CAMIGLIATELLO SILANO (CS) – Sabato l’intitolazione del Centro Sociale Ase a Mons. Nolè

Sabato 22 aprile, alle 18, si terrà la cerimonia di intitolazione del Centro Sociale Ase a mons. Francesco Nolè, il compianto vescovo dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano. Nel corso dell’evento sarà scoperta una targa offerta dal Convegno di cultura Maria Cristina di Savoia della presila, con la presenza della presidente Luigia Granata e dei soci. Seguirà la celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giovanni Checchinato.

Costruito con le offerte del popolo e all’interessamento di padre Vittorino, questa struttura ha accolto nel tempo convegni culturali-sociali; presentazioni di numerose pubblicazioni…Il parroco attuale don Raffaele ha ritenuto opportuno riprendere la centralità di questa struttura nella vita dei camigliatellesi e farla rivivere facendola vivere a partire da adulti, giovani e ragazzi e per questo motivo dare anche un esempio a tutto questo e cioè ripartire da una figura come quella del vescovo Francesco Antonio Nolè che tanto ha amato la nostra terra, una persona umile che incarnava lo spirito francescano, quello alla quale la nostra parrocchia si rifà da ormai sessant’anni.

«Il vescovo – si legge in una nota – che incarnava lo spirito di San Francesco d’Assisi e allo stesso tempo del bambino Gesù nato a Betlemme, e meritava un ricordo che partisse proprio dalla sua Diocesi che ancora lo piange e si rivolge a lui per intercedere presso il Padre Celeste, il padre di tutti».
Parteciperà il coro “Regina Caeli” di San Pietro in Guarano, diretto dal maestro Fabrizio Marsico. Inoltre sempre presso il centro sociale sarà anche inaugurata la Sila in Miniatura, una riproduzione di tutti i posti più significativi e suggestivi della nostra Sila. Come la chiesetta di Campo San Lorenzo, il treno a vapore  e la chiesa di SS. Roberto e Biagio. Un progetto che sarà sempre in aggiornamento e ampliamento. L’Italia in miniatura è stata fortemente voluta dal parroco di Camigliatello, Raffaele Di Donna ed è stato realizzata dall’artista Francesca Altimari. (rcs)

L’estremo saluto della Calabria commossa a mons. Francesco Nolè

di RAFFAELE IARIA – È continua e sincera la commozione di tanti che sin dall’annuncio della morte dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Francescantonio Nolè, giovedì pomeriggio al “Gemelli di Roma”, hanno voluto essere in qualche modo “presenti”.
E tanti sono stati coloro che hanno accolto la salma al suo arrivo a Cosenza sabato mattina.
Tanti quelli che hanno voluto rendere omaggio al Pastore cosentino in cattedrale dove è stata allestita la camera ardente per permettere un saluto e la preghiera dei fedeli. Domani pomeriggio, alle 15, nella stessa cattedrale – dove si conserva l’icona della Madonna del Pilerio, patrona della diocesi e della città di Cosenza molto cara al presule defunto – la cerimonia funebre alla quale sono attesi molti fedeli e tutte le più alte cariche religiose ed istituzionali.
Dopo la celebrazione la salma muoverà per Giuliano, frazione di Potenza, per essere accolta nella piccola chiesa della contrada fino a martedì quando sarà portata in Cattedrale a Potenza.
Qui si terrà una celebrazione eucaristica al termine della quale si procederà alla tumulazione.

A Cosenza e a Bisignano domani lutto cittadino in occasione dei funerali come hanno stabilito i due sindaci Franz Caruso e Francesco Fucile che hanno anche disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali.
Una scelta, quella dei Sindaci, per manifestare in modo tangibile e solenne il dolore della due Città ed il profondo cordoglio delle Amministrazioni comunali per la scomparsa di mons. Nolè, ha scritto il settimanale diocesano “Parola di Vita” – diretto da don Enzo Gabrieli – che domani oggi uscirà con una edizione speciale dedicata all’arcivescovo Nolè.

In attesa del nuovo arcivescovo la Santa Sede ha provveduto alla nomina dell’Amministratore Apostolico della diocesi calabrese. Si tratta del vescovo emerito di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese, francescano conventuale come mons. Nolè. Intanto continuano ad arrivare messaggi di cordoglio. 

Il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, insieme al segretario generale, mons. Giuseppe Baturi e a tutta la Cei “affidano a Cristo Buon Pastore S.E.R. Monsignore Francescantonio Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano grati per il suo ministero episcopale a servizio delle Chiese di Cosenza – Bisignano e, prima, di Tursi – Lagonegro” ed “elevano a Dio Padre Misericordioso preghiere di suffragio perché lo accolga nel gaudio eterno ed esprimono vicinanza e cordoglio ai familiari, al presbiterio cosentino e all’intera comunità ecclesiale calabrese”. 

A sua volta il vice presidente della Cei per il Sud e vescovo di Cassano allo Ionio (diocesi suffraganea di Cosenza-Bisignano) racconta l’ultimo incontro avuto con il presule cosentino, il 5 settembre scorso al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma dove era ricoverato dallo scorso 30 agosto e dove si è spento giovedì 15 settembre. Mons. Savino si trovava a Roma per una riunione in Cei e ha voluto salutare mons. Nolè: “l’avevo trovato lucido e sereno sebbene soffrisse molto. Mi sono accorto subito quanto gravi fossero le sue condizioni. 

Con lui, al ‘Gemelli’, c’erano una sorella e la nipote. Abbiamo parlato a lungo ed è stato un incontro molto forte per me dal punto di vista emotivo”. 

Monsignor Nolè era – ha aggiunto – “una persona amorevole e mite. Un francescano nello spirito: essenziale, discreto, riservato”. Un ricordo della figura di mons. Nolè anche dalla diocesi di Tursi-Lagonegro che aveva guidato dal 2001 al 2015.

 “Commossi e grati – si legge in una nota del vescovo, mons. Vincenzo Orofino anche a nome di tutto il presbiterio –  ricordano il padre premuroso e attento, l’amico fraterno e amorevole, la guida sicura e lungimirante. Rendono onore alla grande umanità di padre Francesco – come amava essere chiamato – frutto maturo di una fede profonda, di una speranza certa, di una carità operosa, di una umiltà attraente, del carisma contagioso di san Francesco di Assisi”. Mons. Orofino ha voluto aggiungere che mons. Nolè è “stato l’uomo delle istituzioni ma anche l’espressione carismatica della Chiesa. Ha saputo mettere insieme il carisma francescano e il servizio alle istituzioni, in un unico avvenimento di amore a Cristo e alla Chiesa. A noi il compito di custodire con fedeltà la memoria e l’eredità spirituale di un amico caro, imitandone le virtù umane e cristiane”. 

“Si spegne una luce per tutti noi. Il nostro Arcivescovo amava S. Francesco, i suoi “figli Minimi” e questo Santuario con un amore tutto speciale”, ha detto il Superiore Provinciale dei Minimi di san Francesco di Paola, p. Francesco Trebisonda: “ci mancheranno le sue parole, i suoi abbracci, la sua tenerezza, la sua sana ironia, il suo amore sconfinato per la Chiesa. Si spegne una luce quaggiù, si riaccende ancora più luminosa lassù, ove non c’è più sofferenza nè dolore. Grazie Padre carissimo per quanto ci hai trasmesso in così pochi anni. Avremmo avuto ancora bisogno di te”. 

Venerdì, prima di lasciare il Policlinico “Gemelli” alla volta di Cosenza, mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha presieduto una celebrazione eucaristica esequiale ed ha ricordato mons. Nolè come “un Pastore che aveva a cuore la comunità che gli era stata affidata; un Vescovo, Angelo della Chiesa”. 

“Il caro fratello Francesco Vescovo, nel momento del dolore più estremo della sofferenza, della consumazione di tutta la sua vita, con la sua straordinaria forza interiore nel sapere anche vivere il momento della malattia, non come una perdita o il dover rinunciare alle attività pastorali, ma come il culmine dell’offerta di sé – ha detto mons. Giuliodori – ha dato la più grande grande testimonianza pastorale che un Vescovo possa offrire alla sua comunità”. 

Ricordando mons. Nolè l’assistente generale dell’Università cattolica ha sdetto di averlo incontrato qualche volta negli incontri dei Vescovi e delle Assemblee della Cei: in lui “ho sempre colto un tratto di umanità, di grande tenerezza, di tanto flato pastorale, un Pastore che aveva a cuore il popolo di Dio che gli era stato affidato. 

Nell’incontro che ho avuto in questi ultimi giorni, qui in ospedale, ho colto che anche nel momento del dolore più estremo, nella sofferenza della consumazione di tutta la sua vita, non lo ha abbandonato una forza interiore nel sapere anche vivere il momento della morte, non come una perdita o il dover rinunciare alle attività pastorali, ma come il culmine dell’offerta di sé; la più grande testimonianza pastorale che un Vescovo possa offrire alla sua comunità”. 

Al “Gemelli”, nella mattinata di venerdì, sono arrivati, per un saluto al loro confratello, l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea e mons. Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme. (ri) 

Addio a Mons. Nolè, arcivescovo di Cosenza-Bisignano

di RAFFAELE IARIA – Era ricoverato, dalla fine di agosto, a Roma, al Policlinico “Agostino Gemelli”, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Francesco Nolè, morto questo pomeriggio alle 15.

La notizia – diffusa dal direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, don Enzo Gabrieli – ha subito fatto il giro della regione e non solo destando commozione in tanti fedeli che in questi anni lo hanno conosciuto non solo nella diocesi di Cosenza – che ha guidato dal 2015 – ma anche in quella di Tursi-Lagonegro che ha guidato dal 2001 al 2015. 

«Dopo alcuni giorni di intensa sofferenza offerta con grande lucidità per la sua Sposa di Cosenza-Bisignano e per l’intera Chiesa all’età di 74 anni l’Arcivescovo Metropolita bruzio si è addormentato nel Signore», scrive don Gabrieli: «l’intera Chiesa cosentina si unisce in preghiera per l’anima benedetta del Suo amato Padre e Pastore ed invoca con fede il premio dei giusti al Signore della Vita. La Vergine Addolorata presso il Suo Figlio consoli la nostra Chiesa particolare, la sua famiglia e la sua mamma». 

Nato a Potenza il 9 giugno 1948, il futuro arcivescovo cosentino entra il 20 settembre 1959 tra i Frati Minori Conventuali di Ravello, dove inizia la sua formazione umana, spirituale, religiosa e culturale, che poi prosegue a Nocera Inferiore, Portici, Sant’Anastasia e Roma. 

Ordinato sacerdote il 2 settembre 1973 a Potenza viene subito destinato a Nocera Inferiore, nel Convento di Sant’Antonio, prima come vice-direttore e poi come Rettore dei ragazzi delle scuole medie aspiranti alla vita religiosa. Nel 1976 il trasferimento a Benevento, come Rettore dei postulanti del Ginnasio-Liceo fino al 1982. Nello stesso anno, durante il Capitolo Provinciale, è nominato Vicario provinciale e guardiano-parroco di S. Antonio in Portici. 

Nel 1991 viene inviato nuovamente a Benevento come guardiano e Rettore dei Postulanti. Nel giugno 1992 è chiamato a Roma a dirigere il Centro Missionario Nazionale fino al 28 aprile 1994. 

Nello stesso anno, durante il Capitolo Provinciale tenuto a Nocera, è eletto Ministro Provinciale della Provincia di Napoli, che comprende Campania e Basilicata. Incarico che ricopre fin alla sua elezione, come vescovo, nella sede di Tursi-Lagonegro e nel 2015 chiamato alla guida della diocesi bruzia. 

Molti i messaggi di cordoglio che in queste ore stanno arrivando a partire dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: «sono addolorato per la notizia della scomparsa dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Francesco Nolè, deceduto a Roma dopo aver combattuto per mesi contro una grave malattia», ha detto: «la Chiesa perde un teologo raffinato, un pastore in permanente servizio dei più deboli, un grande uomo di fede.

La Calabria, e la Diocesi metropolitana di Cosenza-Bisignano in particolare, perdono una guida spirituale illuminata, saggia e preziosa. Il sentito cordoglio da parte della Giunta regionale». “Esprimo il mio personale cordoglio e quello del governo regionale per la scomparsa di mons. Nolè, sacerdote potentino che ha incarnato i valori cristiani con umiltà e devozione», ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: «è stato un testimone autentico del Vangelo, arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, già alla guida della diocesi di Tursi-Lagonegro dove lo ricordano tutti soprattutto per il suo impegno in favore dei più umili e dei giovani. Monsignor Nolè lascia un ricordo indelebile in tutta la comunità lucana». 

In queste ore messaggi anche da parte della Chiesa calabrese. I vescovi calabresi lo ricordano come “Pastore buono e generoso». 

La Conferenza Episcopale Calabra, appreso «il ritorno alla casa del Padre del confratello monsignor Francescantonio Nolè, Arcivescovo di Cosenza – Bisignano, eleva commosse preghiere di suffragio per questo pastore buono e generoso che in semplicità e letizia ha donato la sua vita per l’edificazione della Chiesa e, unito alla croce di Cristo Signore, ha saputo offrire anche la sua sofferenza di questi ultimi giorni per la salvezza del Popolo santo di Dio», si legge in una nota: «tutti i Vescovi della Calabria, insieme alle loro diocesi, in questo giorno, che in cui la Chiesa fa memoria dell’Addolorata, lo affidano alla materna intercessione di Maria. La nostra Madre, che ai piedi della Croce si è unita alla passione del Figlio, accolga il fratello Francescantonio come accolse Giovanni: ‘Donna, ecco tuo figlio’ (Gv 19,26)». 

«La Chiesa di Dio che è in Mileto – Nicotera – Tropea si unisce all’unanime cordoglio della Chiesa di Cosenza-Bisignano per la morte di Sua Ecc. Rev.ma Monsignor Francescantonio Nolè, Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano ed eleva preghiere di suffragio al Dio della vita perché doni a questo pastore generoso la meritata ricompensa per la sue fatiche», si legge in una nota della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea guidata da mons. Attilio Nostro. 

Vicinanza e cordoglio anche dalla diocesi di San Marco Argentano-Scalea. Il vescovo, mons. Leonardo Bonanno, «appresa la triste notizia della dipartita del confratello mons. Francescantonio Nolè, si unisce con la preghiera e con l’affetto ai familiari dell’Arcivescovo e all’intera comunità diocesana in questo momento di particolare sofferenza». 

L’arcivescovo Nolè era conosciuto dal presule già da quando era Vescovo di Tursi – Lagonegro poiché diocesi limitrofa a quella Normanna. In alcune ricorrenze liturgiche egli è stato invitato da mons. Nolè in qualche località della Basilicata, sul versante del Tirreno, al confine con la diocesi Mons. Leonardo Bonanno, che è stato per un quarantennio sacerdote della diocesi Bruzia e anche Vicario generale – sottolinea una nota della diocesi di San Marco-Scalea – era legato da «fraterna amicizia con mons. Nolè del quale apprezzava la semplicità francescana e l’amabilità nei rapporti verso tutti, privilegiando la cura della formazione del clero e delle famiglie cristiane. Nella ricorrenza liturgica, dell’Esaltazione della Santa Croce, nell’Oratorio delle Suore Minime della Passione in Cosenza, mons. Bonanno concelebrando l’Eucarestia con il Vicario Generale mons. Gianni Citrigno ed altri presbiteri dell’Arcidiocesi, aveva invocato l’intercessione della Beata Elena Aiello perché il Signore e la Vergine Addolorata concedessero salute e la serenità del caro Presule infermo; evidentemente il Signore lo ha inteso chiamare a sé per renderlo partecipe della corona di gloria riservata ai giusti». 

Qualche giorno fa, in occasione festa della patrona della diocesi calabrese mons. Nolè, dal suo letto d’ospedale, aveva voluto “essere presente” con un messaggio nel quale evidenziava la devozione «verso la nostra amata Patrona, la Madonna del Pilerio»: “vivo” questa festa – aveva scritto – «avvolto nella sofferenza». 

Nello stesso messaggio ringraziava tutti per «la continua preghiera di intercessione e per la preoccupazione che mostrate per la mia salute, facendovi presenti in vari modi». 

«Sinceramente – scriveva mons. Nolè – non mi sarei aspettato di vivere questa situazione, né di ricevere tutta questa straordinaria vicinanza; tuttavia, ne sono davvero contento e ve ne sono grato». 

Il presule chiedeva di continuare a pregare e, soprattutto, invitava a ricordare sempre che «nella vita nulla è definitivo, eccetto l’eterno amore che Dio ha per noi, quello non finirà mai!». (ri)