A Cittanova, nei giorni scorsi, si è svolta la cerimonia di consegna della 15esima edizione del Premio Cittanova Radici, organizzato dall’Associazione Cittanova Radici e consegnato sabato scorso a Cittanova.
Obiettivo del tenere vivi gli elementi della storia, del passato e dei costumi, dei saperi, del modo di vivere di calabresi e lo fa dando risalto e riconoscimenti a quanti si sono adoperati e si adoperano per tenere alti i valori del nostro essere meridionali, di millenni di cultura stratificatisi nel corso dei secoli, che dovrà sempre crescere nel solco e nel rispetto delle radici e delle identità locali.
Il Progetto Radici, avviato nel 2007 dal dottore Girolamo Giovinazzo, venne supportato da insigni meridionalisti come Pasquino Crupi, uno dei maggiori critici letterari del ‘900, uomo impegnato nel sociale e nel giornalismo calabrese, e da personaggi come Natino Aloi, il quale ebbe a dire: le radici non sono qualcosa di statico, da museo, ma vanno inserite in un mondo che cambia in un processo di fusione che non faccia perdere la propria identità di popolo. Da allora, il Premio Radici va avanti, in un continuo crescendo e anche questa quindicesima edizione, inserita nel contesto delle attività dell’Associazione Cittanova Radici, è carica di aspettative e di significati.
«Fare cultura a 360 gradi – ha detto Domenica Sorrenti, presidente dell’Associazione – significa servire la propria popolazione, il proprio territorio, la propria nazione. Essa prepara la strada e crea le condizioni per lo sviluppo e l’incremento delle attività artistiche, artigianali ed economiche.
Da più parti si sta lavorando affinché la Calabria venga raccontata in modo positivo ed essa riceve sempre più l’attenzione del mondo. Lo testimonia la presenza di tanti turisti e le tante persone che vi ritornano e non solo in estate. Vorremmo che ci fosse più “tornanza”, secondo il nostro punto di vista, e più” restanza”, per dirla con l’antropologo Vito Teti, ma anche più lavoro».
«Le attività culturali – ha concluso – che si portano avanti servono alla crescita di un territorio che ha tutte le carte in regola per eccellere, bellezze naturali, sì, ma, soprattutto, creatività, laboriosità e competenze e una popolazione che non dimentica l’identità e le radici».
I lavori della serata si sono aperti con “La cura” una delle canzoni di Franco Battiato, interpretata dalla giovanissima Bernadette Rizzo, per poi proseguire con l’intervento della presidente Sorrenti che ha ricordato il professore Orlando, scrittore, saggista e storico esperto di storia contemporanea, insignito nel 2016 del Premio Cittanova Radici, in occasione della VII edizione, e membro di giuria del Premio Letterario “Il Fondaco di Casalnuovo”. Ha anche auspicato la fine di tutti i conflitti in atto, dedicando una particolare attenzione a quanto sta succedendo in Medio Oriente, una guerra che non avrebbe motivo di esistere visto che Ebrei e Palestinesi sono fratelli, figli di Abramo, per come viene affermato nella Bibbia.
Sorrenti ha, anche, ricordato Saverio Strati, per il quale il 16 agosto sarebbero trascorsi i cento anni dalla nascita e i numerosi autori calabresi che attendono di essere maggiormente attenzionati per il grande contributo dato con la loro arte. Sono seguiti i saluti del sindaco di Cittanova, avvocato Domenico Antico, presente con il vicesindaco Francesco Sgambetterra, l’assessore Patrizia Iamundo e il consigliere con delega all’Ambiente, Giuseppe Morabito.
La finestra sulla storia ha visto la presentazione del romanzo storico, “Ritorno a casa” scritto da Antonino Tramontana. Nel dialogo con la professoressa Stefania Crocitti è emerso un aspetto molto importante, sicuramente ancora poco conosciuto: anche dalle nostre parti c’è stata una strenua resistenza, con tante persone che hanno perso la vita per quei valori irrinunciabili di libertà e giustizia.
Alcuni spezzoni del libro sono stati magistralmente letti dall’attrice Assunta Spirlì.
Sono stati consegnati due Premi Cittanova Radici.
A Santo Strati, direttore di Calabria.Live e giornalista di fama internazionale, scrittore e saggista, fondatore nel 2017 del quotidiano web-digitale Calabria.live, diffuso in tutto il mondo, dovunque ci sia una comunità calabrese, è stato riconosciuto il merito di aver contribuito a quella nuova narrazione della Calabria che da più parti viene fatta.
L’altro Premio è stato assegnato al giovane musicista Giosuè Greco, classe 1990, partito nel 2019, per il Berklee di Boston, il college di musica più grande e prestigioso del mondo, grazie ad una borsa di studio. Trasferitosi a Los Angeles dopo il diploma, lavora per il cinema e la televisione americana. È divenuto famoso per aver composto le colonne sonore di due short films che hanno ricevuto l’Oscar, il primo nel 2019 e l’altro, recentemente, in questo 2024. Impossibilitato ad essere presente, è intervenuto con un messaggio vocale e ha ritirato il premio il padre Pietro.
Momento importante è stato l’approfondimento sulla fisarmonica, strumento musicale per eccellenza che ha visto l’Italia, in passato, primeggiare nel mondo con un picco di produzione ed esportazione, nel 1953, di oltre 200.000 manufatti. A Cittanova, a partire dagli anni ’50, grazie all’impegno dei fratelli Aniello e Severino Romano, tanti allievi, tra cui alcune ragazze, hanno imparato a suonare questo strumento. Ma lo strumento molto diffuso durante il periodo di ricostruzione post-bellica, oggi, solo poche persone lo studiano per suonarlo.
È una tradizione dimenticata che merita sicuramente di essere recuperata e valorizzata anche perché esso appresenta uno strumento usato da un pubblico colto grazie all’apporto di grandi musicisti come Sofia Gubaidùlina, Luciano Berio e Luis De Pablo.
Le struggenti note della fisarmonica suonata dal giovane Domenico Raso sono risuonate nelle orecchie dell’attento pubblico. Ci auguriamo che questa stella che si è accesa in questo campo tutta cittanovese, possa esser apprezzata in Italia e nel mondo. A Domenico Raso è stato consegnato il Premio Cittanova Radici Special.
Altro Premio Radici Special è stato conferito alla professoressa Maria Antonietta Molina, maestro di pianoforte per aver seguito, privatamente, molti allievi preparando alcuni di loro al conseguimento del diploma di conservatorio. Anche Sergio Raso, un giovane che studia e lavora contemporaneamente, ha ricevuto il Premio Radici Special per il suo impegno nello scrivere sia la musica che i testi delle canzoni che interpreta.
La finestra sul vernacolo, curata dal vicepresidente Rocco Rao, ha continuato il tradizionale lavoro di valorizzazione intrapreso dall’Associazione con la partecipazione di un ospite d’onore, il poeta, Paolo Landrelli, le cui poesie dialettali ottengono spesso il primo posto nei concorsi e non solo in quelli che si tengono in Calabria ma anche in cittadine del Nord, dove vengono apprezzate per le emozioni e i sentimenti che suscitano, valori che accomunano tutti.
Molto intenso e appassionato è stato il ricordo del poeta Enrico Marvasi, esimio avvocato, da parte del dottore Girolamo Giovinazzo, presidente onorario dell’Associazione. La figlia Irene ha dato un assaggio dei componimenti del padre leggendo all’attento e numeroso pubblico la poesia, “Malinconia, tu sei”.
Per l’avvocato, filosofo e poeta è stato consegnato il Premio Cittanova Radici “alla memoria” nelle mani delle due figlie, Irene e Milena.
Nel corso della serata, per la sezione “Cittanova nel cuore” hanno ricevuto una pergamena attestante il rapporto profondo con la città di origine Mario Taccone, Luciana Gerace, Longo Vincenzo, Rosalba Foci, Enzo Mammoliti, Giuseppe Deleo, Nino Della Sorte, Antonio Gangemi.
Riconoscimento consegnato anche a tre cittanovesi di adozione: Nuccia Siviglia, Domenico Manti e Daniele Freno.
Altro momento toccante è stato la consegna dell’Attestato di Benemerenza agli educatori Caterina Gangemi, Silvana Italiano e Pietro Giordano. A quest’ultimo è stato anche consegnato un attestato di Benemerenza “alla memoria” per la propria moglie Antonella Ramondino.
Ha fatto da cornice alla cerimonia la mostra di pittura di due artiste cittanovesi, Maria Antonietta Molina e Angela Sisinni, persone dai molteplici talenti e dalla grande sensibilità.
A conclusione della serata c’è stato un rinfresco con bibite, pizze offerte dalla Pizzeria Da Ciccio, Cavallica Ranch e le challot, il pane dolce della tradizione cittanovese, gustato anche con l’aggiunta della marmellata di limoni locali e di bergamotto di Reggio Calabria, un altro momento che ha dato la possibilità alle tante persone rimaste fino alla fine di scambiarsi saluti e attenzioni.
«Un ringraziamento particolare – si legge in una nota – alla socia Caterina Marvaso per la realizzazione delle pergamene, all’Amministrazione e ai dipendenti comunali per aver contribuito alla realizzazione della serata e a quanti hanno partecipato a vario titolo per la buona riuscita della serata». (rrc)