Mare Pulito, domani la conferenza di Occhiuto e del direttore della Stazione Zoologica “A. Dhorn” Greco

Domani mattina, alle 9.30, al Porto di Vibo Valentia, è in programma la conferenza stampa del presidente della Regione, Roberto Occhiuto e del direttore direttore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco, in cui illustreranno le attività già svolte nell’ambito del protocollo sulla depurazione e i mari calabresi, e le prossime iniziative. (rvv)

L’Associazione Mare Pulito ha incontrato la presidente della Provincia di Cosenza Succurro

Si è discusso del protocollo d’intesa sottoscritto, nel dicembre 2021, dalla Provincia di Cosenza, dai 21 Comuni della costa tirrenica Cosentina, dall’Arpacal e dall’Associazione Mare Pulito, nell’incontro svoltosi tra una delegazione di Mare Pulito e la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro.

La Presidente Succurro ha manifestato il pieno interesse per le attività svolte e i risultati raggiunti dall’Associazione; altresì, ha espresso la ferma intenzione di attuare il Protocollo e di rispettare le scadenze ivi previste, prima fra tutte quella della predisposizione del portale web sul quale verranno pubblicati tutti i riferimenti agli impianti pubblici di depurazione, le analisi agli scarichi di ogni impianto, i reports sui rifiuti prodotti dalla depurazione, i costi energetici degli impianti, le analisi delle acque di balneazione, gli stati di avanzamento dei progetti di realizzazione e/o potenziamento degli impianti di depurazione e delle reti fognarie di ogni comune, nonché i reports sugli scarichi abusivi individuati.

A tal fine, la presidente ha confermato all’Associazione Mare Pulito di aver già rinvenuto i fondi per la realizzazione del portale. Sarà, inoltre, onere della Provincia sollecitare i comuni costieri al rispetto delle scadenze previste nel protocollo, nonché all’invio di ogni informazione e documentazione necessaria per come previsto. 

Oltre a ciò, la Presidente si è impegnata a proseguire sulla via di piena sinergia e costante collaborazione con l’Associazione Mare Pulito, così da poter realizzare progetti importanti per la tutela del mare e dell’ambiente. 

«Da parte sua – si legge in una nota di Mare Pulito – l’Associazione ha accolto con grande favore la disponibilità della Presidente Succurro e auspica che, da questa cooperazione, possano derivarne finalmente risultati concreti per il tirreno cosentino. Mare Pulito continuerà a svolgere la propria attività di monitoraggio del territorio, tramite la sua rete di referenti, grazie alla quale comunica tempestivamente alle singole istituzioni le eventuali criticità di volta in volta riscontrate; l’Associazione continuerà, altresì, con la propria attività di sensibilizzazione sul tema del rispetto dell’ambiente». (rcs)

Russo (Cisl): Serve un Cis “Mare Pulito”

Il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ha espresso soddisfazione per l’operazione Deep, e ha lanciato un appello al Governo centrale, alla Regione e ai Sindaci «per la costituzione di un Cis “Mare Pulito”, un Contratto Istituzionale di Sviluppo che permetta di agire in una visione strategica di programmazione, per realizzare progetti collegati che dotino i nostri territori delle infrastrutture necessarie».

«Si tratta, lo sottolineiamo ancora una volta di fronte ad una inspiegabile sordità istituzionale – è stato spiegato – di uno strumento utile a far convergere le esigenze del territorio e le opportunità di crescita, dunque quanto mai necessario per l’ambiente, per la salute e per il turismo, per affrontare in maniera coordinata e definitiva le criticità che mettono a rischio la fruizione piena degli 800 km di coste calabresi; uno strumento la cui attuazione produrrebbe una ricaduta occupazionale molto significativa distribuita in tutti i Comuni, per una regione che chiede lavoro e non assistenzialismo».

«Quello dell’ambiente – ha aggiunto il segretario generale della CISL regionale – è in Calabria un tema delicato che tocca anche la necessità della costruzione, in tutto il nostro territorio, del ciclo integrato dei rifiuti: alla cattiva gestione, infatti, si aggiunge il rischio concreto delle infiltrazioni della criminalità. L’economia circolare e la valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti sono una delle priorità del PNRR, che prevede investimenti aggiuntivi pari a 1,5 miliardi per l’adeguamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi impianti, in particolare al Sud, per la chiusura appunto del ciclo dei rifiuti e per il potenziamento della raccolta differenziata».

«Sono – ha concluso Tonino Russo – problemi aperti che richiedono risposte decise e urgenti perché non basta la repressione dei reati ambientali, ma occorre anche prevenirli, con gli strumenti giusti». (rcz)

 

Mare Pulito incontra il Rotary Club Cosenza Nord per “Fatti, Idee, Futuro”

L’Associazione Mare Pulito ha partecipato al caminetto organizzato dal Rotary Cosenza Nord dal titolo Mare Pulito: fatti, idee, futuro. L’evento è stato organizzato «al fine di affrontare le criticità che interessano il nostro mare e condividerne gli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione», ha spiegato il presidente Rotary Fedele Vivacqua.

«Il Rotary – ha concluso – è da sempre impegnato a sostenere le attività che rafforzano la conservazione e la tutela delle risorse naturali, a promuovere la sostenibilità ecologica e a favorire l’armonia tra le comunità e l’ambiente. È nostro dovere accogliere soluzioni locali e stimolare l’innovazione, nel tentativo di affrontare le cause e ridurre gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale».

Presente il presidente dell’Associazione, Alessandro Ruvio, che ha illustrato le attività messe in campo finora dall’Associazione: sensibilizzazione e informazione puntuale e trasparente nei confronti della cittadinanza, monitoraggio delle acque e mappatura satellitare di tutti gli impianti di depurazione, creazione di una rete di referenti costantemente presenti sul territorio, convegni, eventi e dibattiti informativi, completa collaborazione con le istituzioni sul territorio attraverso anche la stipula di un protocollo d’intesa che coinvolge sindaci, Provincia e Arpacal.

Infine ha esposto la pianificazione dei progetti futuri, tra i quali, il potenziamento del “Bollino Mare Pulito” – un’apposita certificazione conferita agli esercizi che operano nel rispetto di criteri che riducono l’impatto sull’ecosistema – e l’attività di sensibilizzazione ambientale e formazione per le nuove generazioni nelle scuole.

«Questo evento, ha permesso di inquadrare un ampio e comune interesse sul tema della tutela del mare e dell’ambiente. Esprimendo profonda gratitudine al Rotary Club Cosenza Nord per la grande attenzione riservata al nostro lavoro, auspichiamo che questa unione di intenti possa in futuro esprimersi attraverso obiettivi condivisi, che portino al recupero e alla cura del territorio che ci circonda», ha concluso il presidente di Mare Pulito.

Ha concluso i lavori il Governatore A.R. 2021-22 Fernando Amendola, il quale si è favorevolmente espresso nei confronti del Progetto “Mare Pulito” e dell’iniziativa del Club nel divulgare i contenuti e i risultati.  (rcs)

Ambiente e turismo, Mare Pulito sigla protocollo con lo Skal International Calabria

Un importante protocollo s’intesa p stato sottoscritto tra l’Associazione Mare Pulito e lo Skal International Calabria, con l’obiettivo di occuparsi, entrambe, dell’imprescindibile legame tra l’ambiente e la promozione turistica, con particolare riferimento alle problematiche collegate all’inquinamento del mare e delle coste.

Il protocollo, firmato da dai presidenti Francesco GentileAlessandro Ruvio, prevede di far convergere in un obiettivo condiviso la pianificazione dell’attività di promozione turistica, promossa dallo Skal, col progetto Bollino Mare Pulito, portato avanti dall’associazione Mare Pulito, e mirato, attraverso il rilascio di una certificazione gratuita, a ridurre l’inquinamento ambientale e a migliorare la qualità delle acque marittime.

Tale progetto si rivolge a tutte le attività e imprese turistiche che, operando nel rispetto dell’ambiente, si rivelano virtuose. Nella fattispecie, i requisiti richiesti per ottenere la certificazione gratuita, ovvero il “Bollino Mare Pulito”, prevedono l’essere in possesso di regolare allaccio alla rete fognaria comunale, corretto smaltimento degli oli esausti, utilizzo di detersivi e prodotti quasi del tutto biodegradabili, messa al bando della plastica usa e getta non biodegradabile né riciclabile, attuazione di una corretta gestione dei rifiuti.

L’accordo tra le due associazioni contribuirà indiscutibilmente ad una migliore qualità di vita dei residenti e garantirà maggiore visibilità alle attività e alle imprese turistiche sensibili alle tematiche ambientali e desiderose di opporsi alle problematiche che ostacolano la tutela della salute pubblica e la valorizzazione dell’ambiente, in particolar modo delle coste e del mare, oggetto principale dell’attrazione turistica della Regione Calabria.  (rcs)

IL “MARE PULITO” IN CALABRIA È POSSIBILE
NON SIA UN PRIVILEGIO, BENSÍ UN DIRITTO

Pensare e parlare di un Mare Pulito in Calabria non deve essere un sogno, ma una realtà concreta e realizzabile se si iniziano ad affrontare i problemi e a trovare le soluzioni più adeguate. D’altronde, il mare pulito non dev’essere un privilegio, ma un diritto come suggerisce il titolo dell’importante convegno svoltosi all’Istituto Nautico di Pizzo, che ha visto riunirsi istituzioni, sindaci e associazioni.

Un convegno, a cui sono intervenuti il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il direttore dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, i Procuratori della Repubblica di Vibo Valentia, dott. Camillo Falvo, e di Lamezia Terme, dott. Salvatore Curcio, nonché del Sottosegretario per il Sud, Dalila Nesci.

Un tema, quello del mare pulito, talmente tanto importante che il Governatore Occhiuto, nel suo intervento, ha spiegato essere stato affrontato subito dopo il suo insediamento, «e non a giugno come si è sempre fatto nella nostra Regione – stipulando una convenzione con un importante istituto che ha competenze specifiche sulla salute del mare (Stazione Zoologica Anton Dhron ndr)».

«Deve essere realizzata una governance per la gestione dei depuratori, anche di quelli privati e tutti devono essere sottoposti ai controlli» ha detto ancora Occhiuto, evidenziando come sia molto importante «il contributo che può dare l’Autorità giudiziaria per l’attività di contrasto ai fenomeni illegali. Non bisogna lasciare soli i procuratori della Repubblica – oggi sono qui presenti Camillo Falvo, procuratore capo di Vibo Valentia, e Salvatore Curcio, procuratore capo di Lamezia Terme – a vigilare sulla depurazione, ma ci deve essere il concorso di tutte le istituzioni».

«Noi dobbiamo fare il nostro – ha proseguito – e, come Regione, siamo ora impegnati a intervenire sui depuratori che sono tarati ad esempio sulla popolazione invernale, più che sulla quella estiva. Siamo impegnati anche ad accelerare i lavori di collettamento. Ci sono tanti Comuni che hanno edifici o abitazioni non collettati agli impianti di depurazione. Ci sono delle procedure di infrazione per questo, e la Regione deve fare il suo dovere».

«È importante – ha concluso – risolvere i problemi per tempo. Purtroppo spesso ci si occupa dei problemi del mare pulito quando è troppo tardi. Ecco, io vorrei che già per i mesi di giugno o luglio di quest’anno, e ancor di più nell’anno successivo, si potessero vedere i risultati del mio governo regionale».

Problemi che, per il presidente Occhiuto, si potrebbero risolvere se Regione, organi di controllo e Arpacal lavorano insieme. In particolare, «l’Arpacal può svolgere una funzione chiave – ha spiegato Occhiuto – e deve essere posta nelle condizioni di realizzare la sua missione, ma rispetto al tema del mare pulito è importante che lavorino insieme all’Arpacal, con grande impegno, le direzioni dei Dipartimenti della Regione e i soggetti deputati al controllo dello smaltimento e al controllo della depurazione delle acque».

La sottosegretaria per il Sud, ha evidenziato come «gli stanziamenti per garantire un mare pulito ci sono, ora gli Enti locali devono investire sul personale necessario per valorizzare questa nostra straordinaria risorsa».

«Alle risorse del Pnrr – ha aggiunto Nesci – si aggiungono i 600 milioni di euro previsti da un bando del Ministero della Transizione Ecologica per la depurazione. La pubblica amministrazione a livello regionale – ha aggiunto – deve ricercare le professionalità che occorrono per salvaguardare la salute del mare e dell’ambiente, anche riqualificando il personale interno».

«Abbiamo messo in campo – ha illustrato – dei bandi per tecnici ed esperti a favore dei Comuni, che potranno coadiuvare il lavoro di attuazione previsto dal Pnrr, e un Fondo per la progettualità a beneficio dei piccoli centri sotto i 30mila abitanti. Dobbiamo ricordare che costa molto di più pagare le sanzioni relative alle infrazioni europee che investire nella depurazione. Gli enti possono contare anche sul lavoro del Commissario unico per la depurazione, Maurizio Giugni, che può essere coinvolto nei tavoli tecnici e istituzionali».

«Il sistema Paese si è mosso per garantire fondi e strumenti necessari a contrastare l’inquinamento del mare, ora serve l’impegno di tutti. È solo con il contributo di ciascun attore coinvolto che riusciremo a dare le risposte che i cittadini aspettano, serve la massima sinergia tra autorità e istituzioni – ha concluso Nesci – per salvaguardare l’ambiente e in particolare il nostro mare»

Il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, nel corso del convegno, ha evidenziato come «le criticità del mare calabrese, e anche il tratto che interessa la provincia di Vibo Valentia, sono ataviche: il forte carico antropico presente sulla costa, sia in termini di urbanizzazione e sia di attività agro-industriali, incide sulla qualità del mare anche a causa della scarsa presenza e funzionalità degli impianti di depurazione».

«E la nostra Agenzia, a vari livelli istituzionali e nel rispetto delle competenze dei diversi soggetti territoriali, lo ha spesso rilevato» ha aggiunto.

«Il compito dell’agenzia ambientale – ha dichiarato Pappaterra – oltre a svolgere le attività che le sono state assegnate dalla normativa, si è sempre contraddistinto per una pronta disponibilità a collaborare con tutti i soggetti presenti sul territorio, anche forze dell’ordine e magistratura, per individuare le cause e le possibili soluzioni al problema. Io sono qui non solo per confermare la nostra linea di condotta, ma anche per ribadire la grande professionalità dei nostri tecnici che operano sul territorio».

«La nostra agenzia – ha proseguito il direttore generale dell’Arpacal – è nata nel 1999 con compiti di monitoraggio e controllo di tutte le matrici ambientali e dal 2016 è parte integrante del Sistema Nazionale  di Protezione Ambientale a seguito dell’approvazione all’unanimità da parte del Parlamento della legge 132 che rappresenta il meccanismo di raccordo tecnico-scientifico tra Stato e Regioni per il governo dell’ambiente del nostro Paese».

In merito alle iniziative di sensibilizzazione alle criticità ambientali, che recentemente hanno contraddistinto il vibonese, Pappaterra ha ricostruito le tappe del suo incontro con il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, dott. Camillo Falvo.

«Agli inizi del mese di settembre scorso il procuratore Falvo lanciò la sfida sul mare inquinato basata sulla motivazione che il problema va affrontato oggi e non a luglio in piena emergenza, definendola la sfida più importante per il futuro della nostra regione. Condividendone pienamente il pensiero, ho scritto una nota al dott. Falvo e l’ho incontrato qualche giorno dopo in procura a Vibo per rappresentargli le attività che l’Arpacal svolge su questo terreno».

«D’altronde – ha spiegato – non potevo esimermi dal farlo, considerato che oltre la metà delle nostre attività ispettive sono di supporto agli organi di polizia giudiziaria ed alla stessa autorità giudiziaria, mediante sopralluoghi ed ispezioni, campionamenti e misure con  analisi di laboratorio e relazioni tecniche successive alle attività di campo».

Sulla collaborazione con la Regione Calabria, Pappaterra ha tracciato un bilancio positivo degli ultimi due anni.

«Dalla Cittadella – ha dichiarato – hanno toccato con mano quanto era noto ai tecnici di settore, ossia che l’Arpacal è un soggetto tecnico concreto e professionale sul quale, appunto, poter fare affidamento. Ad esempio per la Direttiva Nitrati. Da due anni, per evitare che la nostra regione fosse suscettibile di infrazione comunitaria (Direttiva 91)  l’Agenzia sta fornendo un supporto importante nel campionamento delle acque superficiali interne per la determinazione dei nitrati».

«Ed è sulla base di questa pronta disponibilità – ha detto ancora – efficacia e dell’alto livello professionale dimostrato  che la Regione , dopo 20 anni in cui si era sempre rivolta all’esterno, per la prima volta ha deciso di affidare all’Arpacal il Piano regionale di Tutela delle Acque attraverso una Convenzione che vale oltre due milioni di euro, finalizzata all’espletamento di attività di censimento e monitoraggio di tutti i corpi idrici regionali e del loro stato di qualità. Oppure ancora, grazie ad un finanziamento “ad hoc” della regione di 550.000 euro, sono in corso i lavori per l’installazione di campionatori automatici su 70 depuratori della fascia costiera calabrese che valuteranno la funzionalità degli impianti con prelievi  in automatico delle acque in uscita che verranno analizzate in laboratorio».

Ma anche l’uso delle nuove tecnologie è un tratto distintivo dell’azione dell’Arpacal di cui la Regione sta usufruendo.

«Abbiamo iniziato una attività di indagine attraverso i droni, finalizzata ad individuare tramite camera termica e fotocamera ad alta risoluzione, la presenza di sversamenti illeciti di liquami in alveo e di rifiuti abbandonati. Il Mesima, per esempio ma anche l’Oliva ed il Budello, non può continuare ad immettere nel Tirreno le sue acque malsane. Una situazione irrisolta. Nessun intervento è stato fatto per scongiurare l’inquinamento marino oltre che per tutelare lo stesso fiume magari istituendo una Riserva Naturale per come richiesto dal mondo associativo».

Ed intanto, per l’anno 2021 Arpacal ha regolarmente effettuato la campagna di balneazione con analisi di alcuni parametri microbiologici voluti dal Ministero della Salute, individuando in classe eccellente 552 punti su 649, quindi circa l’85%. (rvv)

Firmato il Protocollo d’intesa per la Salvaguardia e la Tutela del Mare

È stata una giornata importante per il Tirreno Cosentino, con la firma del protocollo per la Salvaguardia e la tutela del mare, tra i 21 Comuni aderenti e la Provincia di Cosenza, l’Arpacal e i rappresentanti dell’Associazione Mare Pulito.

Nello specifico, i comuni del Tirreno cosentino aderenti sono: San Nicola Arcella, Bonifati, San Lucido, Belmonte Calabro, Falconara Albanese, Guardia Piemontese, Sangineto, Cetraro, Longobardi, Fuscaldo, Grisolia, Amantea, Paola, Santa Maria del Cedro, Acquappesa, Tortora, Diamante, Scalea, Fiumefreddo Bruzio, Belvedere Marittimo e Praia a Mare. L’adesione di questi ultimi due è pervenuta nei giorni immediatamente antecedenti la data del 3 dicembre.

«È una giornata importante per il Tirreno cosentino e oggi si conclude un lavoro iniziato qualche mese fa. Ringrazio, e non sono ringraziamenti di circostanza, l’Associazione Mare Pulito che ha sollecitato tutti noi ad affrontare il problema inquinamento della nostra costa, da Tortora ad Amantea, con un diverso metodo. Ci sono stati incontri, dialoghi, discussioni e alla fine abbiamo trovato un punto di incontro; ognuno di noi ha trovato il modo con cui contribuire per affrontare, secondo i giusti metodi, il problema della depurazione» ha detto il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.

«Essere qui, nel mese di Dicembre, è importante perché si vuole affrontare il problema non a ridosso della stagione estiva» ha aggiunto.

«Ringrazio il Presidente della Provincia che ha fortemente voluto l’attivazione del Protocollo d’intesa per la Salvaguardia e la Tutela del mare a cui abbiamo aderito come Agenzia Regionale Protezione Ambientale Calabria – ha detto il Direttore Generale di Arpacal, Domenico Pappaterra –. Aderiamo con i compiti che già svolgiamo riservandoci il segreto istituzionale che copre le attività di indagine dell’Agenzia».

«La costa tirrenica – ha aggiunto – è fra le zone più colpite dal fenomeno della mala depurazione ma ci sono segnali importanti provenienti da tutta la Regione per affrontarla. Occuparsene a Dicembre è fra questi, così come il monitoraggio dei corsi d’acqua che collegano l’entroterra e la costa».

«Vogliamo ringraziare – dice il Presidente dell’Associazione Mare Pulito, Alessandro Ruvio – innanzitutto il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci, per aver sposato fin da subito l’idea di questo Protocollo di intesa, per la tutela e la salvaguardia del mare e per averlo coordinato egregiamente portandolo a compimento con questa giornata».

«Ringraziamo altresì tutte le figure istituzionali coinvolte, i sindaci e l’Arpacal per averlo sottoscritto – ha aggiunto – dimostrando così un interesse univoco, deciso e determinato alla risoluzione di una problematica che affligge il nostro amato mare, ormai da troppo tempo. Noi di Mare Pulito siamo entusiasti del risultato raggiunto, dopo un anno di lavoro, costante e determinato, finalizzato alla concretizzazione di un percorso virtuoso, per il bene della nostra Regione che deve necessariamente ritornare allo splendore di un tempo».

«Siamo qui oggi – ha proseguito – con spirito di condivisione e di unione per garantire atti concreti alle migliaia di cittadini che ogni anno si ritrovano a non poter godere del mare, risorsa per noi inestimabile e per contribuire con la tutela del mare allo sviluppo turistico che una regione così ricca di potenzialità e bellezza merita. È importante e necessario riuscire a far rete e iniziare ad attuare soluzioni definitive. Noi di Mare Pulito abbiamo uno slogan: Uniti, Possiamo. Oggi siamo uniti, veramente: sindaci, provincia, regione e cittadini». (rcs)

Il 27 novembre la firma ufficiale del Protocollo per la Salvaguardia e la Tutela del Mare

È una data importante quella del 27 novembre, giorno in cui sarà firmato, ufficialmente, il Protocollo d’intesa per la Salvaguardia e la Tutela del Mare, già sottoscritto da 19 dei 21 Comuni del Tirreno Cosentino a cui era stato sottosposto dall’Associazione Mare Pulito.

La data è stata stabilita a seguito dell’incontro, nella Sala Giunta della Provincia di Cosenza, tra il presidente e il vicepresidente dell’Associazione Mare Pulito, Alessandro Ruvio e Giuseppe Dattilo, il direttore generale dell’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’ambiente della Calabria), Domenico Pappaterra, e il presidente della Provincia, Franco Iacucci.

Tale Protocollo prevede che le amministrazioni comunali coinvolte condividano le informazioni circa: la propria rete fognaria; lo stato dei lavori di nuovi impianti di depurazione, laddove previsti; i rifiuti prodotti dalla gestione degli impianti; i costi energetici del sistema fognario/depurativo; oltre all’individuazione di eventuali scarichi abusivi.

La Provincia avrà un ruolo di coordinamento e provvederà ad istituire un apposito portale istituzionale online su cui saranno pubblicate, nella piena trasparenza, tutte le informazioni circa gli ambiti sopracitati.

«A seguito degli incontri organizzati nei mesi scorsi dai ragazzi dell’associazione “Mare Pulito” è emersa la volontà – ha sottolineato il presidente della Provincia Franco Iacucci – di fare rete tra tutti i soggetti interessati, primi fra tutti i Comuni, con un’azione precisa, unitaria e coordinata al fine di contrastare il fenomeno dell’inquinamento marino».

«Da qui nasce l’idea del Protocollo – ha spiegato – em come Provincia, anche se la questione non è di nostra stretta competenza, abbiamo deciso di mettere in campo un sistema di controllo integrato che possa utilizzare le sinergie derivanti dalla convergenza di diversificate professionalità e specializzazioni. E oggi finalmente siamo arrivati alla data ufficiale della firma del Protocollo con l’obiettivo di individuare e identificare scarichi abusivi e ogni azione illegale che possa essere causa d’inquinamento».  

«È certamente una lodevole iniziativa – ha dichiarato a proposito il direttore generale dell’Arpacal Domenico Pappaterra – perché coinvolge la Provincia di Cosenza, le amministrazioni locali e l’associazionismo sul territorio. Ho affidato al Direttore Scientifico il compito di interloquire con i tecnici della Provincia di Cosenza per definire i confini operativi ed istituzionali della diretta partecipazione dell’agenzia, stante i particolari compiti di controllo ed ispettivi svolti molto di frequente per conto delle Procure che in alcuni ambiti territoriali hanno costituito vere e proprie Task Force sulla problematica dell’inquinamento. Ho voluto anche far presente che essendo l’Arpacal un Ente Strumentale della Regione, è doveroso informare preventivamente il Dipartimento Ambiente di questo eventuale coinvolgimento».

L’Associazione Mare Pulito «esprime piena soddisfazione e non nasconde l’emozione di essere, finalmente, ad un passo dalla concretezza di un anno di lavoro. Un lavoro reso sempre alla comunità dei cittadini calabresi e di coloro che scelgono le nostre coste per le loro vacanze nonché a tutti gli operatori turistici che si impegnano per rendere la nostra Regione una top destination fra le mete turistiche italiane. Un lavoro che non finisce qui ma continuerà con il costante monitoraggio dello stato di salute del nostro mare».

Fra i comuni che hanno già sottoscritto il Protocollo d’Intesa: San Nicola Arcella, Bonifati, San Lucido, Belmonte Calabro, Falconara Albanese, Guardia Piemontese, Sangineto, Cetraro, Longobardi, Fuscaldo, Grisolia, Amantea, Paola, Santa Maria del Cedro, Acquappesa, Tortora, Diamante, Scalea, Fiumefreddo Bruzio.

All’appello mancano i comuni di Belvedere Marittimo, che al momento è retto dal Commissario prefettizio, dott.ssa Regina Antonella Bardari, e il comune di Praia a Mare con il cui sindaco, Antonio Praticò, continua il dialogo per arrivare alla firma del Protocollo, ancora non pervenuta. (rcs)

 

I candidati alla Regione si confrontano con ‘Mare Pulito’ su come “Salvare il Tirreno Cosentino”

Salvare il Tirreno Cosentino. È stato questo il focus dell’incontro, promosso dall’Associazione Mare Pulito e che ha visto la partecipazione dei candidati alle regionali Nicola Irto (PD), Luigi De MagistrisCarlo Tansi (Lista Civica).

Presenti, all’incontro, presentato da Alessandro Ruvio e coadiuvato da Andrea Caputo, rispettivamente presidente e segretario dell’associazione Mare Pulito, anche il consigliere regionale di Forza ItaliaAntonio De Caprio, l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio e il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci

Si tratta del secondo dibattito organizzato da Mare Pulito. Il precedente, quello che si è tenuto il mese scorso e che ha visto protagonisti i 21 sindaci della costa tirrenica cosentina, ha già portato a un primo importante risultato, ossia: la stesura di un protocollo di intesa (il primo di questo tipo), realizzato dalla Provincia di Cosenza e supervisionato da Mare Pulito, mirato a coordinare un lavoro congiunto tra tutti i comuni della costa, sul tema dell’inquinamento marittimo. Protocollo che anche l’assessore De Caprio ha in qualche modo fatto suo, inviando a sindaci, Capitaneria di porto, ArpaCal, prefetti e Forestale, una mail che ne ricalca gli intenti e gli obiettivi.

Un dibattito sicuramente spinoso che, a ridosso della stagione estiva e in periodo di campagna elettorale, poteva trasformarsi in una delle solite passerelle politiche. Ma così non è stato. Un dialogo, a volte elettrico, altre volte disteso, ma caratterizzato da confronto, ascolto e proposte costruttive, sia a lungo termine che immediate, nella consapevolezza che la soluzione definitiva all’inquinamento marittimo non potrà certo avvenire in tempi brevi.

Ad ogni modo, e questo è l’importante risultato scaturito dal nuovo dibattito, il presidente Iacucci e l’assessore De Caprio hanno deciso di organizzare un incontro in Regione per il prossimo mercoledì, al fine di discutere del protocollo d’intesa lanciato da Mare Pulito e chiarire come mai gli investimenti programmati sul Tirreno cosentino che riguardano la depurazione, nella maggior parte dei casi sono ancora fermi; tenendo presente, inoltre, che per alcuni di questi interventi la Regione è stata addirittura commissariata.

Davanti a un pubblico Facebook decisamente vasto (quasi 9.000 le visualizzazioni fino ad ora sulla sola pagina, e circa 700 tra commenti, condivisioni e like) il Capitano Ultimo ha spiegato, in maniera schietta, le problematiche incontrate nel corso dell’anno dal suo assessorato, tra tutte «la mancanza di pianificazione preventiva da parte delle forze di sicurezza».

Ha, inoltre, sottolineato le difficoltà dell’Arpacal, incapace di fare tutti i controlli necessari, poiché, malgrado capacità e impegno, la struttura «ha un bilancio uguale a quello dell’Arpa Umbria, avendo però 800 km di costa da salvaguardare», e ha, quindi, comunicato di aver richiesto al Ministero un aumento dei fondi.

«Insieme al dipartimento Ambiente e ai sindaci», infine «abbiamo ripianificato e finanziato con dei fondi integrativi il lavoro dei collettamenti, con l’obiettivo di fare uscire i comuni dalle procedure di infrazione. Insomma, non è tutto negativo, qualcosa si sta muovendo».

A contribuire al dibattito con spunti interessanti sono stati anche i tecnici di Mare Pulito, ossia Vincenza Calabrò (docente di prima fascia del dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica dell’Università della Calabria), l’ingegnere ambientale Italo Romano e Renato Rolli (avvocato e professore di diritto amministrativo presso l’Università della Calabria). I tecnici, rivolgendosi ai candidati, hanno a più riprese chiesto quali sono gli interventi concreti che vorranno portare avanti per il mare, qualora venissero eletti.

Ferme restando le difficoltà oggettive nel sintetizzare una linea unica su un tema complesso e vasto, le idee sono state diverse. Secondo Tansi, un piccolo intervento che si può praticare già nell’immediato è di dotare di gps i camion degli autospurgo, che «producono molto dell’inquinamento dei mari, poiché raccolgono fanghi inquinanti che spesso sversano illegalmente nei fiumi». Un’idea a bassissimo costo da unire a una progettazione più ampia, ma che «permetterebbe già ora di tracciare il percorso dei mezzi, segnalandoli quando e se dovessero avvicinarsi ai corsi d’acqua».

«Bisogna aiutare i sindaci ad avere una burocrazia che corre e maggiore controllo del territorio» è stata, invece, la posizione di Irto, «va bene progettare interventi immediati, ma quello che servirebbe davvero è dar loro la possibilità di assumere più dipendenti e più vigili urbani. Questa maggiore presenza sul territorio darebbe loro una prospettiva a più ampio raggio».

Secondo De Magistris, un discorso risolutivo può essere fatto solo se «stiamo attenti a chi affidiamo la cura della Regione. Soluzioni proposte da chi ha fatto parte del sistema di governo in questi anni, personalmente mi generano qualche perplessità. Ci sono delle responsabilità politiche oggettive e conclamate. Miliardi di euro negli anni sono stati gestiti per risolvere questi problemi, ma la situazione del mare non è cambiata».

«L’unica via è eliminare – ha concluso l’ex pm di Catanzaro – l’idea secondo cui il presidente di Regione concede i finanziamenti solo ai sindaci dello stesso colore politico. Un vero presidente di Regione coopera con tutti i sindaci allo stesso modo».

 «Già adesso – ha dichiarato il consigliere Antonio De Caprio – insieme all’assessore all’Ambiente ,stiamo valutando la sperimentazione sulla costa del Tirreno cosentino di due battelli spazzamare. Perché il mare è inquinato non solo dai depuratori, ma anche da altre sostanze che provengono dai corsi d’acqua e che possono essere ripulite da questi battelli».

«Inoltre – ha concluso – si potrebbe estendere il protocollo d’intesa che Mare Pulito ha strutturato con la Provincia, anche ai comuni dell’entroterra, e non solo a quelli della costa». (rcs)

Le Associazioni Ambientaliste per salvare il mare hanno incontrato l’assessore De Caprio

Le Associazioni Ambientaliste unite nell’alleanza per il mare hanno incontrato l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, dove sono state chieste risposte in merito al funzionamento e all’efficienza degli impianti di depurazione costieri, ai progetti e i finanziamenti in corso,  ai controllo sugli stessi depuratori  e sulle altre possibili fonti inquinanti quali fiumi, canali e torrenti, al ruolo dell’Arpacal  e delle altre autorità addette alla vigilanza sul territorio e, soprattutto, cosa aspettarsi per la prossima stazione estiva.

Hanno partecipato all’incontro Roberto Laprovitera di Italia Nostra Alto Tirreno, Nadia Gambilongo dei Giardini di Eva, Francesco Cirillo del Comitato ambientale Diamante e Cirella, Giorgio Berardi della Lipu regionale, Fabio Spinelli del WWF Calabria Citra, Rocco Trifilio dell’ Ass. Artemis, Giovanni Peta del Comitato Ambientale Presilano, che hanno chiesto, anche, se sugli impianti di depurazione possono essere installati dei campionatori per un controllo telematico da affidare all’Arpacal, se si poteva rivedere il master plan regionale sull’erosione costiera sentito anche l’Assessore ai lavori pubblici competente.

L’assessore De Caprio ha avuto modo di spiegare che tutta la progettazione per gli interventi, finanziati a seguito della procedura di infrazione comunitaria  per violazione della Direttiva 91/271/Cee, con sentenza di condanna per i ritardi nella realizzazione di efficienti sistemi di depurazione delle acque reflue urbane, era stata fatta in maniera astratta, non aderente alla realtà, per cui sono stati approntati subito dei progetti integrativi in modo tale che, con ulteriori risorse aggiuntive, si potrà uscire dalla procedura di Infrazione Comunitaria. 

La richiesta di finanziamenti aggiuntivi  è stata  presentata al Cipe e, nelle prossime settimane, i comuni avranno ulteriori risorse per superare quegli aspetti che impedivano l’uscita  della procedura di infrazione. Si tratterebbe  di un insieme di lavori che darà frutti velocemente. Alcuni depuratori, a seguito di detti lavori, andranno in esercizio anche a giugno, altri poco dopo.

L’assessore De Caprio ha dichiarato che, ragionevolmente, fra due anni avremo un mare pulito in Calabria perché «gli interventi integrativi sono piccoli di dimensione e, quindi, non c’è bisogno di attività che durino più a lungo. In un anno se si lavora bene si realizzano le opere perché sono quasi tutti interventi inferiori a 500 mila euro, però certamente i comuni hanno bisogno di supporto per l’espletamento rapido delle gare».

L’ Assessore ha anche specificato che, secondo quanto appreso dai sindaci, il  motivo principale dell’inquinamento e della pessima gestione degli impianti di depurazione è causato dalla mancata separazione delle acque bianche dalle acque nere in quasi tutti i comuni della regione. Per cui, è stata presentata una richiesta di finanziamento di 266 milioni di euro sul Recovery Fund, ed il ministro della Transizione Ecologica avrebbe compreso benissimo l’importanza della questione. Si dovrebbe intervenire, in tal modo, su tutti i comuni della Regione Calabria,  facendo sì che i depuratori non traciminino ogni qualvolta la portata è cinque volte superiore a quella prevista.

Per i controlli  sugli impianti di Depurazione e sugli  altri  fattori di rischio (fiumi, ecc), l’assessore ha evidenziato che con 800 chilometri di costa e con l’ingente superficie delle spiagge, l’Arpacal  riesce ad effettuare soltanto 1/3 della propria attività, a discapito anche dei controlli sulla depurazione in quanto le dotazioni finanziarie dell’Ente sono di circa 15 milioni di  euro a fronte del 36 previsti dal DPGR 137/2002.

La questione è stata posta presso il Ministero della Salute, in quanto il finanziamento dell’Arpacal è legato al Sistema Sanitario Regionale attualmente commissariato dal Governo Centrale. Per quanto riguarda il controllo telematico dei depuratori con i campionatori, ne saranno attivati  almeno una cinquantina sui depuratori più sensibili e sicuramente prima della stagione saranno collegati.

Sulla sicurezza e sui controlli sui fiumi interessati da scarichi abusivi, ma anche dagli scarichi degli impianti di moltissimi  depuratori dei comuni interni, l’assessore ha affermato che è stato fatto un lavoro particolarmente  attento, e sul Recovery Fund sono stati  richiesti 140 milioni di euro per fare i Contratti di Fiume su tutte le aste fluviali, in modo che saranno fiumi controllati con  piste ciclabili  e dove  non sarà più possibile scaricare. Il fiume sarà un corridoio di sviluppo naturalistico dove i cittadini saranno a contatto con la natura. La Calabria sarebbe l’unica regione ad aver fatto una richiesta del genere sui contratti di fiume e di costa.

L’assessore, infine, ha stigmatizzato che in Calabria non ci sono controlli e che questo è stato presentato al Ministro degli Interni. La Calabria non ha una polizia regionale e le associazioni fanno bene a denunciare alle autorità  l’insicurezza e l’assenza di controlli sulle coste e sui fiumi, ed ha dichiarato:  «Io insieme a voi in maniera costruttiva l’ho rappresentato, continuerò a farlo, non mollate, continuate a segnalare ed a denunciare l’assenza di forze deputate al controllo perché è incredibile ed inaccettabile, però è la realtà».

«L’Alleanza per il Mare – si legge in una nota – e tutte le Associazioni che la compongono, prendono atto delle dichiarazioni dell’assessore  e continueranno a svolgere  non solo l’attività di segnalazione e di denuncia che hanno sempre svolto, ma,  in questa fase soprattutto, anche l’attività di attento  monitoraggio e di controllo su tutto quanto, in merito alla questione in particolare  della depurazione, viene annunciato dalla Regione , dai comuni e da altri soggetti istituzionali, facendo presente a tutti che i nostri referenti sono i cittadini  che hanno il diritto, come più volte abbiamo affermato, ad avere un mare pulito. La verificheremo a partire dalla prossima stagione estiva. (rcs)