15 milioni di euro, rivolto alle imprese per il recupero delle unità immobiliari ai fini dello sviluppo della ricettività turistica diffusa.

«Il rapporto sul turismo del 2017 – ha rilevato Oliverio – registra una presenza da record in Calabria: 9 milioni di turisti concentrati non solo nei mesi di luglio e agosto ma anche in altri periodi dell’anno. C’è anche un aumento del 49% degli arrivi internazionale nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017. Risultati importanti ottenuti anche grazie al fatto che abbiamo investito nell’accessibilità, soprattutto sui collegamenti aerei. Oggi quasi tutte le capitale europee sono collegate con la Calabria».
Nella programmazione regionale per migliorare l’offerta turistica il presidente ha ricordato inoltre l’aumento della raccolta differenziata dal 12% del 2014 al 45% e i progetti per gli impianti di smaltimento moderni, ad impatto zero con produzione di elettricità, come quello di Alli di Catanzaro, Sambatello di Reggio Calabria e l’eco-distretto di Rossano.Tra l’altro ha parlato degli investimenti per la ferrovia e per l’elettrificazione della rete ferroviaria, della messa in rete del patrimonio culturale della Calabria. Ma anche della promozione dell’enogastronomia: «in questo momento ha detto la Regione è presente nella più importante kermesse del settore che si sta svolgendo a New York», e della promozione turistica: «dal 10 al 14 ottobre i tour operator tedeschi visiteranno la Calabria per incontrare i nostri operatori turistici».
«Intorno a tutto ciò – ha affermato il presidente Oliverio – è necessario far rivivere i territori e, in tal senso, le ProLoco rivestono un ruolo importantissimo per puntare alla valorizzazione delle peculiarità legate alle nostre identità. Tutto questo lavoro deve interagire con quello delle ProLoco. La legge sulla riforma delle Province ha assegnato le funzioni delle ProLoco alle Regioni. Dobbiamo aprire un confronto istituendo un tavolo tecnico per pensare ad uno strumento legislativo necessario per valorizzare e sostenere le ProLoco che, insieme ai Comuni, devono interagire con le comunità perchè per  rilanciare i territori e la Calabria bisogna evitare che ognuno cammini in solitudine”.
Sul futuro delle ProLoco, sul palco dell’arena del lungomare Europa di Soverato, con il presidente Oliverio, si sono confrontati, Filippo Capellupo presidente dell’Unpli Calabria, Vitaliano Marino presidente dell’Unpli Catanzaro, Antonello Grosso segretario nazionale dell’Unpli, il presidente dell’Anci Calabria Gianluca Callipo. il sindaco di Soverato Ernesto Alecci, il presidente della ProLoco di Soverato Pietro Melia. Il presidente Oliverio, accolto dalle Calabriselle in costume tradizionale, ha visitato gli stand delle circa 40 ProLoco che hanno esposto le loro produzioni artistiche e artigianali. (rcz)