Grande successo a Rende del “Concours”: vetrina eccellente per la Calabria

«Abbiamo fatto conoscere un’altra Calabria», ha detto il presidente Roberto Occhiuto in visita a Render al Concours de Bruxelles, la più grande kermesse mondiale del vino, che ha offerto alla regione una magnifica ribalta, una vetrina internazionale di grande attrattiva.

I numeri sono spettacolari: cosa può fare un calice di vino? E i calici pasteggiati da 310 giurati moltiplicati per 7.376 marchi internazionali iscritti al “Concours Mondial de Bruxelles”, di scena in questi giorni in Calabria? In Calabria, hanno saputo svelare luoghi, bellezza, incontri fra culture. Per la prima volta nella sua storia, la prestigiosa competizione enologica tra le più importanti al mondo, ha fatto tappa nella regione-punta dello stivale ed ha concluso ieri, domenica, la sua strepitosa esperienza con base a Rende. Un’edizione dedicata non solo alla gara ufficiale – una gara rigorosa e autorevole – ma contestualmente alla scoperta del territorio da parte degli ospiti stranieri che hanno vissuto un’esperienza immersiva nel gusto e nei paesaggi. Il bilancio, per l’organizzazione di livello europeo e per le istituzioni che hanno contribuito allo svolgimento della manifestazione (oltre ai Comuni interessati, Arsac, Dipartimento Agricoltura Regione Calabria, Enoteca regionale), porta il segno “più” per tutti gli appuntamenti in programma che hanno accompagnato i raffinati critici del vino in tour per la regione.

Un entusiasmo complessivo talmente palpabile che è stato espresso anche dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenuto personalmente questa mattina al palasport di Rende per la chiusura dei lavori e per il passaggio di consegne con la Croazia, dove – è stato annunciato a sorpresa – si disputerà la 30esima edizione del “Concours”. 

Il governatore Occhiuto non si è risparmiato, ha ringraziato gli ospiti e, dopo la visita al backstage che custodisce le bottiglie in gara con i marchi rigorosamente nascosti, ha partecipato a una degustazione di metà mattina che lo ha portato a rivolgersi agli esperti con una battuta simpatica: “Io non sono abituato a bere a quest’ora, ero preoccupato di non riuscire a parlare ma siccome vi sto parlando, ci tengo a dirvi che la Calabria vi aspetta di nuovo per una conoscenza ancora più approfondita”.

Grazie a questa occasione, infatti, si sono messe in vetrina le aziende vitivinicole calabresi e non solo, imprenditori, piccole e medie imprese, albergatori, ristoratori e produttori enogastronomici che hanno ottenuto un riscontro al di sopra di ogni aspettativa. 

Difficile, poi, stilare i numeri relativi al grande successo del “Wine district” che nella serata di venerdì ha portato nel centro storico di Cosenza, dalla meravigliosa Villa vecchia fino all’atmosfera d’altri tempi del Castello, migliaia di persone che, attratte dalle degustazioni, hanno ritrovato la gioia della convivialità sociale.

Il presidente Occhiuto, oggi, ha esordito ringraziando l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo per come è stato veicolato l’evento in termini di ritorno economico e di immagine (“è tutto merito suo”), aggiungendo: “La Calabria viene raccontata come una delle regioni più povere d’Europa ma invece, come hanno potuto vedere in questi giorni i nostri ospiti internazionali del ‘Concours’, è ricca di paesaggi straordinari, di ospitalità e di opportunità. È ricca, anche, di tante piccole cantine che negli ultimi anni hanno alimentato le produzioni calabresi. Siamo riconoscenti all’organizzazione per averci dato l’occasione di aver fatto conoscere un’altra Calabria”.

All’emozionante cerimonia di consegne dalla Calabria alla Croazia, con il passaggio di testimone dal governatore Occhiuto al presidente della regione istriana, Boris Miletić, hanno partecipato, fra gli altri, le vice presidenti delle rispettive commissioni Agricoltura sia al Senato che alla Camera dei Deputati, Fulvia Michela Caligiuri e Maria Spena, insieme al collega parlamentare Raffaele Nevi. L’orafo Gerardo Sacco ha donato al presidente istriano Miletić ed al presidente del ‘Consours’, Baudouin Havaux, una sua preziosa creazione artistica realizzata appositamente per la circostanza.

Instancabile e sempre presente agli appuntamenti collaterali del “Concours Mondial de Bruxelles”, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo oltre a ringraziare i sindaci di Cosenza e Rende, la Provincia di Cosenza, i Gal (Gruppi di azione locale) che hanno animato le varie iniziative sull’intero territorio calabrese, i consorzi di tutela e le associazioni di categoria, i produttori e le aziende calabresi che hanno sponsorizzato l’iniziativa, le forze dell’ordine ed i carabinieri forestali del Parco della Sila, ai titoli di coda della manifestazione ha posto l’accento sui “meravigliosi ragazzi” dell’istituto alberghiero Mancini-Tommasi di Cosenza, dell’istituto professionale Todaro di Rende, del liceo linguistico Pitagora di Rende, dell’istituto comprensivo Leonardo da Vinci di San Giovanni in Fiore e del conservatorio Giacomantonio di Cosenza. 

Anche grazie al loro contributo, il sipario che adesso si chiude sul “Concours Mondial de Bruxelles” si apre nel contempo su una Calabria fotografata con la sua luce migliore.  (rcs)

 

Vinitaly 2022: la Calabria protagonista con 68 espositori

A Verona ben 68 espositori in un suggestivo padiglione di 1100 metri quadrati: il ritorno in presenza del Vinitaly vede la Calabria protagonista con i suoi tesori enogastronomici.

Soddisfatto l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo che non ha risparmiato energie per «raccontare all’Italia che la Calabria ha la capacità di ripartire». La prima giornata, ieri, ha confermato la buona accoglienza riservata tradizionalmente ai prodotti calabresi.

«La Calabria ritorna – ha osservato Gallo –, dopo due anni riapre Vinitaly, l’Italia riparte e deve ripartire anche la Calabria. Crediamo molto nel settore vitivinicolo. Il nostro ha una grande tradizione, quattro consorzi di tutela, dobbiamo costruire un brand Calabria. E la Regione vuole supportare gli sforzi straordinari fatti dai nostri viticoltori in questi anni». 

All’inaugurazione dello Stand anche il Presidente Occhiuto che si è diviso tra la Bit di Milano e la kermesse veronese. «Dimostriamo all’Italia – ha detto Occhiuto – che abbiamo imprenditori che non hanno nulla da inviare a quelli delle altre Regioni, e che producono vere e proprie eccellenze.

La Regione deve creare le condizioni affinché queste realtà possano lavorare utilizzando le opportunità offerte dalla pubblica amministrazione. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto dall’assessore Gallo per questo comparto. Io sono impegnato quotidianamente anche sulla sanità e su altri dossier del governo regionale, e posso dire che non ho bisogno di occuparmi troppo dei settori affidati a Gallo, perché il nostro assessore gestisce ottimamente il suo Dipartimento.

In Calabria le aziende che producono vino hanno fatto passi da gigante, investendo molto sulla qualità e sulla competenza. Si tratta di un settore assolutamente all’avanguardia. Molte imprese nate negli ultimi anni sono gestite da donne e da giovani.

Lavoreremo per assecondare i loro sforzi e il loro impegno: vogliamo essere una pubblica amministrazione che riesce a promuovere anche iniziative di marketing territoriale. 

Davvero, la Calabria nel settore vitivinicolo non ha nulla da invidiare a nessuno».

Le difficoltà del comparto sono molteplici e abbastanza evidenti, ma Gallo rimane fiducioso puntando essenzialmente sulla qualità: «Abbiamo due strade: la diminuzione dei costi di produzione, l’altra è l’aumento dei ricavi, possibile solo individuando nuovi mercati. La qualità dei nostri prodotti è uno strumento che dobbiamo utilizzare al meglio. Ci sono momenti importanti nei quali crediamo e un altro si organizzerà a maggio: abbiamo promosso il concorso mondiale del vino di Bruxelles, con 320 buyer e giornalisti internazionali a cui mostrare i nostri tesori. Sappiamo che c’è curiosità attorno alla Calabria, l’ultima terra da scoprire. E questa curiosità, diciamolo con grande chiarezza, è partita con Jole Santelli».

I crescenti successi dell’agricoltura di qualità, soprattutto per quel che riguarda olio e vino, si devono indubbiamente a un nuovo atteggiamento della Regione nei confronti del comparto. «In questi anni – ha detto Gallo – abbiamo sostenuto l’agricoltura accelerando i pagamenti, il nostro Psr è considerato un esempio nel Mezzogiorno e non solo. Riusciamo a essere competitivi in Europa e abbiamo sfatato, anche grazie alla sinergia con la burocrazia, il luogo comune rispetto al quale i fondi europei tornano indietro. Ora c’è un’altra sfida: quella della qualità della spesa, con un’azione di promozione che vogliamo rilanciare assieme ai nostri produttori. Devono fare la loro parte per la promozione del territorio». (rrm)

L’assessore Gianluca Gallo: agevolazioni per gli agricoltori calabresi

Un decreto della Regione semplifica l’accesso alle agevolazioni per gli agricoltori calabresi, prorogando ulteriormente i termini per completare i progetti a investimento del PSR. L’obiettivo – ha fatto rilevare l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo – è snellire e diluire nel tempo gli obblighi burocratici delle aziende agroalimentari e forestali e degli enti pubblici beneficiari delle misure a investimento del Programma di sviluppo rurale, in difficoltà a causa dell’emergenza da Covid-19.

Questa situazione ha spinto la Regione Calabria a prorogare l’efficacia del Decreto Semplificazione, adottato nell’Agosto 2020 per consentire ai beneficiari delle misure a investimento del Psr di provvedere – anche oltre i termini inizialmente fissati – alla presentazione di varianti progettuali ed alla realizzazione di lotti funzionali legati, nello specifico, alle Misure 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”, 2 “Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole”, 3, “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari”, 4, “Investimenti in immobilizzazioni materiali”, 5 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione”, 6 “Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”, 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”, 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”, 16 “Cooperazione” e 19 “Leader”, in relazione ai progetti a gestione diretta dei Gal.

«La pandemia – ha detto Gianluca Gallo – ha causato una situazione di eccezionale difficoltà economica per il mondo agricolo. D’intesa con il Presidente Occhiuto abbiamo deciso di agevolare il più possibile a livello amministrativo quelle aziende virtuose impegnate a portare a compimento progetti a investimento con l’ausilio delle risorse europee e che a causa della pandemia, rispetto ai tempi stabiliti dai regolamenti comunitari, sarebbero in ritardo e da sanzionare. Con questo atto amministrativo intendiamo sollecitare la chiusura dei progetti e impiegare diversamente i fondi non utilizzati».

A tal riguardo, a seguito del monitoraggio svolto dal Dipartimento Agricoltura, al fine di accelerare la conclusione dei progetti, nonché di disimpegnare e reimpiegare i fondi pubblici non utilizzati dai beneficiari, si è inteso concedere una proroga d’ufficio al 2 Maggio 2022 per i progetti di investimento concessi a soggetti privati o a enti pubblici che risultino avere presentato al 28 Febbraio 2022 un avanzamento finanziario in termini di domanda di Sal; per i beneficiari che abbiano avuto notificata la lettera di concessione dopo il 31 dicembre; e per i progetti relativi all’intervento 6.2.1 “Aiuto all’avviamento di per nuove attività non agricole nelle aree rurali”. La proroga si estende invece fino al 31 Dicembre 2022 per i progetti relativi alla misura 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste” ed all’intervento 7.1.2. “Redazione e aggiornamento di piani di tutela e di gestione dei siti Natura 2000 nelle aree rurali”, in funzione della specificità delle operazioni previste.

Il decreto in versione integrale è disponibile sul sito istituzionale www.calabriapsr.it. (rcz)

Forte sostegno della Regione al comparto dell’Apicoltura

Aiuti e sostegno per il comparto dell’apicoltura calabrese. L’obiettivo della Regione – come sottolineato dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo – è continuare a valorizzare e a promuovere l’apicoltura del nostro territorio, attraverso il sostegno alla competitività aziendale, l’incremento del livello professionale degli operatori del settore e la salvaguardia del patrimonio apistico regionale.

Sono questi gli obiettivi del bando relativo al Programma – elaborato dal dipartimento Agricoltura – per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura, valido per il 2021-2022 e già disponibile sul portale istituzionale www.regione.calabria.it, con una dotazione finanziaria pari a 733.690,56 euro.

Gianluca Gallo
L’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo

«La ripartizione dei finanziamenti operata dal Mipaaf – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – ha premiato il buon lavoro svolto dalla Calabria, consentendo un notevole aumento delle risorse riservate all’apicoltura, lo scorso anno limitate a 450.000 euro. Siamo riusciti ad ottenere un notevole incremento del fondo, sulla base degli alveari censiti, che da 99.841 sono diventati 111.000, anche a dimostrazione di come nei nostri territori si stia combattendo il lavoro in nero».

Gli aiuti saranno concessi per la realizzazione di interventi destinati a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione del miele, attraverso la riduzione dei costi, l’ottimizzazione della lotta agli aggressori e alle malattie dell’alveare ed il miglioramento del livello professionale degli addetti ai lavori.

In particolare, sono previste azioni e sotto-azioni tese, tra l’altro, ad aggiornare e formare gli apicoltori; favorire una comunicazione finalizzata al corretto utilizzo di prodotti fitosanitari durante il periodo della fioritura ed alla diffusione delle buone pratiche apistiche; effettuare indagini sul campo per l’applicazione di strategie di lotta caratterizzate dal basso impatto chimico sugli alveari; fornire assistenza tecnica alle aziende; consentire l’acquisto di attrezzature per una migliore conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e conservazione dei prodotti per l’apicoltura, l’esercizio del nomadismo e l’acquisto di api regine.

La partecipazione al bando è riservata a istituti di ricerca, enti e forme associate di apicoltori in attività. Il contributo sarà concesso in conto capitale, in misura pari all’80% della spesa ritenuta ammissibile. È ammessa la presentazione di una sola domanda di sostegno e quindi di un unico progetto definitivo comprendente, a scelta, le diverse tipologie di investimento previste. Le domande di aiuto dovranno essere presentate entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del bando stesso. (rcz)

Emergenza cinghiali: dalla Regione incentivi per l’abbattimento

La Regione Calabria va una serie di incentivazioni per la cattura e l’abbattimento dei cinghiali, vista l’emergenza che si sta consumando nelle campagne e nelle strade attigue.

Dunque, i costi legati all’abbattimento dei cinghiali saranno a carico della Regione Calabria, e non più dei selettori, almeno fino alla fine di settembre.

Lo prevede l’intesa stipulata tra il dipartimento Agricoltura e gli Ambiti territoriali di caccia.

L’iniziativa, assunta su impulso dell’assessorato all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo, si rende necessaria per garantire un ulteriore strumento nell’azione quotidiana di contenimento di un fenomeno che sta sempre più assumendo i connotati di questione di ordine pubblico, oltre che di emergenza sanitaria.

In particolare, alla luce di quanto ora stabilito, per i mesi di agosto e settembre, la Regione – in via straordinaria e temporanea – si sostituirà ai selettori nel pagamento di quanto dovuto alle Asp per l’attività ispettiva sanitaria legata a ogni capo abbattuto.

«Al fine di offrire risposte concrete a un problema ogni giorno più grave e devastante, sia per le colture sia per l’incolumità pubblica – spiega l’assessore Gallo – abbiamo deciso di non lasciare nulla di intentato: dopo aver elevato la soglia massima di cinghiali cacciabili, e aver portato da 300 a mille, attraverso specifici corsi di formazione, il numero dei selettori attivi sul territorio regionale, diamo corso a un’altra misura che consentirà, se non altro, di mitigare il fenomeno, specie attorno ai centri abitati».

«Siamo ben consapevoli – aggiunge Gallo – che la questione, per trovare adeguata e definitiva soluzione, necessiti di interventi radicali. A tal proposito, da mesi, insieme alle altre Regioni italiane, stiamo portando avanti un faticoso confronto con il Governo, per giungere a una ridefinizione delle norme attualmente in vigore. La diversità di vedute tra il ministero dell’Agricoltura, da un lato, e quello dell’Ambiente, dall’altro, ha sin qui frenato ogni passo avanti. Confidiamo in risposte celeri e adeguate, senza le quali sarà impossibile assicurare l’adozione di rimedi che sono ormai diventati, oltre che urgenti, indifferibili». (rcz)

CopAgri Calabria da Gallo: investire con i fondi Ue sui giovani

Puntare sui giovani in agricoltura, rimodulando i fondi di provenienza UE: proficuo incontro a Germaneto della COPAGRI Calabria per dare voce agli agricoltori e allevatori calabresi con l’obiettivo di costruire l’agricoltura del presente e del futuro. 

La delegazione COPAGRI Calabria guidata dal Presidente Macrí, unitamente a Franco Barretta, Vincenzo Lentini, Lucia Candida, Roberta Canino e Salvatore Pignataro è stata accolta in Assessorato dall’Assessore Gianluca Gallo, dal Direttore Giacomo Giovinazzo e dal Commissario ARCEA Salvatore Siviglia. 

«Ringraziamo l’assessore Gianluca Gallo e la Struttura per l’attenzione che ci riserva in modo continuo e costante, attenzione sempre volta all’attuazione di iniziative che possano affrontare e risolvere i problemi dell’agricoltura regionale per guardare al futuro dell’agricoltura calabrese con una prospettiva innovativa e sostenibile» – ha affermato il Presidente COPAGRI Calabria Francesco Macrì. 

«Un plauso per le rimodulazioni richieste alla Commissione Europea che pongono i giovani al centro, attraverso una maggiore percentuale per contribuire ai loro investimenti in agricoltura. Varie le tematiche poste in discussione, dalla proposta di avviare tavoli di lavoro sulle principali filiere regionali, alla necessità di cercare soluzioni per le problematiche dei cinghiali ma anche degli incendi estivi. Sappiamo bene che non vi sono soluzioni rapide e semplici, ma non si può più rimandare la costruzione di piani efficaci di contenimento. Infatti, a pagare i danni degli incendi delle ultime settimane sono agricoltori e allevatori, oltreché tutti i cittadini» ha proseguito il Presidente Francesco Macrì. 

«Abbiamo proposto all’assessore Gallo tavoli di lavoro, in cui costruire per aree tematiche la Calabria 2021-2026, per affrontare senza retorica alcuna, le diverse tematiche, incluse quelle di governance degli enti a supporto dell’agricoltura quali i Consorzi di Bonifica, le ATC e l’ARSAC. In quasi sei mesi abbiamo avviato una progettualità riguardo l’agricoltura e l’allevamento calabresi che siamo certi continuerà nei prossimi anni con serietà e passione» ha concluso il Presidente Francesco Macrì. (rcz)

Calabria Verde, nuove polemiche dem sul commissariamento: risponde Gallo

Nuova ondata di polemiche sollevata dal consigliere regionale dem Mimmo Bevacqua sul commissariamento di Calabria Verde, di cui chiede la cessazione  prima che sia completata l’opera di risanamento e portati a termine gli impegni.

Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo «Chiedere la fine del commissariamento di Calabria verde dopo aver battagliato, non più tardi di 6 mesi fa, per ottenere la conferma di un commissario già dimessosi è il chiaro indice della strumentalizzazione al fondo di certe critiche».

Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, che aveva invocato la chiusura del commissariamento dell’azienda. «Ancora agli inizi di novembre – ricorda Gallo – Bevacqua e i consiglieri pd non solo sostenevano la necessità di un commissariamento da loro avviato nel 2016 e tenuto in vita per tutta la durata del loro governo, ma addirittura si spingevano a richiedere il ritiro delle dimissioni del precedente commissario, per proseguire nel commissariamento. Adesso, d’improvviso, hanno cambiato idea».

«Probabilmente, senza accorgersene – prosegue Gallo –, nella fretta di imbastire una strumentalizzazione elettoralistica condita dalla denuncia di inesistenti incompatibilità, Bevacqua dà atto al governo regionale in carica di aver risolto in sei mesi problemi che la sua giunta non è riuscita a risolvere in un quinquennio. Noi che guardiamo al futuro più che al tornaconto elettorale, sappiamo invece che il percorso imboccato, che condurrà quanto prima alla fine del commissariamento, ha già dato buoni frutti».«Proprio per non vanificare quanto di buono si sta facendo – sottolinea ancora l’assessore –, occorre portare a compimento i processi di cambiamento e riorganizzazione avviati, a difesa del settore e di migliaia di lavoratori, come ben più responsabilmente del capogruppo Pd stanno facendo, insieme a noi, sia pur attraverso un confronto a tratti aspro, i sindacati regionali di categoria».«Ben altro – conclude Gallo – è l’atteggiamento che sarebbe lecito attendersi da Bevacqua e dal Pd in fatto di forestazione. Ad esempio, un impegno chiaro sul reintegro del finanziamento annuo destinato dal Governo alla Regione, decurtato di 40 milioni dal 2020, a opera del Governo composto da Pd e M5s: mai una parola è stata spesa al riguardo, lasciando sulle spalle di Regione e sindacati una battaglia decisiva. È forse arrivato il momento di tornare alla realtà e ricercare soluzioni, senza ingenerare divisioni ulteriori, nell’interesse della Calabria». (rcz)

L’assessore Gallo scrive al ministro Patuanelli per emergenza processionaria

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha scritto al  ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, richiedendo al Governo un sostegno straordinario per le costanti e progressive infestazioni delle pinete di pino laricio dell’altopiano della Sila (e non solo) da parte del dannoso parassita Thaumetopoea pityocampa, comunemente noto come processionaria del pino.

«A seguito di alcune riunioni con gli esperti del settore regionale fitosanitario e forestale – ha sottolineato Gallo nella missiva – ha già avuto inizio la pianificazione di un progetto di contrasto e contenimento del fitofago che, avendo notevolmente indebolito le foreste di pino laricio, potrebbe dar spazio ad altri insetti xilofagi, i quali, a loro volta, sarebbero veicoli di numerose malattie fungine legnicole».

«Il nostro obiettivo primario – ha scritto Gallo – è difendere a denti stretti le specie forestali di pino laricio, prezioso patrimonio della biodiversità non solo della Sila, ma dell’intera Calabria. Per far questo, con gli esperti del settore abbiamo individuato una serie di misure da mettere in atto celermente, partendo dal monitoraggio dell’area interessata con la conseguente quantificazione della presenza del parassita».

L’assessore ha chiarito, altresì, che «sarebbe importante avvalersi del personale qualificato dell’Ente Parco della Sila e dell’azienda Calabria verde che, sempre in sinergia con il servizio fitosanitario del dipartimento Agricoltura, potrebbero occuparsi di fronteggiare la decennale problematica. Gli altri interventi pensati consisterebbero nell’acquistare trappole a ferormone sia per la cattura massale sia per la confusione sessuale, nonché la rimozione meccanica dei nidi».

Infine – si conclude nella nota dell’assessorato –, la richiesta di fondi straordinari finalizzati al contrasto della devastante infestazione in atto. Si resta ora in attesa di riscontri romani. (rcz)

Molinaro (Lega): Servono misure urgenti per immettere denaro liquido nel sistema agricolo

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, ha inviato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo per contribuire ad attivare misure di contrasto alle grave crisi di liquidità che interessa gli agricoltori calabresi.

«Mi permetto – ha scritto Molinaro – di evidenziarti la situazione di grave difficoltà che stanno vivendo le imprese agricole calabresi e che sto constatando quotidianamente in occasione degli incontri in tutte le zone della nostra regione».

«Come ti è certamente noto – ha aggiunto – le imprese agricole hanno anche ricevuto minori somme dai pagamenti della Pac e del Psr dalla Regione Calabria, rispetto a quanto è avvenuto negli anni precedenti. Infatti, l’anno scorso, il denaro liquido che Arcea ha potuto erogare alle aziende agricole è stato di 331 milioni di euro, con una riduzione di 59 milioni rispetto alla media dei pagamenti di 390 milioni di euro, erogati nel periodo dal 2015 al 2019. Una minore somma di liquidità erogata dalle risorse in dotazione alla Regione Calabria, che si è aggiunta a tutte le altre criticità economiche del 2020. Dalla crisi per le conseguenze dell’emergenza Covid, alle calamità naturali che in  tante realtà ha determinato il colpo di grazia per gli ingenti danni alle produzioni»

 

Dopo avere richiamato alcune delle cause della crisi di liquidità, Molinaro ha formulato le sue proposte: «Nella situazione emergenziale in cui siamo, occorre adottare e attivare nuove misure straordinarie finalizzate ad immettere denaro liquido nel sistema agricolo. Per esempio, si potrebbe cogliere la grande ed unica opportunità  contenuta nel “regolamento transitorio” che estende l’applicabilità dei Psr 2014-2020 al periodo 2021-2022, con nuovi soldi e vecchie misure, a cui si aggiunge la parte spettante alla Calabria dei 910,6 milioni del programma Next Generation Eu».

«Inoltre – ha concluso – risulta prioritario sbloccare  le erogazioni relative alle annualità pregresse del Psr, relative alle annualità dal 2016. Questa è la più grande criticità che colpisce le migliaia di aziende agricole che attendono pagamenti arretrati significativi per varie motivazioni. E si tratta di una criticità che occorre affrontare con una puntuale ricognizione degli importi richiesti, ammessi e non liquidati, ed attivando un’adeguata Task Force a cui partecipi il Dipartimento, Arcea e i Caa al fine di azzerare definitivamente questa gravissima problematica». (rcz)

REGIONALI, CERCANSI AVVERSARI POLITICI
ASTENERSI PERDITEMPO E INQUALIFICATI

di SANTO STRATI – La conferenza stampa indetta per oggi pomeriggio da Carlo Tansi e Luigi De Magistris a Cosenza, dove con buona probabilità saranno definiti i ruoli (De Magistris presidente, Tansi vice e assessore all’Ambiente?), mette in evidenza in modo preciso il vuoto di candidature che si registra per le prossime elezioni regionali. Oddio, non è che manchino i nomi che circolano in lungo e largo, da destra a sinistra, ma di fatto, a circa 60 giorni dalla data dell’11 aprile, ci sono solo due candidati che ufficialmente si sono fatti avanti, l’ex capo della Protezione civile calabrese e l’attuale sindaco di Napoli. Che, poi, realtà, la candidatura a governatore sarà una sola, sempre che Carlo Tansi accetti di fare il gregario e non il leader.

Le consultazioni previste con l’ordinanza del presidente ff Nino Spirlì per l’11 aprile, per la verità, saranno quasi certamente spostate, causa covid, al 9 giugno, giorno già individuato dal Governo come election-day (si rinnovano i Consigli comunali di Roma, Milano, Napoli e di altri centri piccoli e medi), quindi c’è, in buona sostanza, ancora tempo per definire alleanze e coalizioni. Anzi, c’è il tempo di aggiustare strategie e scenari, con la soluzione della crisi di governo.

Sul rinvio delle elezioni, ignorando che l’emergenza proclamata dal Governo vale fino al 30 aprile e quindi non permetterebbe il voto la domenica successiva a Pasqua, il presidente ff si è arrabbiato con un giornalista di LacNews24 (Riccardo Tripepi) il quale aveva scritto che Spirlì «preme per ottenere un nuovo rinvio» delle elezioni regionali. La reazione di Spirlì è stata pressoché immediata con una nota fatta diffondere dall’Ufficio stampa regionale: «Si tratta – si legge nel documento –, invero, di una ricostruzione priva di qualsiasi fondamento, frutto di una interpretazione personale a dir poco fantasiosa. Le elezioni sono state da me indette per il prossimo 11 aprile e, per quanto mi riguarda, non esistono alternative o ipotesi di rinvio, anche in considerazione del fatto che il presidente di Regione, in questa fase, non ha il potere per spostare ulteriormente in avanti la data delle consultazioni; né si capisce rispetto a quale istituzione avrei la facoltà di fare pressioni per posticipare il voto. Il giornalista svolge un mestiere importante quanto difficile: chi si pone l’obiettivo di informare l’opinione pubblica dovrebbe perciò agire con grande scrupolo e permettere ai lettori di capire la differenza tra fatti e opinioni personali senza riscontri». Una reazione spropositata e, probabilmente, evitabile quanto inutile.

Ma il problema non è quando si vota, bensì chi sono i candidati a governatore. È evidente che la soluzione della crisi di governo con un nuovo esecutivo “istituzionale” con l’appoggio (diretto, esterno, etc) di tutti, (ad esclusione, per ora, della sola Giorgia Meloni che ne fa una questione di forma e non di sostanza nella persona di Draghi) avrà seri riflessi sugli scenari futuri della competizione elettorale calabrese. Soprattutto nell’ottica di una alleanza grillini-dem sulla falsariga del governo appena concluso.

Come prevedibile, si fanno nomi, ma non si presentano programmi, il che è significativo del totale disorientamento che si va a provocare negli elettori: l’esperienza del 26 gennaio dello scorso anno non ha insegnato nulla: viaggiare disuniti provoca danni e sicuri insuccessi e puntare su outsider (vedi il caso Callipo) può portare a disastri pre e post-elezioni (Callipo, ricordiamolo, abbandonò il Consiglio regionale dopo le prime sedute). Il discorso vale sia a destra sia a sinistra.

A destra c’è un gran fermento e il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, reduce del nuovo colpaccio da 15 milioni con l’emendamento dell’ultimo minuto sulla legge finanziaria a favore del Porto di Reggio, è rilassato, quanto dubbioso, pur contando nella provincia reggina su una solida base di consensi. Non escludendo, alla fine, una sua diretta scesa in campo, deve individuare una soluzione, d’intesa col coordinatore regionale – che di fatto non c’è – che riesca a costituire una coalizione coesa e fortemente convinta di poter vincere (come appare sulla carta). I candidati ideali sono l’attuale assessore regionale all’Agricoltura e al Welfare Gianluca Gallo, il deputato Roberto Occhiuto (attuale vice coordinatore vicario di Forza Italia alla Camera, la sindaca di Vibo Valentia Maria Limardo. Tre belle figure “istituzionali” che però al di fuori della propria provincia nessuno conosce. Per accordi pregressi, il governatore della Calabria spetta a Forza Italia, ma la politica nazionale potrebbe riservare sorprese… E rispunta il nome di Wanda Ferro, ma l’ipotesi di riproporre la candidata sconfitta da Oliverio nel 2014, deputata di Fratelli d’Italia, non trova grandi entusiasmi nel centro-destra e la posizione intransigente della Meloni contro il governo Draghi non sarebbe certo d’aiuto.

Di contro, quelli messi peggio sono i dem. I quali un candidato valido e prevedibilmente di buona affermazione ce l’avrebbero (Nicola Irto, ex presidente del Consiglio regionale e attuale uno dei vicepresidenti) ma, a quanto sembra, non trova l’adeguata accoglienza al Nazareno. Non dimentichiamo che il Partito democratico è commissariato da un paio di anni e continua a mostrare inconciliabili posizioni divisive: basti vedere cosa è successo alle elezioni comunali di Crotone dove non era presente neanche il simbolo. La verità è che non c’è un partito, ma tante anime divise che, perché da quanto sembra i compagni amano farsi male da soli. C’è, inoltre, da considerare la posizione dell’ex Mario Oliverio (che non si candida ma non sarà semplice spettatore) e la tentazione di Antonio Viscomi (già vicepresidente con Oliverio e attualmente deputato) che non esclude una sua scesa in campo. Il problema è che se i cinquestelle vanno a supporto del civismo proposto dai “ragazzi irresistibili” (Tansi&De Magistris), il Pd con chi fa accordi? Da soli i dem non vanno da nessuna parte e, c’è la seria possibilità che, nell’incapacità di esprimere una personalità di rilievo, ripieghino (almeno una buona parte) a sostenere la lista civica arancione di Tansi-De Magistris. Un suicidio politico, siamo d’accordo, ma resterebbe l’unica chance per fermare il bis del centrodestra a Germaneto. (s)