9 agosto – Per la rassegna r…Estate al MArRC, stasera evento musicale al Museo Archeologico di Reggio. Alle 21.00, il gruppo musicale afro-europeo WACG (Wise Africa Cultural Group) si esibirà nel Concerto-Spettacolo “Il Djembèe nella musica africana HighLife”.
L’evento è organizzato in collaborazione con il Museo dello Strumento Musicale di Reggio Calabria, nel quadro di una sinergia di valorizzazione del patrimonio culturale calabrese ed europeo. L’iniziativa è parte del progetto “Dall’Arpa alla Zampogna” del Museo dello Strumento Musicale. Introdurranno: il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, e il presidente del Museo dello Strumento Musicale, Demetrio Spagna.
Insieme al maestro Demetrio Spagna (sax soprano, idiofoni) e con la presidente del gruppo musicale WACG, Blessing Ajuka Ngozi (voce, idiofoni a percussione), saranno sul “palco sotto le stelle” del MArRC: Emmanuel, al piano elettrico e tastiere, djembèe; Clifford, al basso elettrico e djembèe; Ozas, a drums e djembèe; Martin, voce, dance e jembèe; Morin, voce, dance, idiofoni.
«La storia del Mediterraneo è fatta di migrazioni e contaminazioni di arti, costumi, popoli e culture», afferma il direttore del MArRC Malacrino. «La Calabria antica, come oggi, era un luogo di accoglienza e integrazione. Molti popoli provenienti dall’Africa hanno dato il loro contributo, nel passato più antico antico, per dare vita alla cultura calabrese dei nostri giorni. E la musica è sempre stata, nei secoli, un’occasione di incontro e uno strumento di conoscenza reciproca, di comprensione e di pace». (rrc)
REGGIO: AL MUSEO LA CASA “OIKOS” NELLA MAGNA GRECIA
10 agosto – Sarà inaugurata questo pomeriggio al Museo Archeologico di Reggio alle 17.30 la bella mostra “Oikos. La casa in Magna Grecia e Sicilia”, curata dal direttore Carmelo Malacrino e dall’archeologo Maurizio Cannatà.Tra le attività di valorizzazione del MArRC, questa esposizione rappresenta il principale evento culturale della stagione.
Tra gli oltre 100 preziosi reperti in mostra, spicca il Mosaico del drago di Kaulon in prestito da Monasterace. Accanto a reperti della collezione del MArRC ci sono numerosi altri prestiti dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Taranto, dal Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, dai Parchi Archeologici di Paestum e dei Campi Flegrei e dal Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, afferente al Polo Museale della Calabria. In un percorso suggestivo viene così illustrato il tema della casa e dell’abitare nel mondo magnogreco e siciliota.
«Sarà un affascinante viaggio nel tempo attraversando la casa greca, per conoscerne la distribuzione degli spazi, gli arredi, gli oggetti d’uso quotidiano comune, ma anche i suoi protagonisti, accolti dal benvenuto dei padroni di casa, con le donne affacciate alla finestra avvolte nei loro himatia», dichiara il direttore Carmelo Malacrino. «L’allestimento è stato concepito con il supporto degli strumenti multimediali per presentare concretamente quale fosse il modo di vivere e di abitare in Magna Grecia». Il filo conduttore è l’oikos, termine che «per i Greci era la casa intesa come spazio fisico di vita dei suoi abitanti e, al tempo stesso, la famiglia con i suoi beni», continua Malacrino. «Attraverso la scelta espositiva dell’allestimento delle vetrine, i pannelli didattici, le ricostruzioni grafiche e digitali architettoniche e i video in 3d di descrizione di momenti di vita quotidiana, abbiamo voluto ricreare le forme dell’abitare nel mondo greco antico».
«La casa è per i Greci antichi l’espressione dell’identità della comunità dei suoi abitanti e si evolve nel tempo a seconda di come cambia la società», afferma Maurizio Cannatà. «Nella lingua greca non esiste un termine equivalente al latino familia. Esiste un unico termine, oikos. E ciò significa che rispetto ai legami di sangue prevale l’appartenenza al gruppo familiare, cellula base della società». Se nel corso dei secoli, nel mondo greco antico in Calabria e in Sicilia, si modifica l’organizzazione strutturale degli spazi della casa – spiega l’archeologo – non cambia la funzione degli ambienti rispetto ai ruoli all’interno della famiglia. «L’uomo, cittadino, politico, atleta e guerriero, vive nell’andron i momenti conviviali, delle relazioni esterne, nel simposio. La donna sovrintende ai lavori domestici e ha nel gineceo il suo regno indiscusso». (rrc)
REGGIO: DOMENICA GRATIS AL MUSEO ARCHEOLOGICO
5 agosto – Oggi, prima domenica del mese, tornano gli ingressi gratuiti ai musei. È un’occasione straordinaria per trascorrere un giorno festivo al MArRC per un piacevole viaggio della conoscenza nella Calabria antica, dalla preistoria alla tarda età romana, nonché per ammirare gli splendidi e maestosi Bronzi di Riace, che il mondo invidia.
Intanto, è quasi tutto pronto, al MArRC, per l’inaugurazione della grande Mostra “Oikos. La casa in Magna Grecia e Sicilia”, che avverrà la prossima settimana. In un percorso espositivo di archeologia culturale, ideato per riproporre ambienti di vita nella Calabria magnogreca e in Sicilia, saranno esposti oltre cento preziosi reperti, accuratamente selezionati dai curatori scientifici: il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, e l’archeologo Maurizio Cannatà, tra i nuovi funzionari al Museo.
«Siamo molto orgogliosi di questa nuova mostra, di altissimo valore scientifico e culturale», dichiara il direttore Malacrino. «È stato un lavoro intenso e appassionato, in collaborazione tra le diverse discipline e con altri istituti museali dell’Italia Meridionale».
I visitatori potranno ammirare anche il mosaico della Casa del Drago di Kaulon, l’odierna Caulonia, attualmente esposto al Museo Archeologico Nazionale di Monasterace. «Abbiamo immaginato di inserire nel percorso espositivo il mosaico con la raffigurazione del drago quale segno e simbolo di quello che era considerato lo spazio principale nella casa greca, l’Andron», commenta Malacrino. «Gli abbiamo riservato una collocazione di rilievo, per esaltarne la preziosità. Il ritorno di immagine e di promozione turistica per tutto il territorio calabrese è assicurato, considerando i numeri di visitatori che il MArRC registra. Nel ringraziare la direttrice del Polo, Angela Acordon, che ha autorizzato lo spostamento del mosaico, che potrà poi tornare in esposizione al Museo di Monasterace, il direttore Malacrino ricorda di avere «risposto a propria volta con interesse e con favore alla richiesta di prestito, pervenuta circa un mese fa, della magnifica testa proveniente dalla Passoliera, reperto tra i più importanti della statutaria policroma di età arcaica». E conclude: «Sarà un significativo contributo per rendere dinamica e ricca l’offerta espositiva del Museo di Monasterace e un elemento di richiamo per i turisti e per gli stessi cittadini». (rrc)