MILETO (VV) – Il convegno “Mileto Capitale Normanna”

di SAVERIO ABENAVOLI MONTEBIANCO – Fra non molto, la città di Mileto, Capitale Normanna, celebrerà i Mille anni dalla sua Fondazione.

Il Convegno si giustifica e diventa necessario, o meglio ancora anticipa e propone, in presenza dei primi timidi scavi, un fantastico e produttivo progetto della “Creazione del Parco Archeologico di Mileto”, la Pompei Normanna distrutta e rasa al suolo da due violenti terremoti (a. 1659 – a. 1783).

Ed ancora, l’ambizione del nostro itinerario scientifico-culturale è altresì la creazione di un gemellaggio tra Mileto, la sua Città e la sua Diocesi, con quella della Protocontea di Aversa e del Principato di Capua, il primo Stato Normanno del Meridione d’Italia e del Mediterraneo, aggregando come interlocutori privilegiati le giovani generazioni delle scuole, onde cercare di capire e per meglio intendere l’importanza delle affascinanti epopee dei Normanni nell’Italia Meridionale, ed i valori della “Civilisation Normande”, nonché il “mito della Normannitas” così ricco e fecondo di profonde tematiche culturali, etiche e sociali, caratterizzato come fu da un’avveniristica concezione dell’idea di governo, delle leggi ed altresì della capacità organizzativa ed amministrativa dello stato.

I Normanni vennero celebrati come “la più alta incarnazione del valore e del genio europeo” tanto da superare gli stessi campioni dell’Iliade e dell’Odissea.

La “Civilisation Normande” venne a creare una nuova cultura, una nuova civiltà, quella della “Koinè Mediterranea”, capace di coniugare il sapere e lo spirito umanistico dell’Occidente, con l’acuta scienza dell’Oriente, di saldare il ceppo nordico norvegese e germanico con il ceppo latino ed orientale, e di fondere la forza acuminata dell’acciaio normanno con la saggezza latina ed il misticismo bizantino con l’immaginazione araba!

I Normanni, divenuti Meridionali e Cristiani nel Regno del Sole del Mezzogiorno d’Italia, si adoperarono per regalare all’Europa ed al Mondo una nuova visione dello Stato, delle Leggi e della loro applicazione, del Diritto nella sua più alta estrinsecazione di ingegneria istituzionale ed in modo particolare come patrimonio e presidio culturale umanistico; ed ancora, una nuova interpretazione dei valori dell’uomo, protesa al culto delle virtù ed in special modo alla meritocrazia basata sul merito personale e sul servizio della “Cosa Pubblica” e dell’“Ordine Civile” e “Amministrativo”, poiché senza leggi e senza diritto, senza il rispetto della meritocrazia individuale al di sopra della nascita, della discendenza e del censo, per i Normanni non vi poteva essere Stato! Così strutturato ed inteso, lo Stato Normanno e le Costituzioni Normanne-Sveve illuminarono di competenza giuridica, amministrativa e politica genti e civiltà diverse e differenti.

Nel Medioevo Europeo, lo Stato Normanno di Sicilia, con il Re Ruggero II, nato a Mileto e figlio di Ruggero I, che fu il primo ed unico Re di Sicilia, fu uno degli Stati più ricchi, più colti e più potenti dell’Europa Medievale! Con tale spirito noi ci accingiamo a presentare la lettura che segue sull’argomento a noi assegnato. (sma)