LAMEZIA – Venerdì “La cura” presenta la proposta di legge per trasformare in spoke gli ospedali montani della Calabria

Venerdì 27 giugno, a Lamezia, alle 10, all’interno delle 109 Officine di via Pasquale Cerra 5, il Comitato Civico “La Cura” presenta la proposta di legge regionale di iniziativa popolare per l’istituzione dell’Azienda ospedaliera unica dei presìdi di zona montana di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli. Durante l’incontro, il dottore Tulio Laino, medico in pensione, illustrerà nel dettaglio la proposta normativa.

Interverranno, inoltre, gli altri componenti del comitato civico “La cura”, nato per portare avanti questa proposta e composto da esponenti dell’attivismo civico e sociale delle quattro comunità coinvolte. La proposta mira a superare l’attuale configurazione degli ospedali di montagna, spesso ridotti a semplici punti di stabilizzazione, privi delle dotazioni necessarie per l’emergenza-urgenza e le patologie a media e bassa complessità. L’obiettivo è riconfigurare i quattro presìdi come ospedali di rete Spoke, con l’attivazione di unità operative complesse di Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Terapia intensiva, Cardiologia con Utic, Ginecologia, Emodinamica e Pronto soccorso.

Nell’articolato si denuncia una «deprivazione assistenziale sistemica», causata da criteri classificatori fondati su parametri economici e demografici che penalizzano le aree interne, ignorandone la fragilità sociale, la viabilità carente e l’elevato tasso di cronicità. La nuova Azienda ospedaliera unica regionale avrebbe personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale e sarebbe istituita formalmente entro il 30 giugno 2026, per entrare in funzione dal 1° luglio 2026.

«È una proposta che nasce dal basso – spiegano i promotori – per dare risposte concrete a oltre 100mila cittadini che oggi vivono in territori abbandonati dalla programmazione sanitaria, dove la salute è diventata questione di distanza, reddito e fortuna».

Il comitato “La cura” chiede la presenza di tutta l’informazione calabrese, perché, spiega, «la sanità pubblica nei territori montani è un diritto costituzionale da difendere con forza, anche facendo conoscere le iniziative possibili e di sicura utilità generale». (rcz)

SAN GIOVANNI IN FIORE – Il Comitato La cura presenta proposte per ospedali montani

Venerdì, a San Giovanni in Fiore, alle 17, nella sala riunioni del ristorante Jure, il Comitato “La cura” presenterà le proprie analisi e proposte per rilanciare la sanità pubblica nelle aree montane della Calabria, servite dagli ospedali di San Giovanni in Fiore, Acri, Serra San Bruno e Soveria Mannelli.

Alliniziativa interverranno: il meridionalista Giovanni Iaquinta, Silvio Tunnera per lassociazione acrese L.A.C.A., il giornalista Alessandro Sirianni, presidente del Comitato per lospedale del Reventino, Rocco La Rizza, componente del Comitato per lospedale di Serra San Bruno, e il giornalista Emiliano Morrone, che relazionerà sulle contraddizioni di sistema del Piano di rientro e sullinganno dei Lea. Seguirà un dibattito aperto alla società civile e alle forze politiche e sociali. «La sanità pubblica nelle aree montane della Calabria è al bivio», avverte il comitato, che precisa: «Se non viene rilanciata da una nuova programmazione regionale, rischia di essere sostituita da quella privata nel giro di pochi anni. Inoltre, il territorio continuerebbe a spopolarsi, con gravi conseguenze economiche e sociali».

«Dal 2010, non ci sono novità – osserva il comitato – riguardo allassistenza sanitaria nelle aree montane della Calabria. Gli ospedali montani hanno la stessa configurazione inadeguata di allora. Tra laltro, si continua a spendere denaro pubblico per prestazioni a gettone oppure aggiuntive, con costi superiori allassunzione di personale medico stabile. Soprattutto, manca del tutto una visione di profondità e coraggio su come rilanciare gli ospedali montani e non si parla di investimenti per trasformarli in strutture attrattive».

«Nellassenza di partecipazione, acuita dallaumento progressivo della povertà, tendono a prevalere – denuncia il comitato La cura” – due atteggiamenti diffusi: la rassegnazione e limprovvisazione, accompagnate da evidente opportunismo politico, da inutili forme di protagonismo e perfino da tentativi di cancellare e riscrivere la storia della sanità regionale».

«È dunque indispensabile – conclude lo stesso Comitato – unoperazione di verità e unindicazione su che cosa si può e si deve fare. Per questo siamo nati e su questo vogliamo lavorare insieme alle nostre comunità». (rcs)