I gruppi di opposizione in Consiglio regionale chiedono convocazione straordinaria per Pnrr e Por

Fare il punto dello stato di attuazione del Pnrr e del Por. È quanto hanno chiesto i consiglieri regionali di opposizione Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5S) e Antonio Lo Schiavo (Misto), depositando la richiesta di convocare un’Assemblea straordinaria a riguardo.

«I ritardi che si stanno registrando a tutti i livelli – hanno spiegato i consiglieri regionali di opposizione – stanno destando profonda preoccupazione e una Regione estremamente fragile come la Calabria non può permettersi di disperdere risorse. Riteniamo, dunque, indispensabile che la giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto riferisca puntualmente sullo stato di attuazione di Pnrr e Por».

«Il Consiglio regionale non può continuare ad essere mortificato nelle sue funzioni e prerogative – hanno concluso – in quanto in ogni occasione possibile abbiamo evidenziato la mancanza di informativa in merito a tale problematiche. Ora ci auguriamo che con questa  richiesta si faccia  chiarezza su tante questioni e dubbi inerenti le prospettive di crescita  della nostra Regione». (rrc)

L’assessore Minenna: Ritardi Por in tutte le Regioni

L’assessore regionale all’Ambiente, alle Partecipate, alla Programmazione unitaria e ai Progetti strategici, ha evidenziato come «i bandi relativi ai Programmi operativi regionali sono in stand by non solo in Calabria, ma in tutte le Regioni del Paese».

«Questo perché – ha spiegato – il governo nazionale ha deciso di procedere ad una accurata ricognizione di tutte le risorse comunitarie non spese, prima di rendere disponibili ai territori i nuovi fondi. Come noto il Por viene utilizzato essendo in parte cofinanziato dalla Regione, attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Non avendo ancora le risorse dell’Fsc la diretta conseguenza è avere dei ritardi nei bandi per il Por».

«Il ministro Raffaele Fitto sta facendo un lavoro encomiabile e preciso – ha evidenziato – per evitare gli errori degli scorsi decenni, ed è quasi inevitabile che in questi primi mesi questo approfondimento abbia dei contraccolpi temporali in merito al timing con il quale utilizzare le risorse Por».

«Il governo ci ha comunque rassicurato, e ha dato la sua disponibilità a predisporre nelle prossime settimane le delibere Cipess attraverso le quali i fondi Fsc verranno distribuiti alle Regioni – ha illustrato – per poter così procedere al corretto utilizzo del Programma operativo regionale».

«Avremo qualche piccolo ritardo, ma – questa l’intenzione dell’esecutivo nazionale – con i conseguenti contratti che verranno siglati con le singole Regioni il nostro Paese dovrebbe essere messo nelle condizioni di spendere meglio e bene le risorse Ue, e di controllare, territorio per territorio, il corretto cronoprogramma dell’utilizzo di questi fondi». (rcz)

Pd Calabria: Ritardi sul Por preoccupano, serve accelerazione per non perdere quasi 900 mln

Il Partito Democratico Calabria ha espresso preoccupazione per «il ritardo con il quale la Regione sta procedendo alla spesa delle risorse messe a disposizione dalla  programmazione europea 2014-2020 riferita ai fondi Fesr e Fse».

«Secondo i dati pubblicati, già da qualche tempo – si legge – sul portale Cohesion Data della Commissione europea tracciano un quadro davvero allarmante. Al 31 dicembre 2022 la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa a 1,3 miliardi di euro su 2,2. La Regione ha dunque utilizzato soltanto il 60% delle risorse. Il rischio concreto, dunque, è quello di vedere evaporare qualcosa come 900 milioni di euro se tali risorse non saranno messe a terra entro il prossimo 31 dicembre».

«È evidente – ha detto ancora il PD – che esistono problemi strutturali all’interno della macchina amministrativa e burocratica regionale che, da sempre, non agevolano una snella e efficace programmazione della spesa. Non è possibile, però, che non si provi ad effettuare alcun cambiamento per tentare di invertire la rotta. Il centrodestra è ormai al governo da alcuni anni e non può non assumersi la propria parte di responsabilità».

«Fuori da ogni strumentalizzazione – da qui l’appello dei dem – chiediamo al presidente Occhiuto di avviare immediatamente un tavolo di confronto permanente con il Consiglio regionale, i sindacati, le associazioni di categoria, i sindaci, le Università e tutti i soggetti in grado di fornire il proprio contributo per fare in modo di intervenire prontamente per mettere in salvo la maggior parte delle risorse possibili».

«La Calabria – hanno concluso – non può permettersi di perdere ulteriori occasioni, specialmente in questo periodo in cui la crisi economica e l’aumento dei costi di energia e materie prime stanno mettendo a dura prova il suo già fragile sistema socio-economico». (rrc)

Bevacqua (PD): Per Por servono scelte strategiche e coraggiose

Per Mimmo Bevacqua, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, sul Por servono scelte «strategiche che non riscontriamo». Per il dem, infatti,  «la programmazione europea presenta obiettivi generici uguali da anni. Nessun risultato è stato ottenuto fin qui dal centrodestra».

«Bene hanno fatto i colleghi del centrosinistra che mi hanno preceduto – ha detto ancora Bevacqua – a mettere al centro del dibattito considerazioni importanti non per evidenziare debolezze e fragilità presenti in questa programmazione, ma anche per offrire un contributo costruttivo. Sono già passati due anni dall’avvio della programmazione e non abbiamo visto grandi risultati o iniziative mirate a supportare la visione che avete sulla spesa dei fondi europei e sul futuro stesso della Calabria».

«Non registriamo cambiamenti significativi e i cinque obiettivi che indicate nella programmazione sono generici e identici a quelli degli anni passati. Uno dei limiti della programmazione – ha spiegato ancora Bevacqua – è rappresentato dalla burocrazia regionale. E allora mi chiedo perché vedo sempre gli stesi dirigenti nei ruoli chiave per la programmazione? Come si può cambiare la Calabria o cambiare impostazione se le idee arrivano dalle stesse persone ormai da dieci anni a questa parte? Mi stupisce poi l’atteggiamento del presidente Occhiuto che pure ha ben presente l’importanza di questo tema. Solitamente quando vuole il presidente le questioni le affronta di petto e, invece, sulla riforma della burocrazia, inspiegabilmente, ancora nulla è stato fatto».

 

 «Inviterei, pertanto – ha aggiunto – il presidente a tralasciare la politica della facile comunicazione, come nel caso del portale per la denuncia di eventuali anomalie nella sanità, per concentrarsi  su come coinvolgere le Università e i mondi vitali per la programmazione, avviando un rapporto di collaborazione serio e costruttivo con gli Atenei calabresi. La programmazione 2021-2027, invece, non ha avuto nessuna forma di confronto con gli attori sociali, così come spesso  è avvenuto anche nelle legislature passate».

«Non è vero che non si può rivedere il Por – ha detto ancora Bevacqua –. C’è ancora tempo e possiamo farlo se abbiamo il coraggio e la volontà di trasformarlo uno strumento per migliorare gli indicatori economici e sociali della nostra Regione. Non serve spendere tutti i soldi se questi non portano a nessun risultato. Ad esempio  in agricoltura serve un piano generale di forte innovazione che migliori l’offerta e la produzione del comparto, così come dobbiamo smetterla di sciacquarci la faccia parlando di aree interne senza  interventi strategici per collegarle al meglio e dare a queste i servizi fondamentali».

«Le risorse potrebbero essere sfruttate – ha spiegato – anche per realizzare l’intermodalità per collegare aeroporto e stazione di Lamezia Terme, per poi favorire la metro leggera Lamezia-Crotone e Lamezia-Scalea, così come potrebbero essere messe a frutto per potenziare la depurazione, solo per fare alcuni esempi. Servono scelte strategiche che non riscontriamo».

«Su questi temi – ha concluso Bevacqua – vorremmo confrontarci e dare il nostro contributo. Sono convinto che per raggiungere risultati concreti e importanti ci sia bisogno di uno sforzo unitario non solo in Consiglio regionale, ma anche all’esterno, lavorando insieme alle Università e a tutti gli altri attori sociali». (rrc)

Al via a Catanzaro la tre giorni per la programmazione dei fondi europei 2021-2027

Sono iniziati, a Catanzaro, gli incontri partenariali sulla programmazione dei fondi europei 2021-2027.

La programmazione delle strategie e degli interventi per l’utilizzo delle risorse europee 21-27 offre grande attenzione e considera in maniera integrata le nuove sfide di carattere globale dettate dall’Agenda 2030, che punta alla evoluzione di sistema e alla realizzazione di azioni concrete verso una economia circolare e più verde, più resiliente al cambiamento climatico, efficiente nell’uso delle risorse e nella tutela del capitale naturale.

A luglio 2020, la Regione Calabria ha dato ufficialmente il via al percorso che porta alla stesura del nuovo Por con l’evento “Il Futuro è Calabria – 2021/2027 scenari e modelli”, una serie di confronti con cui l’amministrazione regionale si è aperta alla concertazione e alla condivisione con gli attori locali ai vari livelli. In quel contesto, la Regione ha presentato le direttrici generali e gli ambiti di intervento prioritari e ha istituito il Tavolo partenariale, con il coinvolgimento della rappresentanza istituzionale, economico e sociale della Calabria.

Le indicazioni emerse dall’ascolto delle istanze dei territori e dalle visioni e progettualità condivise hanno consentito alla Regione Calabria di dotarsi di un Documento di indirizzo strategico regionale (Disr), che delinea le principali direttrici attraverso le quali realizzare la politica di coesione regionale e si propone come terreno di confronto su cui far proseguire il dialogo con cittadini e partenariato per la stesura del nuovo Por.

Il Disr definisce le opportunità su cui indirizzare gli sforzi per il prossimo ciclo di programmazione e le declina per ciascuno dei cinque obiettivi strategici (Op) della politica di coesione 2021-2027: Calabria più intelligente (competitività e innovazione); Calabria più verde (clima, energia, risorse naturali ed economia circolare); Calabria più connessa (reti, trasporti e logistica); Calabria più sociale (occupazione, competenze e inclusione); Calabria più vicina ai cittadini (sviluppo dei territori e capacità amministrativa).

«Quando, lo scorso anno, Jole ha indicato questo sentiero da percorrere, essendo rivoluzionario, sembrava immerso nelle nebbie, quasi impraticabile. Invece, ci siamo resi conto che quella straordinaria visionarietà era un cammino sicuro» ha dichiarato il presidente f.f. Nino Spirlì, augurandosi che «il lavoro di questi lunghi mesi possa dare alla Calabria quelle chiavi di volta in grado di risolvere, una volta per tutte, le grandi debolezze del nostro sistema».

«La prima chiave sono i calabresi – ha aggiunto –, poi i quattro regali che abbiamo avuto dalla creazione: l’aria e la qualità della vita, la nostra acqua, la terra e le energie che noi possiamo fare sprigionare dall’insieme degli elementi».

«Il lavoro lo farete voi – ha sottolineato il presidente rivolgendosi agli stakeholder –, lo faremo insieme nei tavoli di confronto. Non si può decidere sugli altri. Si decide assieme, ascoltandosi. Ho seguito l’evolversi di questa visionaria strategia della Calabria e mi sono reso conto che è la più pragmatica rispetto alle precedenti programmazioni. Non si può programmare costantemente guardando il campanile, bisogna farlo guardando oltre, anche a quell’alfabetizzazione digitale che sembrava impossibile fino qualche anno fa: la faremo insieme».

«Siamo partiti da una bozza di regolamento del giugno 2018, a cui – ha dichiarato il direttore generale alla Programmazione, Maurizio Nicolai – hanno fatto seguito i primi tavoli col partenariato nazionale nel 2019, prima del fermo totale del 2020. Infine, il riavvio l’estate scorsa, con la Giunta Santelli e gli incontri de “Il futuro è Calabria”. Ora siamo a un punto cruciale, perché è stato approvato dall’Ue il nuovo regolamento di programmazione».

«Nei mesi precedenti – ha aggiunto –, non siamo stati fermi, anche perché il programma andava scritto, almeno nelle sue componenti macro e di governance. Questa nostra programmazione avrà un documento a cui attenersi, che è l’accordo di partenariato, mediante il quale l’amministrazione centrale pone dei paletti fondamentali con i servizi della Commissione europea e vincola le nostre determinazioni. Ma, a differenza della precedente programmazione, ci sono alcune novità. Innanzitutto il modello è più snello, anche nella sua consistenza, introduce il concetto di brevità. Tutto viene schematizzato».

«La seconda nuova questione – ha dichiarato ancora Nicolai – è che il nuovo regolamento prevede che quelle “condizionalità ex ante”, ai fini dell’erogazione dei fondi, sono state sostituite in “condizioni abilitanti”, cioè che abilitano alla programmazione, passando da 41 a 20. Una di queste prevede che la programmazione non possa prescindere dalla strategia di specializzazione intelligente, la cosiddetta S3. Noi abbiamo già inviato una bozza all’Europa, introducendo elementi innovativi come l’agricoltura di precisione 4.0, ed è stata ritenuta ricevibile. Non era affatto scontato e per questo ringrazio tutto il gruppo di lavoro del dipartimento». (rcz)