Graziano (PD): Il cambiamento passa anche dal rilancio delle pari opportunità

Intervenire sulle disuguaglianze e rivoluzionare la Regione sul piano sociale, lavorativo ed economico. Su questi temi si è incentrato l’incontro del Partito Democratico della Calabria, che si è confrontato «con donne che rappresentano le donne».

Il commissario regionale del Partito Democratico, ha dichiarato che «il cambiamento passa, anche, dal rilancio delle Pari Opportunità su cui c’è molto da fare, come dimostra la battaglia in Calabria per la doppia preferenza».

«Ma questo tema – ha aggiunto – abbraccia anche il lavoro, la famiglia, la quotidianità e non ultima la sicurezza dal momento che la pandemia ha purtroppo accentuato le difficoltà e le sacche di disagio. Ma bisogna iniziare a parlare di questi temi, perché spesso manca la lettura più basilare degli eventi e la Calabria deve fare grosso scatto in avanti su questo. Anche in ottica europea e nel contesto del Recovery, e della strategia finalizzata al superamento dei divari tra questo territorio e il resto del Paese. Divario che è prima di tutto di genere e che deve farci trovare pronti perché si tratta di una sfida cruciale».

Interventi di spessore e carichi di contenuti quelli di Enrichetta Alimena, Lucia Nicoletti, Marina Caleffi, con la moderazione di Teresa Esposito, hanno consegnato a Nicola Irto riflessioni su quella che si presenta come un’occasione irripetibile per intervenire sulle diseguaglianze e rivoluzionare la Regione sul piano sociale, lavorativo ed economico che serviranno al futuro presidente per costruire un “piano per le donne”.
Un cambiamento prima di tutto culturale e un approccio sistemico che alimenti circoli virtuosi. Tutti i progetti devono avere l’obiettivo di realizzare la parità’ di genere. Una chance da cogliere per rilanciare la Regione e essere in taluni settori anche un esempio d piccoli ma significativi modelli percorribili su scala nazionale. Anche in tema di servizi territoriali, la riflessione ha posto l’attenzione su quanto sia importante farsi trovare pronti con progetti innovativi e credibili pensati all’interno di un nuovo sistema di protezione sociale.  Più fondi non bastano per una nuova progettualità, serve un impulso riformatore degno di questo nome.
Il tema della parità di genere deve entrare a pieno titolo nel dibattito politico e in Calabria questo aspetto diventa ancor più importante, perché «sulla nostra regione – ha evidenziato il candidato alla presidenza della Regione Calabria, Nicola Irto – si concentrano sempre aspettative e attese maggiori rispetto ad altri contesti, come dimostra anche la battaglia per la doppia preferenza portata a compimento qualche anno fa e su cui peraltro anche altre regioni erano in forte ritardo. Ma tantissime sono le cose che questa regione deve ancora fare».
«Su tutti – ha aggiunto – il grande tema delle riforme, ovvero di una stagione di ampio respiro che tracci la rotta di questa regione. A cominciare dalla sanità che il primo consiglio regionale della prossima legislatura dovrà affrontare, nel quadro di una strategia di riordino, prospettiva e indicazione chiara dell’idea di sanità del futuro che vogliamo avere. Ripartendo dall’assistenza territoriale, dal basso, dalla necessaria attività di filtro verso gli snodi ospedalieri e poi di integrazione sociosanitaria. Più generale poi, occorre aprire, anche sull’onda del Covid, una forte discussione sulla sanità pubblica e sul ruolo centrale dello Stato, ridisegnando ruoli e competenze. Il Covid ha assorbito gran parte delle energie, ha bloccato la prevenzione e la gestione degli altri problemi, rallentando le visite specialistiche e gli interventi. Uno scenario che esploderà nei prossimi anni».
«Le risorse del Recovery – ha ribadito Irto – devono essere utilizzate proprio in funzione post Covid, disegnando uno spazio adeguato per le politiche di genere che nel Sud e in Calabria in particolare, sono la vera scommessa e la base stessa del percorso di riscatto. Essere innovatori e riformatori significa avere coraggio delle scelte. Donne, giovani e sud sono i tre ambiti sui quali si gioca la nostra partita».
Cecilia D’Elia, portavoce della Conferenza nazionale delle democratiche, ha concluso i lavori con un’ampia disamina sul lavoro che è stato fatto ma soprattutto su quanto deve essere messo in campo, alla luce del Pnrr, per consentire un riscatto alle donne di Calabria e non solo.
«Grazie a Nicola Irto che si è messo a disposizione di tutti noi – ha affermato D’Elia – iniziando un percorso impegnativo, nel quale spero ci sarà presto modo di venire a sostenere con la nostra presenza».
«Vincere la battaglia in Calabria è importante per fare vincere il paese. C’è bisogno di futuro, si può fare e noi sosterremo Nicola sulla strada delle innovazioni» ha concluso la dirigente nazionale. (rrm)

PARI OPPORTUNITÀ, MODIFICARE LA LEGGE.
VA INTRODOTTA LA PREFERENZA DI GENERE

Prima della chiusura della passata legislatura, la proposta di legge avanzata da Flora Sculco sull’introduzione della preferenza di genere nella legge elettorale aveva registrato una solenne bocciatura in Consiglio regionale. Una cosa di cui la passata assemblea avrebbe dovuto vergognarsi:  «Oggi – dichiarò il presidente Mario Oliverio – è stata scritta una pagina buia e triste per la Calabria, perché è stata rappresenta la nostra regione per quello che non è: come una regione arretrata, non al passo con i cambiamenti che a livello nazionale ed europeo sono già largamente in atto. Non nego che tutto ciò mi crea grande tristezza e lo dico aldilà delle appartenenze». Era il 15 aprile 2019. Lo stesso presidente del Consiglio Nicola Irto aveva sottolineato che «Si è persa un’occasione per rendere migliore la nostra democrazia. Sono stato fermamente a favore della doppia preferenza in tutti questi mesi, continuo a esserlo e lo sarò fino in fondo. E’ una battaglia di civiltà, ci ho creduto fino a oggi e continuerò a spendermi perché la parità di genere in politica è un dovere a cui la Calabria non può e non deve sottrarsi».

Quanto avrebbe inciso sulle elezioni regionali dello scorso 26 gennaio l’eventuale preferenza di genere? Domanda insidiosa per chi continua a traccheggiare intorno all’argomento. Adesso i tempi sono maturi per provvedere alle modifiche necessarie sul piano normativo e culturale e non si cerchino altre scuse dilatorie perché i calabresi non sono disposti più a tollerarli. Un monito in questo senso è venuto da Cinzia Nava e Monica Falcomatà, presidente e vicepresidente della Commissione regionale per l’uguaglianza dei diritti e le pari opportunità fra uomo e donna, dopo l’invito del Governo alle sei Regioni ancora inadempienti (tra le quali c’è la Calabria, in compagnia di Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Puglia e Valle d’Aosta) a provvedere alle modifiche necessarie per inserire nella legge elettorale la preferenza di genere, come previsto dalla legge n. 20 del 2016 sulla pari opportunità tra uomini e donne nell’accesso a cariche elettive.

«Fin dal suo insediamento – hanno sottolineato la Nava e la Falcomatà – la nostra Commissione ha ritagliato uno spazio prioritario di intervento per promuovere iniziative che andassero nella direzione di sollecitare la riduzione del gap sulla partecipazione attiva delle donne alla vita politica calabrese valorizzandone il loro ruolo anche nelle istituzioni, in particolare attraverso l’introduzione della doppia preferenza di genere, vera punta di diamante della democrazia paritaria».

«L’occasione offerta – hanno proseguito Cinzia Nava e Monica Falcomatà – dal recente invito del Governo rivolto alle sei Regioni inadempienti ad adeguarsi alla legge n. 20 del 2016 sulla promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive, nonché la scelta annunciata dalla Liguria di andare al voto con la doppia preferenza e ancora la posizione espressa dalla Regione Puglia che deciderà a breve l’adeguamento sono tutti elementi funzionali a ribadire che i tempi sono maturi sul piano normativo e culturale affinché il meccanismo volto a garantire l’equilibrio di genere nei Consigli regionali venga ben presto declinato in un testo normativo».

«La Commissione – è stato specificato – vuole continuare a portare avanti con determinazione questa battaglia per la Calabria, rivolgendo un appello alla sensibilità politica e istituzionale dei presidenti di Giunta e Consiglio affinché anche la nostra Regione non rimanga tra le ultime a dotarsi di questo strumento normativo indispensabile per garantire la qualità della democrazia e della rappresentanza. Ribadisce, inoltre, la propria disponibilità, nel solco di quanto già fatto, ad offrire il proprio impegno concreto nell’ambito dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali per assicurare azioni di supporto e di sensibilizzazione nei vari passaggi che porteranno, come si auspica, all’allineamento anche della nostra Regione alla doppia preferenza di genere».

È opportuno ricordare che la legge vigente nella Regione Calabria prevede un unico voto di preferenza con l’unico vincolo che le liste comprendano, «a pena di inammissibilità, candidati di entrambi i sessi». La proposta di legge della Sculco prevedeva che non ci potevano essere nelle liste percentuali di appartenenza di genere superiori al 60% facendo riferimento a una legge nazionale. Disse Oliverio dopo la bocciatura: «Non c’è stata la volontà politica di affrontare un tema fondamentale ed importante relativamente ad una proposta complessiva di riforma della legge elettorale. Né si può ricorrere a distinzioni manichee, facendo riferimento a maggioranze e a minoranze. Quando si costituì il gruppo di lavoro, [il 12 marzo 2019, si provò a lavorare sul progetto, ndr] infatti, lo si è fatto sulla valutazione convergente che le regole del gioco vanno scritte insieme, aldilà degli schemi precostituiti di maggioranza e minoranza. Nel rispetto delle regole del gioco». Il risultato si è visto nell’aula di Palazzo Campanella. Il nuovo Consiglio dovrebbe farsi carico di mettere mano alla legge elettorale: oltre alla preferenza di genere, c’è il caso del voto disgiunto che non è previsto (ovvero si può votare per il presidente di una coalizione ed esprimere il voto per un altro gruppo politico). Due elementi che farebbero la differenza alle prossime consultazioni elettorali del 2025. (mcg)

 

SOVERIA MANNELLI – Tutela diritti e Pari Opportunità, un dibattito

Partecipato dibattito su Pari Opportunità come tutela dei diritti in tema di discriminazioni – violenza di genere – fragilità sociali – disabilità a Soveria Mannelli, alla Casa delle Idee.

L’incontro è stato organizzato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Soveria Mannelli, composta da Angela Davoli, presidente, Lorena Virgilio, vicepresidente, Maria Francesca Colosimo, segretaria, e dalle componenti effettive Ilenia GrimaldiMaria Giulia ColosimoAngela Rita ColosimoAntonella Pascuzzi.

Nel corso dell’evento è stato illustrato il programma delle attività della Commissione, e saranno affrontate le delicate tematiche oggetto del Convegno individuando le tutele in sinergia con le Istituzioni, gli Organismi di Pari Opportunità e le strutture sul territorio. Il lavori saranno aperti con i saluti del Sindaco di Soveria Mannelli, Leonardo Sirianni, del Parroco di Soveria Mannelli, Don Roberto Tomaino, del Parroco di Serrastretta, Don Antonio Costantino, del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Girifalco, Capitano Felice Bucalo, e del Presidente dell’ASD Lucky Friends, Rosario Cortese.

Interventi di Angela Davoli, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Soveria Mannelli. Relazionano Carlotta Santoro, Commissario della Questura di Catanzaro, Cinzia Nava, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, Antonietta Stumpo, Consigliere Parità della Regione Calabria, Elena Morano Cinque, Consigliere Parità della Provincia di Catanzaro, Caterina Ermio, Referente per la violenza di genere dell’ASP di Catanzaro, Anna Fazzari, Psicologa CLES – Partner Centro Antiviolenza “Demetra”, e Rosalba Viscomi, Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense. (rcz)

RENDE: OGGI L’INCONTRO CON TONIA STUMPO

13 settembre – Oggi, a Rende, alle 17.30, presso la sala della Biblioteca “Quattromiglia”, si svolgerà l’incontro “Parità di accesso alle cariche elettive. Doppia preferenza di genere in Calabria”.
L’evento fa parte di “Viaggio in Calabria”, un tour a sostegno della proposta di legge sulla doppia preferenza di genere organizzato dal Consigliere Tonia Stumpo.
Saranno presenti alla conferenza stampa Marcello Manna, sindaco di Rende, Marina Pasqua, Assessore alle Pari Opportunità, Rosa Masi, presidente CPO Ordine Avvocati Cosenza, Giuliana Mocchi, presidente CUG Università della Calabria, Mariarosalba Bernaudo, direttivo regionale “What Women Want”, e la giornalista Simona De Maria.
«Siamo lieti di ospitare e sostenere l’iniziativa promossa – ha dichiarato l’Assessore Marina Pasqua – e sostenere l’iniziativa promossa per garantire la parità  di genere in politica e di cui il Consigliere Stumpo è stata la prima firmataria. Riteniamo sia una battaglia culturale e di civiltà che debba interessare, in maniera trasversale, i luoghi della politica». (rcs)