NUOVE ASSUNZIONI E STABILITÀ IN SANITÀ
È LA “MANOVRA D’AUTUNNO” DI OCCHIUTO

Una politica per il personale del servizio sanitario della Calabria. È questa la Manovra d’autunno del presidente Roberto Occhiuto, che vuole essere «la prima traduzione pratica delle politiche che la Regione intende mettere in campo per accrescere in via immediata e strutturale, la dotazione di capitale professionale delle strutture sanitarie».

Una vera e propria manovra progettata nel corso dell’estate 2022, e che è stata predisposto da Azienda Zero, ente di governance della sanità calabrese, con la collaborazione del Dipartimento regionale Tutela della Salute, e che è stato illustrato dal commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti.

Gli interventi previsti sono di due tipi: i primi, di carattere strutturale, «finalizzati a incrementare la dotazione di risorse professionali del sistema sanitario, in modo stabile e con effetti permanenti nel medio-lungo periodo», i secondi, invece, sono di carattere contingenti, «rivolti ad assicurare, nel breve periodo, risorse professionali aggiuntive da impiegare in modo flessibile per assicurare il mantenimento dei livelli dei servizi essenziali, in attesa degli effetti sul sistema generati dalle misure di carattere strutturale».

Tornando agli interventi strutturali, è previsto il consolidamento delle dotazioni di risorse professionali in essere nel 2022 attraverso l’avvio delle procedure di stabilizzazione del personale sanitario (comparto e dirigenza) e la copertura del turn over 2022 nella misura del 100%.

È previsto, anche, il reclutamento aggiuntivo delle figure professionali mediche e delle altre professioni sanitarie per le funzioni di emergenza ospedaliera e territoriale e per le specialità di elezione nelle aree maggiormente caratterizzate dalla mobilità passiva (cardiovascolare, oncologia, ortopedia, urologia).

Dunque, sono 2.589 le unità di personale del comparto, tra tecnici, OSS, infermieri, e 1.044 figure dirigenziali che sono coinvolti in questo processo di stabilizzazione, che saranno suddivise per la stabilizzazione di 740 unità del personale del comparto, mentre sono 135 le figure professionali. Per quanto riguarda il consolidamento del turn over e potenziamento delle funzioni di emergenza/elezione/territorio, è previsto per 1819 unità del personale del comparto e 909 unità di figure dirigenziali.

Tutto questo si svolgerà attraverso l’attivazione di procedure concorsuali a livello centrale di Regione Calabria con successiva assegnazione sulla base dei fabbisogni aziendali; attivazione di procedure concorsuali da parte delle singole aziende sulla base di linee guida di indicazione regionale; attivazione di procedure concorsuali da parte delle aziende (procedura di autorizzazione con silenzio/assenso).

Per quanto riguarda le procedure consorsuali a livello aziendale di consolidamento e stabilizzazione e la procedura consorsuale unitaria a livello regionale per figure professionali funzione emergenza, queste saranno attivate entro ottobre 2022, mentre in una finestra che va da ottobre a dicembre 2022, saranno attivate quelle a livello aziendale per figure professionali e fabbisogni specifici finalizzati al potenziamento delle attività.

«Gli interventi di carattere straordinario – si legge nel dossier – previsti nella manovra d’autunno hanno lo scopo di salvaguardare i livelli dei servizi essenziali scemando, in quanto a rilievo e portata, al crescere degli effetti dalle procedure di reclutamento ordinarie».

Due gli obiettivi da raggiungere: diversificare i livelli di remunerazione dell’attività lavorativa resa all’interno delle funzioni sanitarie quali l’urgenza/emergenza e altri settori critici (anestesia e rianimazione, terapie intensive); diversificare e accrescere i canali di reclutamento delle figure professionali attraverso il ricorso a: Figure mediche in formazione specialistica compatibilmente ai vincoli previsti dalla normativa vigente; Figure medico specialistiche in possesso di qualifica professionale conseguita all’estero.

Una novità importante, è la proposta di legge che prevede delle indennità aggiuntive, che possono arrivare fino a 100 euro l’ora, che saranno destinate ai medici dell’emergenza urgenza, anestesia e rianimazione, terapie intensive.

A rafforzare questa manovra d’autunno, la recente proposta di legge inerente le prestazioni aggiuntive dei medici, che è stata approvata in Commissione Sanità, presieduta dal consigliere regionale Michele Comito.

La proposta di legge, che porta la firma della consigliera regionale Pasqualina Straface, è un provvedimento normativo che affiancherà gli altri contenuti nella cosiddetta “manovra d’autunno” illustrata dal governatore Roberto Occhiuto – in qualità di commissario ad acta, unitamente al Dipartimento della Salute – che porterà a circa 3.500 stabilizzazioni nel comparto sanitario tra medici, infermieri, oss e figure dirigenziali.

L’obiettivo della legge è quello di garantire i livelli essenziali di assistenza nelle unità operative di Anestesia e Rianimazione e nei Pronto soccorso ospedalieri prevedendo misure straordinarie finalizzate anche a ridurre il ricorso alle esternalizzazioni nel reperimento del personale medico per le prestazioni aggiuntive.

«Lo stanziamento ha una previsione di spesa importante nei tre anni – ha spiegato Comito entrando nel dettaglio dell’articolato normativo – per permettere ai medici, che lo vorranno, di effettuare prestazioni aggiuntive in quei reparti che si trovano maggiormente in difficoltà. In tal modo saremo in grado di garantire una presenza prolungata, rispondendo al contempo alle istanze provenienti dagli stessi medici».

La legge inoltre prevede la possibilità di impiego anche per gli specializzandi dell’Università di Catanzaro che prestano già servizio con contratto a tempo determinato.

«Le misure messe in campo dalla Regione Calabria – ha proseguito il consigliere Comito – ci permetteranno di avviare quel rilancio tanto atteso da tutti i calabresi. Per farlo, il primo passo da compiere è proprio quello di puntare sulle risorse umane. E lo faremo non soltanto con le stabilizzazioni, ma anche con i nuovi concorsi per postazioni a tempo indeterminato, grazie ai quali potremo contare su un incremento di dotazione organica all’altezza dei bisogni dell’utenza».

«Su questo non possiamo non rilevare come il presidente Occhiuto – ha concluso – stia dimostrando un netto cambio di passo e di approccio ai problemi, improntato su quel pragmatismo che è il segno distintivo di questa amministrazione regionale».

Insomma, un pacchetto ambizioso quello presentato dal commissario ad acta, che vuole risollevare e far rinascere la sanità calabrese, e che arriva subito dopo l’importante accordo siglato con la Guardia di Finanza volto a «rafforzare la collaborazione tra le parti ai fini dello svolgimento delle attività dirette al contrasto delle violazioni in danno degli interessi economici e finanziari connessi all’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario».

«In questi mesi le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere, con il supporto di Azienda Zero, hanno lavorato per perseguire un grande obiettivo: siamo al rush finale, ed entro la fine del 2022 vogliamo sapere l’entità del debito della sanità calabrese, per poter tracciare finalmente una linea, ripianare i creditori e ripartire con un governo della sanità che possa mettere in campo anche programmazione e investimenti», ha spiegato Occhiuto in conferenza stampa.

«Avevo detto ancor prima di diventare governatore che avrei chiesto, per questa impresa – ha ricordato il Governatore – il contributo fattivo della Guardia di Finanza, e ringrazio il Corpo per la sensibilità istituzionale dimostrata e per la disponibilità a questa per noi fondamentale collaborazione».

«La Guardia di Finanza avrà carta bianca nell’affiancarci in questa operazione – ha concluso – chi deve avere crediti è bene che si faccia avanti, e la Regione corrisponderà quanto dovuto, ma pretendiamo trasparenza e non ci saranno tempi supplementari. Anche su questo tema in Calabria la musica è cambiata». 

Chi è Giuseppe Profiti il supermanager della sanità che torna nella sua Calabria

di GIUSEPPE NISTICÒ – Non avevo alcun dubbio che il Presidente Roberto Occhiuto avesse le idee chiare e seguisse criteri di meritocrazia nella scelta del Commissario straordinario dell’Azienda Zero, centro nevralgico delle politiche di intervento nella sanità calabrese. A mio avviso, il prof. Giuseppe Profiti è il vero “Maradona” della Sanità nel nostro Paese.

Innanzitutto mi complimento con il presidente Occhiuto, perché, come promesso, fin dal suo insediamento sta realizzando step by step  il suo piano per rivoluzionare la sanità nella nostra regione. Da mesi, infatti, sta lavorando per convincere Profiti a venire in Calabria, cioè un calabrese doc che da anni fa onore alla Calabria in tutta Italia, documentando così che con le nostre risorse intellettive di calabresi (professori, universitari, medici, ricercatori, economisti) nel campo della sanità siamo in grado da soli di creare il “nucleo duro”della rete evitando di dipendere da professionisti, che vengono da altre regioni.

La Calabria se sa valorizzare le enormi energie di cui dispone può esprimere una sanità di alto profilo. E questo lo posso asserire con piena convinzione dopo 20 anni di vita politica e dopo oltre 40 anni di insegnamento in varie università (Napoli, Londra, Messina, Catanzaro, Roma). Profiti, secondo me, con la sua scelta di rientrare in Calabria ha voluto quasi farsi perdonare per la lunga assenza che è stato costretto a fare vivendo fuori e lontano dalla sua Calabria. 

Conosco il prof. Profiti già dagli anni Novanta, quando ero sottosegretario alla Sanità nel I Governo Berlusconi. In quel periodo egli era già considerato uno dei migliori manager nazionali nel campo della sanità nel nostro Paese. Per questo è stato nominato direttore amministrativo del prestigioso Istituto pediatrico Gaslini di Genova (1998), dopo aver ricoperto, in rappresentanza dell’Università di Genova, il ruolo di segretario generale del Centro di Biotecnologie Avanzate. Ricordo che il mio amico prof. Leonardo Santi, direttore dell’Istituto Tumori di Genova prima e successivamente presidente del Comitato di Biosicurezza e Biotecnologie della Presidenza del Consiglio, ma anche altri colleghi dell’Università di Genova, mi parlavano di lui come di un calabrese “eccellente” di cui erano fieri. Inoltre, nel 1993 era stato nominato dal ministro della Sanità commissario straordinario dell’Istituto dei Tumori di Genova che era un IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico).

Grande, inoltre, la sua esperienza a livello regionale, avendo egli ricoperto il ruolo di direttore generale (programmazione, risorse umane, finanziarie, strumentali e patrimonio) della Sanità in Liguria. I risultati conseguiti sotto la sua guida sia in Liguria sia a Roma, dove è stato presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, sono stati di valenza internazionale in quanto nell’anno 2013 ha superato gli standard del Boston Children Hospital. E del Great Ormond Street Hospital di Londra. Per tali brillanti traguardi, il prof. Profiti è stato insignito dal ministro della Sanità della medaglia d’oro al valore della Sanità pubblica della Repubblica italiana. Profiti ha inoltre svolto il ruolo di direttore responsabile dell’operazione di salvataggio del San Raffaele di Milano (2011-2012) e successivamente (2013-2016) dell’Istituto Dermatopatico dell’Immacolata (IDI) a Roma. Pertanto, chi può essere un manager migliore di lui nel progetto di salvataggio della sanità in Calabria, dopo dodici anni di gestione disastrosa da parte di commissari straordinari incompetenti nominati dal ministro?

Il prof. Profiti ha ricoperto per tre mandati fino al 2015 il ruolo di direttore generale e di presidente dell’IRCCS Bambino Gesù di Roma, dimostrando straordinarie capacità manageriali e scientifiche.

Nel 2021 accetta di tornare in Liguria, terra cui è molto legato per l’educazione che gli ha dato, come coordinatore del settore sanitario, socio-sanitario e del bilancio dell’Azienda ligure della Sanità.

Sono sicuro, come mi ha anche confermato il presidente Occhiuto che il prof. Profiti si saprà circondare di una task force di professori universitari calabresi che vivono in Calabria o fuori regione, i quali per l’amore che li lega alla loro terra, hanno offerto di dare il loro contributo per rilanciare la qualità della sanità in Calabria, rendendola competitiva a livello nazionale, una Sanità che finalmente potrà rispondere alle emergenze del territorio nonché far fronte con competenza nella nostra regione ai bisogni della gente, arrestando l’esodo dei pazienti e dei loro parenti verso le regioni del Centro e del Nord e la conseguente emorragia di risorse finanziare di oltre 400 milioni di euro all’anno.

D’altro canto, non è difficile immaginare che con la specifica esperienza del prof. Profiti, la Calabria saprà anche dotarsi di alcuni IRCCS che di sicuro innalzeranno lo standard delle prestazioni assistenziali e contribuiranno alla formazione dei nostri giovani laureati nelle tecnologie più avanzate. (gn)

[Il prof. Giuseppe Nisticò, già Presidente della Regione Calabria, è un farmacologo di fama internazionale. È Direttore generale e coordinatore della Fondazione Renato Dulbecco che sta realizzando l’omonimo centro di Biotecnologie a Lamezia Terme]

Occhiuto nomina il manager Giuseppe Profiti commissario di Azienda Zero

La nomina di Giuseppe Profiti, attuale coordinatore della struttura di missione per la Regione Liguria, a commissario di Azienda Zero, la struttura centrale per la governance della Calabria è ormai ufficiale. Lo ha comunicato lo stesso presidente Roberto Occhiuto via twitter: «Ho nominato Giuseppe Profiti commissario straordinario di Azienda Zero. Avremo, in un ruolo chiave, un manager di qualità, con grande competenza tecnica e amministrativa. Un calabrese pronto a mettersi in gioco per la nostra Regione. Sono molto contento. Auguri e buon lavoro».

Azienda Zero è un’invenzione di Occhiuto (approvata con i soli voti della maggioranza del Consiglio regionale) che che punta a diventare il centro nevralgico delle strategie di intervento nella sanità calabrese. Secondo gli intendimenti del Presidente Occhiuto ci dev’essere un’unica struttura con funzioni di supporto alla programmazione socio sanitaria e di governance. Avrà come obiettivo principale la razionalizzazione delle risorse e svilupperà iniziative volte alla riduzione dei costi, senza però penalizzare le esigenze terapeutiche dei calabresi. Secondo Occhiuto «Azienda Zero è uno strumento importante, perché va nella direzione di rafforzare la capacità amministrativa del sistema della salute in Calabria. Purtroppo c’è scarsa capacità amministrativa all’interno delle aziende: a mio avviso, accentrarla in unico centro risolverà tanti problemi. Ma le aziende sanitarie territoriali non saranno cancellate: i Lea, ad esempio, saranno garantiti proprio dalle aziende sanitarie e ospedaliere. Però tutte le procedure amministrative che talvolta le aziende non riuscivano a svolgere le farà Azienda Zero».

La legge istitutiva conta 13 articoli. Tra i compiti, quello di «rialfabetizzare, processo per processo, l’infrastruttura amministrativa» del comparto sanitario calabrese. Secondo quanto prevede la legge, Azienda Zero dovrà assegnare direttive contabili alle varie Asp e agli altri enti del servizio; redigere il bilancio consolidato del comparto; gestire i flussi di cassa relativi al fabbisogno sanitario della regione e, infine, dare supporto alla giunta e al Commissario per il piano di rientro dal Debito sulle previsioni economiche del piano stesso e la sua evoluzione. Per la sua specifictà funzionerà come una centrale acquisti cui sarà affidato il compito di bandire le gare per tutte le aziende sanitarie della regione. Secondo Occhiuto, l’obiettivo è realizzare una eccellenza nel campo della contabilità e della programmazione che sgravi le aziende territoriali da compiti di gestione per permetterle di concentrarsi sui servizi.

L’”Azienda Zero” sarà dotata di «personale proprio, acquisito mediante procedure di mobilità dalla regione, dalle Aziende e dagli altri enti del Servizio sanitario regionale o assunto direttamente mediante procedura concorsuale qualora la professionalità richiesta non sia reperibile presso gli enti suddetti, previa autorizzazione della Giunta o del commissario ad acta».

Gli organi dell’Azienda previsti dalla legge istituiva sono il direttore generale («nominato dal presidente della Giunta regionale previa delibera della Giunta regionale, o dal commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, in conformità alla normativa vigente per la nomina dei direttori generali delle aziende e degli enti del Ssr», il collegio sindacale e il collegio di direzione. Il costo previsto per la nuova struttura è di 700mila euro per i primi tre anni, e – secondo quanto recita il provvedimento legislativo – «le fonti di finanziamento sono a valere sul fondo sanitario regionale del bilancio di previsione triennale 2022-24».

Su richiesta del governatore Tori, il commissario Profiti (già ex numero uno dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ricercatore e docente universitario) proseguirà fino al 30 giugno nel suo lavoro di riorganizzazione e rilancio della sanità in Liguria, pur prestando già la sua preziosa consulenza al presidente Occhiuto (era con la sua delegazione la scorsa settimana nell’incontro al Mef). (rrm)