L’OPINIONE / Franco Cimino: La Festa dell’Immacolata, Patrona di Catanzaro e quel piano del Papa

di FRANCO CIMINO – Ma che bella festa dell’Immacolata, quella odierna! Un’aria nuova si è mossa intorno ad essa. E a Lei. Nel Cielo. E dentro le case. E le chiese. Come uno spirito misterioso. Un’anima nuova. Pervasiva. Non invadente. Ché discreta ha aleggiato su di noi. La gente che ieri era visibilmente infelice oggi la si vede più serena.

Un sentimento di pace sembra albergare dentro il cuore, come un bisogno d’Amore. Bisogno di amare. Di essere amati. Un bisogno di un canto diverso. Che è quello che abbiamo ascoltato nelle diverse chiese. Inni festosi alla Madonna, la madre celeste, sì, ma che sempre di più, noi tutti figli di una donna, La rivediamo nel bel volto e nel duro cammino di nostra mamma. Sentiamo uno spirito profondo che infonde speranza e si diffonde nel vissuto quotidiano quale bisogno anche di spiritualità, che si creda o no in Dio. Abbiamo bisogno di guardare oltre ciò che i nostri occhi oggi vedono. Vedere in profondità. Questo abbiamo bisogno. Cercare oltre. Oltre la mondanità ipocrita. Il potere meschino e le ambizioni cattive per raggiungerlo. Oltre le luci delle luminarie e dei negozi. Oltre le nostre tasche vuote. In profondità, dove non ci sia il fuoco delle guerre e le lunghe scie di odio che genera quelle guerre e ogni altro conflitto. Pure quello piccolo del nostro villaggio, dove manca da tempo il cortile, il pianerottolo, il corridoio, lo spiazzo della scuola, il braciere, il campetto sotto casa sterrato o in cemento.

La piccola piazza degli incontri tra amici. Pochi ma conosciuti uno per uno, viso a viso, occhi negli occhi . Abbiamo timore di tutto. Anche timore della cultura del terrore che ci viene imposta come verità del reale, condizione inevitabile del vivere. Tutti chiusi nelle proprie case, una sorta di coprifuoco serale, cui ci spinge la diffidenza verso l’altro. Chiunque egli sia, se mostra povertà, la condizione che più temiamo ci appartenga già, è il diverso. Da temere. Da allontanare. Questo spirito nuovo, dallo smarrimento collettivo, fa emergere anche un timore diverso, più consapevole di poter essere modificato. Quello di non essere stati buoni padri, una santa famiglia, genitori educanti. Questa società soffre di orfananza. Mancano sempre più punti di riferimento sia ideali che etici. Soffre, questa società del mondo globale, dell’assenza del padre. E del principio di autorità che egli incarna.

Lo spirito nuovo che ci conduce nella spiritualità più profonda sembra aver creato un bisogno nuovo : se non siamo riusciti a essere buoni genitori, allora si ritorni, almeno per poco tempo, a essere figli. La festa di oggi, di Maria Immacolata, madre dell’umanità, ci porta questo desiderio, che va ben oltre la nostalgia. A Catanzaro lo abbiamo vissuto con più forza.

L’Immacolata è la festa della Città. Forse, la più importante. Essa è storia vera, oggi riprodotta in sintesi dal documento notarile letto in Basilica dal notaio, chiamato a rinnovare il patto d’Amore tra la Città e la Madonna, a cui si porta larga devozione popolare ininterrotta per quattro secoli. Si spera che l’Immacolata continui a salvare Catanzaro da ogni grave avversità, come, si dice sia avvenuto nel 1641 nel corso della peste. Forse, l’ha salvata anche mesi fa dal forte terremoto che l’ha colpita e dall’ultimo alluvione, di sabato scorso, che ovunque ha fatto più danni, anche irreparabili, che da noi. La Basilica è tornata a riempirsi tutta. C’era la gente e le autorità più attese. Ha commosso tutti la modifica introdotta nella cerimonia.

Non ricordo se in passato era come l’abbiamo vista oggi. Non ho avuto tempo di studiarmi storicamente il fatto. Però, è stato bello, che il Vescovo andasse incontro al Sindaco, fuori dalla chiesa e che insieme entrassero, scortati dagli stendardi e dai gonfaloni, da sacerdoti e assessori, in Basilica. È un gesto, questo, che va oltre la ritualità e la simbologia rapida. Fa riflettere, pensare nel profondo. Una cosa su tutte, che per operare insieme, Chiesa e Comune, per il bene della Comunità, per la rinascita del territorio, la sua salvaguardia, la costruzione di ricchezza autentica equamente divisa tra i suoi produttore e quanti non hanno nulla se non il carico dei propri bisogni e delle proprie debolezze, l’incontro deve avvenire sul campo.

Laddove c’è la gente tutta. I, giovani, soprattuto, che non vanno in chiesa e che si negano alla politica. E i sempre più numerosi vecchi che, in un luogo privo dei servizi più essenziali, si trovano lontani da tutto. La strada, è il campo più adatto. Qui può nascere, stimolata da quanti con maggiore autorevolezza sono stimolatori delle sensibilità, una nuova coscienza. Prima civile e, poi, politica. Una coscienza individuale e collettiva capace anche di creare nuova classe dirigente, intelligente, colta, raffinata. Preparata. Onesta. E una Catanzaro bella. Più bella di quanto già non lo sia, per me la più bella del mondo.

Il Vescovo e il Sindaco, sembrano avere una buona intesa anche umana. Cambiare si può. Ma la Politica e la Chiesa, devono essere più coraggiose. E più coerenti rispetto ai valori professati e agli impegni assunti. Dovrebbero essere un po’ imitatori di Francesco, il Papa, per i cattolici e gli uomini di fede, l’uomo, per tutti gli altri, laici e non credenti, dallo spiccato carisma, che, nel vuoto di autorità di cui ho detto sopra, sta esercitando, solitario e stanco, il ruolo di leader di questo mondo incendiato. Oggi, a Roma, in piazza di Spagna, davanti alla statua dell’Immacolata, ha compiuto un gesto altamente rivoluzionario.

Ha pianto, mentre pronunciava le seguenti parole: “Avrei voluto portarti oggi il ringraziamento del popolo ucraino.” L’uomo di fede che rimprovera il Suo Dio e resta incredulo davanti alla richiesta inascoltata. L’uomo semplice, umile e combattente, il cercatore di pace e della bellezza dell’uomo, che piange di acuto dolore per queste guerre, armate di fuochi e di miseria indotta, di uccisioni nei campo di battaglia e nei mari, di soldati senza divise e di naviganti senza bussola, specialmente bambini. E donne, madri addolorate che cercano di salvare i propri figli. Come fa, apparentemente anche senza i risultati sempre desiderati, la Madonna. Maria Immacolata. Per noi la mamma, la Matrona di Catanzaro. (fc)

CATANZARO – Fervono i preparativi per la Festa dell’Immacolata

Catanzaro si appresta a celebrare la sua Santa Patrona, l’Immacolata, con una serie di celebrazioni che prenderanno il via il 28 novembre per concludersi il 15 dicembre nella Basilica Santuario “Maria SS. Immacolata” di Catanzaro, dove potranno accedervi 120 persone.

L’8 dicembre, il sindaco Sergio Abramo, accenderà il sacro cero l’8 dicembre 2021 nel corso della celebrazione dedicata all’Immacolata nella Basilica. Un evento a cui i catanzaresi sono particolarmente legati ormai da secoli.

«Il prossimo 8 Dicembre – afferma il Commissario della Reale Arciconfraternita dell’Immacolata Michele Trapasso – si rinnova nella Basilica dell’Immacolata “l’atto d’amore” della città di Catanzaro alla Regina della Pace. Ancora una volta Immacolata Signora vogliamo amarti e imitarti, contemplando lo splendore della Tua eccelsa santità. In questo “particolare” momento della nostra vita cittadina, dove non mancano i momenti di angoscia, delusione, tristezza, sappiamo che da soli non andiamo da nessuna parte».

«Solo con Te, solo con il Tuo amore – ha aggiunto – apriamo gli occhi a nuove speranze e con il Tuo abbraccio alla nostra miseria si riapre il nostro cuore perché dobbiamo agire per cambiare in meglio. Dobbiamo avere obiettivi stimolanti che attivino più fiducia e migliorare la realtà. Solo insieme si migliora e ci si salva, quando incontrando il tu e diventiamo noi. Dobbiamo ritrovare l’audacia di stare gli uni accanto agli altri, risentirci vicini, di non indietreggiare davanti alla vita e accendere l’entusiasmo smarrito».

«Per la nostra città, sei Tu o Madre Santa – ha proseguito – il punto di riferimento, la stella polare, la nostra speranza di vivere in questo mondo più santamente e in maniera rispondente ai disegni di Dio e alla sua divina volontà. Soprattutto in questo momento storico per il mondo, ma anche per la nostra Catanzaro, c’è bisogno di fare il bene. Noi cristiani siamo davvero chiamati a dare questo contributo indispensabile per il mondo, ma anche per la nostra città, il contributo di chi sa fare il bene anche quando nessuno vede, anche quando sembra che facendo il bene si sia meno furbi degli altri, mentre è vero il contrario e la saggezza più grande di tutti per il bene qui su tutta la terra e per il bene della gioia eterna nel cielo».

«Noi – conclude il Commissario della Reale Arciconfraternita Michele Trapasso – Ti invochiamo perché fiorisca in noi il dono della pace, del perdono e della preghiera».

Ecco il programma: 28 Novembre, ore 17,00: recita del Santo Rosario – ore 17,30: S. Messa ed esposizione della statua dell’Immacolata alla venerazione dei fedeli. Novena animata dal coro “L. De Santis”, diretto dal Maestro Amedeo Lobello(29 Novembre – 7 Dicembre) ore 5,30 17,00 Recita del Santo Rosario. SS. Messe ore: 6,00 – 7,45 – 17,30.

Data 29 Novembre “Madre di Dio”, celebra Don Luciano Palumbo; 30 Madre Immacolata, celebra Don Leo Greco; 1 Dicembre Madre della Chiesa, celebra Mons. Franco Isabello; 2 Tempio dello Spirito Santo, celebra Don Lino Tiriolo; 3 Porta del Cielo, celebra Don Pasquale Gentile; 4 Salute degli infermi, celebra Don Sergio Iacopetta, Rettore della Basilica; 5 Aiuto dei Cristiani, celebra Don Antonio Ranieri; 6 Vergine degna di Lode, celebra Don Maurizio Franconiere; 7 Dicembre, Regina concepita senza peccato, celebra Mons. Andrea Perrelli (in suffragio dei Vescovi e Sacerdoti defunti).

8 Dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine: ore 5 Santa Messa dell’Aurora animata dal coro “L. De Santis” e diretta dal maestro Amedeo Lobello; ore 8,15 e ore 9,30 Santa Messa. Ore 11 Solenne Pontificale presieduto da Sua Eccellenza Rev.Ma Mons. Angelo Raffaele Panzetta, Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, animata dal coro diretto dal maestro Amedeo Lobello; Offerta del Cero Votivo (1641) all’Immacolata da parte dell’Ill.Mo Sing. Sindaco Sergio Abramo e dell’On. Giunta. Benedizione dei nuovi membri dell’Arciconfraternita. Ore 13 Distribuzione del pranzo alle famiglie più bisognose con modalità d’asporto. Ore 17,30 Santa Messa animata dal coro parrocchiale. Dal 9 all’11 dicembre Catechesi Mariana ore 18,15; il 15 Dicembre chiusura festeggiamenti. Sante Messe ore 7,45 ore 17,30. Dopo la Messa Vespertina: Discesa del Simulacro e processione per le navate della Basilica con la statua della Madonna.