Al Policlinico di Catanzaro è stato installato un nuovo mammografo di ultima generazione. La strumentazione, presente all’interno dell’Unità Operativa di Radiologia, è stata inaugurata alla presenza del commissario della A.O.U. “Mater Domini”, Vincenzo La Regina.
«La prevenzione – ha dichiarato La Regina – è un aspetto importantissimo in sanità, per salvaguardare e tutelare il paziente, e su questa direzione noi stiamo lavorando tantissimo. Grazie a questo nuovo macchinario potremo migliorare le nostre prestazioni. È fondamentale pensare ad un percorso terapeutico che preveda una personalizzazione e umanizzazione delle cure, perché ognuno di noi è diverso dall’altro ma tutti devono poter usufruire del diritto alla salute riconosciuto a livello costituzionale».
Il direttore sanitario, Caterina De Filippo, ha ricordato con emozione l’8 marzo del 2006, data di inaugurazione della struttura del Policlinico.
Il direttore amministrativo, Francesco Marchitelli, ha ringraziato lo straordinario contributo di tutta la squadra.
«Nel lontano 8 marzo 1987 – ha affermato il rettore dell’Università Magna Graecia, Giovambattista De Sarro – l’Umg è entrata per la prima volta in quella che si chiamava Villa Bianca. Un giorno molto importante. Siamo felici di tutto che è stato fatto e di quello che sta per nascere. La Regina ha fatto tanti miracoli in questi mesi. Tutto ciò è di buon auspicio per creare un’azienda sana e seria che dia dignità alla regione Calabria e alla sanità calabrese».
Presenti alcuni degli specialisti della Azienda che si occupano di malattie oncologiche: Piersandro Tagliaferri, direttore Unità Operativa Oncologica Medica; Pierfrancesco Tassoni e Nicoletta Starapoli, oncologi; Maria Renne e Nadia Innaro, chirurghi senologi; Domenico Laganà, direttore Unità Operativa Radiolo; Caterina Alessio, radiologo senologa.
Non è mancato il mondo dell’associazionismo: Ammi (Associazione Mogli Medici Italiani) e la sua presidente Silvana Aiello Bertucci e Associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro e la sua referente Vittoria Tolomeo.
Il mammografo 3D con tomosintesi è in grado di acquisire più immagini del seno da diverse angolazioni e di rielaborarle fino a ottenere una ricostruzione “a strati” e ad alta risoluzione dell’intera mammella, consentendo di individuare un numero maggiore di lesioni mammarie anche in stadio più precoce e una riduzione significativa dei richiami dovuti a falsi positivi, una miglior visualizzazione delle piccole lesioni nei tessuti mammari densi, il superamento del limite della sovrapposizione dei tessuti delle immagini mammografiche tradizionali.
Con la mammografia si ha, infatti, la sovrapposizione delle immagini delle varie strutture che compongono la ghiandola mammaria e che possono mascherare delle lesioni o creare delle false immagini che simulano il tumore. I componenti tecnologicamente avanzati assicurano un’eccellente qualità d’immagine con la minor dose erogata alla paziente in ogni applicazione operativa. Il macchinario, inoltre, è dotato del sistema per biopsia stereotassica che consente un prelievo multiplo di tessuto mammario quando si sospettano lesioni tumorali quali micro calcificazioni o aree di distorsione parenchimale alla mammografia. Questo permette di avere una maggiore precisione nell’operazione di inserimento dell’ago, perché è il sistema computerizzato con misurazioni precise (stereotassi) a valutare profondità e posizione dell’ago per un’aspirazione più efficace del tessuto da esaminare in laboratorio. In questo modo si possono prelevare più campioni di tessuto da sottoporre agli esami di laboratorio (istologici) per stabilire se la lesione è di natura maligna o benigna.