TAVERNA (CZ) – Torna l’Hyle Book Festival

Da martedì 16 al 18 agosto, a Villaggio Mancuso, Taverna, è in programma la terza edizione dell’Hyle Book Festival, curato da Elena Dardano e che per questa edizione propone il tema Per altri sentieri, verso tratto dall’omonima poesia di Franco Costabile.

La terza edizione del festival letterario conferma il patrocinio del Parco Nazionale della Sila, del Comune di Taverna e del Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro.

«Per altri sentieri è cambiamento, punti di vista, aprirsi al nuovo – ha detto la direttrice artistica – Ma per altri sentieri, dice Costabile, si può anche tornare.Dove stiamo andando quindi, quali i sentieri da imboccare per un cambio di rotta e quali quelli su cui ritornare all’insegna della legalità, ecologia, pace e empatia? Questo il tema su cui il festival vuole interrogarsi con l’ausilio della letteratura, declinata in sentieri già consolidati – gli incontri, i laboratori letto-creativi per bambini, il focus sulla cinematografia, la presenza dei cantastorie – e in sentieri essi stessi nuovi alla rassegna, come le escursioni a suon di passi e di libri e il cinema sotto le stelle ispirato alla letteratura».

Le mattine delle tre giornate del festival si animeranno con la sezione Hyle Garden dedicata ai bambini e quest’anno in collaborazione con Comitato Siletta, Martina Sport e Associazione Le Scimmiette.

Il 16, 17 e 18 agosto alle ore 11:00 nello spazio antistante Martina Sport tre laboratori letto-creativi di attività, giochi, letture e divertimenti per stimolare la fantasia e l’allegria.

Del tutto nuova è la sezione Di passo in passo, in collaborazione con gli Esperiandanti. Passeggiate ed escursioni per addentrarsi nella natura così come nelle pagine più belle della letteratura. Il 16 agosto passeggiata letteraria tra vecchi mulini, fiumi e natura a ritmo di versi da poeti calabresi; il 17 agosto escursione letteraria alle cascate del Litrello con le pagine più belle della letteratura sulla montagna; il 18 agosto esperienza di urban trekking letterario alla scoperta di Taverna. Nelle tre escursioni sono previsti degustazione o pranzo a sacco. Per informazioni e prenotazioni delle esperienze: 3923823656

Il pomeriggio del 16 agosto si apre alle 16:00 con il libro Vittorio De Seta. Lettere dal Sud (Cineteca della Calabria) di Eugenio Attanasio, si prosegue alle 17:30 con la tavola rotonda Per altri sentieri letterari. Voci calabresi a confronto, con Marisa Fasenella (Madri, Castelvecchi); Felice Foresta (La lanterna e le ortiche, Pellegrini); Elena Giorgiana Mirabelli (Maizo, Zona42); Daniela Rabia (La stanza del buio, Pellegrini). Alle 18:30 a chiudere questa prima sessione di incontri Gioacchino Criaco con il suo nuovo e attesissimo libro Il custode delle parole (Feltrinelli).

Il pomeriggio della seconda giornata si apre alle 16:00 con il libro Fadia (Castelvecchi) di Santo Gioffrè, si prosegue alle 17:30 con la presentazione del libro Il gioco del mandorlo (Augh! Edizioni) di Elvira Fratto, e si chiude alle 18:30 con Luigi Tassoni, scrittore, critico e semiologo, con il suo libro Diario di lettura e letteratura (Rubbettino Editore).

Il pomeriggio dell’ultima giornata del festival si apre con il libro Delfina (Effegi Editore) di Olga Fotino. Gli incontri si chiudono con il panel delle 17:15 Per altri sentieri di legalità. Testimonianze tra passato e presente, per un dialogo tra Paride Leporace (Giacomo Mancini, Pellegrini) e Gianni Speranza (Una storia fuori dal comune, Rubbettino).

Hyle Book Festival si svolgerà anche in tre serate all’insegna della musica, della convivialità e dell’intrattenimento.

Il 16 agosto alle ore 21:15 presso il Teatro Verde del Centro Visita A. Garcea di Monaco si inaugura il festival con lo spettacolo Zèphyr di e con il cantastorie Biagio Accardi ai tamburi, mandola e voce e il bardo Andrea Seki all’arpa celtica.

Il 17 agosto alle ore 21:15 sempre presso il Teatro Verde del Centro Visita A. Garcea di Monaco, la sezione cinema sotto le stelle della Sila, con la proiezione del film La casa dei libri (2017) diretto da Isabel Coixet e premio Goya per Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura.

Il festival si concluderà il 18 agosto con Hyle Party, la festa del festival al lago sul tramonto. Dalle 19:00, presso l’Agriturismo il Lago del Passante, apericena, cocktail a tema, musica, libri in menù e mercatino del vinile. (rcz)

Taverna (CZ) – La seconda edizione dell’Hyle Book Festival

Prende il via domani, a Taverna, al Teatro Verde del Centro Visite “A. Garcea” in Località Monaco di Villaggio Mancuso, la seconda edizione dell’Hyle Book Festival, il  festival letterario promosso dall’Amministrazione Comunale di Taverna con il sostegno economico e il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Sila.

La rassegna, curata da Elena Dardano, nasce con il fine di valorizzare attraverso la letteratura e la multidisciplinarietà, il  territorio del Parco Nazionale della Sila e il patrimonio socio-antropologico della Calabria, promuovendo al contempo il rispetto della natura  e dell’ambiente, sensibilizzazione necessaria in un momento in cui le contraddizioni dell’odierno modello di sviluppo appaiono in tutta la loro forza. 

La parola Hyle, dal greco hyle/ ὕλη, è il nome etimologico del toponimo Sila con il significato di «foresta», «selva», «bosco», ma  anche «materia», «essenza», «sostanza», e il sostantivo ricorre in filosofia da Plotino ad Aristotele. Hyle allude dunque alla doppia accezione  del festival: una rassegna immersa nella natura che, attraverso incontri letterari, reading e performance vuole essere momento di discussione,  riflessione e dibattito.

Tema della seconda edizione sarà palingenesi, dal greco palin/πάλιν «di nuovo» e genesis/γένεσις «generazione», per un’edizione  – come afferma la curatrice – «che vuole riflettere sul momento storico in atto come momento di ripartenza, dove la scienza viene in aiuto per  far fronte all’emergenza sanitaria che da più di un anno attanaglia il mondo intero. Una rinascita, quindi, che si auspica sia sociale, scientifica  e umana e una rigenerazione vista anche nella sua seconda accezione di ristorazione del corpo e dell’animo. Palingenesi, dunque. Il festival  riparte dalla cultura, dall’arte e dal senso di comunità dei piccoli borghi e della Sila calabrese».

IL PROGRAMMA 

Venerdì 6 agosto 

Gli eventi della rassegna si aprono venerdì 6 agosto alle ore 17.30 con lo spettacolo poetico di Franco Arminio, autore e poeta tra  i più amati in Italia, definitosi «paesologo» e la cui attività si spende da anni a favore delle aree interne italiane e contro lo spopolamento. «I  paesi per prima cosa bisogna guardarli, andare a trovarli con un moto di passione. Attraversarli e guardarli».

«I paesi si salvano con gli occhi»,  afferma Arminio in una delle sue poesie più toccanti. A partire dal suo ultimo libro, Lettera a chi non c’era (Bompiani), lo spettacolo unirà  poesie edite e inedite, riflessioni e approfondimenti dello stesso poeta. Una performance letteraria tra rovine, canti e palingenesi, per riflettere  sul valore della rinascita dopo il crollo, della parola dopo il vuoto, della poesia dopo il silenzio. 

Sabato 7 agosto 

Il pomeriggio di sabato 7 agosto si aprirà alle ore 17 con la presentazione del libro Il tempo dell’attesa (Albatros) libro d’esordio  di Giuseppe Meta, in dialogo con Clemente Angotti (Ansa). Quando l’amore è più forte delle avversità, partire non fa paura, e sognare è una  cosa semplice. Il racconto di un’attesa, di una speranza, di una gioia, tra le bellezze della terra calabra di fine ottocento e le avventure di un  viaggio oltreoceano. 

Conclude il pomeriggio del sabato la presentazione alle ore 18 del libro Turbare una stella (Rubbettino) di Francesco  Bevilacqua, in dialogo con lo scrittore Massimiliano Capalbo. Tra spirito e materia, un racconto-viaggio per svelare i legami nascosti e  indissolubili tra il mondo e l’uomo, all’insegna della natura, del cammino, della palingenesi. 

Domenica 8 agosto 

Il pomeriggio di domenica 8 agosto si aprirà alle ore 16 con la presentazione del documentario Le montagne della Sila, a cura  di Ross Earney, Angelo Pascuzzi e Simone Puleo, con Eugenio Attanasio (Cineteca della Calabria) e Carmelo Sanzi (Cultore della Sila).  L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni del Centro Natura.

Un Londinese viaggia nel Sud Italia in Sila e resta affascinato dagli ampi  spazi naturali. Attraverso il racconto delle sue esperienze e le sue riflessioni, attraverso le testimonianze raccolte dagli abitanti del posto, il  documentario è il racconto del rapporto tra l’uomo e la natura e della Calabria, vista con occhi nuovi. 

Il pomeriggio continuerà alle ore 17 con la presentazione del libro La vertigine dell’ombra (Ensemble) di Teresa Murgida, in  dialogo con la scrittrice e giornalista Eliana Iorfida. Luce e ombra, palingenesi di realtà e sospensione del sogno, paesi abbandonati e  quotidianità ritrovata: i nuovi versi della poetessa calabrese. 

Conclude la rassegna la presentazione del libro Il popolo di mezzo (Piemme) di Mimmo Gangemi, in conversazione con la sociologa  e giornalista Carmen Pupo, alle ore 18. La storia di un’emigrazione intensa: dal passato, una storia epica per rivivere il racconto di una  palingenesi: quella in un nuovo mondo, dove il senso di estraneità cedeva il passo a una nuova appartenenza. 

Hyle Garden: spazio ai più piccoli

Spazio anche ai più piccoli con i laboratori della sezione Hyle Garden sabato 7 e domenica 8 alle ore 11. I laboratori, curati dal  festival in collaborazione con le case editrici Coccole Books e Le Pecore Nere, hanno il fine di promuovere la lettura, la creatività e  l’importanza della natura tra i più piccoli.  (rcz)

TAVERNA (CZ) – La seconda edizione dell’Hyle Book Festival

Dal 6 all’8 agosto, a Taverna, è in programma la seconda edizione dell’Hyle Book Festival, promosso dall’Amministrazione Comunale di Taverna con il sostegno economico e il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Sila.

La rassegna, curata da Elena Dardano, nasce con il fine di valorizzare attraverso la letteratura e la multidisciplinarietà, il territorio del Parco Nazionale della Sila e il patrimonio socio-antropologico della Calabria, promuovendo al contempo il rispetto della natura e dell’ambiente, sensibilizzazione necessaria in un momento in cui le contraddizioni dell’odierno modello di sviluppo appaiono in tutta la loro forza.

La parola Hyle, dal greco hyle/ ὕλη, è il nome etimologico del toponimo Sila con il significato di «foresta», «selva», «bosco», ma anche «materia», «essenza», «sostanza», e il sostantivo ricorre in filosofia da Plotino ad Aristotele. Hyle allude dunque alla doppia accezione del festival: una rassegna immersa nella natura che, attraverso incontri letterari, reading e performance vuole essere momento di discussione, riflessione e dibattito.

Tema della seconda edizione sarà palingenesi, dal greco palin/πάλιν «di nuovo» e genesis/γένεσις «generazione», per un’edizione – come afferma la curatrice – «che vuole riflettere sul momento storico in atto come momento di ripartenza, dove la scienza viene in aiuto per far fronte all’emergenza sanitaria che da più di un anno attanaglia il mondo intero. Una rinascita, quindi, che si auspica sia sociale, scientifica e umana e una rigenerazione vista anche nella sua seconda accezione di ristorazione del corpo e dell’animo. Palingenesi, dunque. Il festival riparte dalla cultura, dall’arte e dal senso di comunità dei piccoli borghi e della Sila calabrese».

Spazio anche ai più piccoli con i laboratori della sezione Hyle Garden sabato 7 e domenica 8 alle 11. I laboratori, curati dal festival in collaborazione con le case editrici Coccole Books e Le Pecore Nere, hanno il fine di promuovere la lettura, la creatività e l’importanza della natura tra i più piccoli.

Si parte venerdì 6 agosto Gli eventi della rassegna si aprono venerdì 6 agosto alle 17,30 con lo spettacolo poetico di Franco Arminio, autore e poeta tra i più amati in Italia, definitosi «paesologo» e la cui attività si spende da anni a favore delle aree interne italiane e contro lo spopolamento. «I paesi per prima cosa bisogna guardarli, andare a trovarli con un moto di passione. Attraversarli e guardarli».

Il pomeriggio di sabato 7 agosto si aprirà alle 17 con la presentazione del libro Il tempo dell’attesa (Albatros) di Giuseppe Meta, in dialogo con Clemente Angotti (Ansa). Quando l’amore è più forte delle avversità, partire non fa paura, e sognare è una cosa semplice. Il racconto di un’attesa, di una speranza, di una gioia, tra le bellezze della terra calabra di fine ottocento e le avventure di un viaggio oltreoceano.

Conclude il pomeriggio del sabato la presentazione, alle 18, del libro Turbare una stella (Rubbettino) di Francesco Bevilacqua, in dialogo con lo scrittore Massimiliano Capalbo. Tra spirito e materia, un racconto-viaggio per svelare i legami nascosti e indissolubili tra il mondo e l’uomo, all’insegna della natura, del cammino, della palingenesi.

Il pomeriggio di domenica 8 agosto si aprirà alle 16 con la presentazione del documentario Le montagne della Sila, a cura di Ross Earney, Angelo Pascuzzi e Simone Puleo, con Eugenio Attanasio (Cineteca della Calabria) e Carmelo Sanzi (Cultore della Sila). L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni del Centro Natura. Un Londinese viaggia nel Sud Italia in Sila e resta affascinato dagli ampi spazi naturali. Attraverso il racconto delle sue esperienze e le sue riflessioni, attraverso le testimonianze raccolte dagli abitanti del posto, il documentario è il racconto del rapporto tra l’uomo e la natura e della Calabria, vista con occhi nuovi.

Il pomeriggio continuerà alle 17 con la presentazione del libro La vertigine dell’ombra (Ensemble) di Teresa Murgida, in dialogo con la scrittrice e giornalista Eliana Iorfida. Luce e ombra, palingenesi di realtà e sospensione del sogno, paesi abbandonati e quotidianità ritrovata: i nuovi versi della poetessa calabrese.

Conclude la rassegna la presentazione del libro Il popolo di mezzo (Piemme) di Mimmo Gangemi, in conversazione con la sociologa e giornalista Carmen Pupo, alle 18. La storia di un’emigrazione intensa: dal passato, una storia epica per rivivere il racconto di una palingenesi: quella in un nuovo mondo, dove il senso di estraneità cedeva il passo a una nuova appartenenza. (rcz)