REGGIO – Open Green, incontro con Paola Adamo

Questo pomeriggio, alle 16.00, sulla piattaforma Microsoft Teams, il seminario con Paola Adamo, Ordinario di Chimica agraria, Università di Napoli “Federico II”/ Presidente della SISS, Società Italiana di Scienza del Suolo, dal titolo Dalla terra una saggezza condivisa: conoscere il suolo attraverso i proverbi popolari delle regioni italiane.

L’evento è il terzo appuntamento del ciclo di seminari online Open Green: il verde oltre lo schermo, promosso dalla Biblioteca di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e prevede la presentazione del libro I proverbi del suolo / Soil Proverbs, promosso dalla Siss e di cui la prof. Adamo è co-editor.

La saggezza popolare è una saggezza condivisa e informalmente trasmessa tra le generazioni. Una saggezza facilmente memorizzabile, che non necessita di fissarsi nel documento scritto. I proverbi condensano gli insegnamenti più importanti, quelli che occorre assumere a guida dei comportamenti personali e sociali. Nelle società rurali i proverbi prendono spesso spunto dall’esperienza della vita e del lavoro, da una quotidianità contrassegnata da un rapporto vitale con la campagna, la natura, l’agricoltura. Nei proverbi i fenomeni osservati vengono ad assumere un valore esemplare, spesso analogico. Nei proverbi si condensano anche conoscenze che orientano il lavoro, riguardo alla gestione delle piante e degli animali, a regole di comportamento, al clima e alla meteorologia. Se i proverbi rappresentano le radici di una comunità e le radici a loro volta traggono nutrimento dal suolo, non sorprenda allora come molti proverbi abbiano proprio a che fare con il suolo.

La conoscenza del suolo che i proverbi italiani ci trasmettono rispecchia la varietà delle culture e delle identità regionali, così come la varietà degli ambienti e dei suoli con cui le comunità hanno a che fare. La conoscenza del suolo rappresentata nei proverbi spesso ci appare fondata su esperienza concrete e interessante anche dal punto di vista scientifico. In altri casi essa si lega a miti e credenze che spesso risalgono a tempi antichissimi e che sono altrettanto importanti per capire l’orizzonte culturale che è stato di riferimento per le comunità rurali.

Per accedere alla piattaforma Microsoft Teams, basta usare il codice 5jjn1cf. (rrc)

REGGIO – L’incontro sugli “Alberi monumentali”

Questa mattina, alle 10.00, è in programma, su Microsoft Teams, il seminario online dal titolo Gli alberi monumentali. Conoscenza, conservazione, valorizzazione per il ciclo di seminari Open Green – Il verde oltre lo schermo promosso dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Interviene Rosario Schicchi, dell’Università di Palermo, che introdurrà i partecipanti alla conoscenza del nostro patrimonio arboreo che, da decenni, studia con passione e metodo, avendo approfondito in particolare lo studio degli alberi monumentali della Sicilia, nonché avendo partecipato al dibattito sul tema e alla ricerca della comunità scientifica nazionale e internazionale.

Il seminario prenderà spunto dal recente volume pubblicato dal relatore, congiuntamente ad altri autori, su I grandi alberi dei Nebrodi, per estendersi poi ad aspetti più generali, con osservazioni anche su altri ambiti regionali.

Alberi vetusti che hanno vissuto per secoli, addirittura millenni. Alberi che hanno visto il filo della storia svolgersi sotto le loro fronde. Hanno dato ombra e dimora a re, regine, briganti, streghe, folletti, guerrieri. Alberi che sono stati il rifugio di animali ormai estinti. Hanno resistito a temporali, battaglie, alluvioni, terremoti, infestazioni, siccità, incendi e infine all’inquinamento e all’incuria. Hanno ispirato pittori, poeti, musicisti. Alberi che hanno reso più amene le nostre città, le vie, le piazze, le ville e giardini storici. Alberi che ancora oggi, come secoli addietro, emozionano viaggiatori e turisti, bambini e anziani. Alberi che ci parlano di riti e di miti, tradizioni e credenze, alberi sacri.

Gli alberi patriarchi custodiscono il mistero della vita e studiandoli possiamo esplorarlo. Altri alberi, più o meno vecchi, ci raccontano il paesaggio degli uomini e della natura: attraverso di essi possiamo capirne meglio le mutazioni. Tutti questi alberi sono per noi un patrimonio di inestimabile valore e come tali dobbiamo custodirli e valorizzarli. Ce lo ricorda una legge (L 14/01/2013 n.10) di cui non sempre noi ci ricordiamo e che a sua volta di leggi ce ne ricorda tante altre. Le regioni hanno l’obbligo di censire – individuando, localizzando, schedando – gli alberi monumentali; in tal modo esse contribuiscono a definire, aggiornare e rendere accessibili le informazioni su questo enorme patrimonio naturale e culturale italiano. Perché tutti possiamo conoscerlo, proteggerlo, goderne, valorizzarlo. (rrc)